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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Degrado a Firenze

DiSilvia Meacci

Gen 13, 2023

Firenze non è solo bellezza, arte, cultura.  Quotidianamente è possibile trovare strade deteriorate, angoli negletti, dove, giocoforza, si rifugia e si annida l’umanità più fragile. Dopo le rimostranze degli ultimi giorni, fatte dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, a proposito delle condizioni disastrate del sottopassaggio ferroviario di Firenze, in viale Fratelli Rosselli, sull’accumulo dei cartoni dei giacigli improvvisati di  senzatetto, è stata individuata un’altra area di Firenze, in prossimità del parco delle Cascine e del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in cui impera il degrado. Rifiuti di ogni tipo, oggetti evidentemente rubati e abbandonati a pochi passi dall’elegante tempio della musica e dell’estetica. Stiamo parlando della zona del fosso Macinante, detto anche fosso Bandito o gora di Ognissanti, un fosso alimentato dal fiume Arno che va a sfociare nel Bisenzio. Un canale la cui origine risale al 1321 ma che nel suo assetto moderno fu realizzato per volere di Cosimo de’ Medici tra il 1563 e il 1564. Faceva parte dei cosiddetti “bisarni”, canali artificiali di emergenza costruiti per deviare le acque dell’Arno nelle campagne in caso di piena. Oltre a regolare le alluvioni del fiume, il fosso azionava anche una serie di mulini lungo il suo corso ed ecco spiegato il suo nome “Macinante”.

Dietro insistenti richieste di cittadini scontenti, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, vi ha effettuato un sopralluogo. “Il fosso, che ci teniamo a precisare non è di competenza del Consorzio di Bonifica, come approfondito in commissione, ma direttamente del Comune di Firenze, emana un puzzo tremendo” ha dichiarato Draghi.

Già lo scorso novembre il gestore del locale “Illusion”, in via Fosso Macinante, aveva presentato un esposto alla Prefettura e agli uffici di Palazzo Vecchio perché la striscia di suolo pubblico confinante con il ristorante è diventata un vero ricettacolo per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Tra il giardino del locale e l’argine del fosso, si aggirano e si accampano senzatetto e sulle passerelle che attraversano il fosso, dal giardino di fronte al nuovo teatro verso via Luciano Berio, si trova un campionario vario di immondizia. “E’ scandaloso che un’area così prossima alla fermata Leopolda della tramvia ed ai viali, sia così tanto abbandonata all’incuria”  ha concluso Draghi.

Ricordiamo anche che tra il fosso Macinante e piazza Vittorio Veneto si trova anche lo sferisterio, il prestigioso centro sportivo molto frequentato e tutto dedicato a discipline come tamburello, tamburello a muro, pallone con il bracciale e pallapugno, una struttura storica, inaugurata nel 1893 per le gare di pallone col bracciale.