Ricordate il classico di Michael Ende, “La Storia Infinita”? Facile che i più, fra di voi, ricordino piuttosto l’omonimo film del 1984, adattamento del bestseller. Ricordate le Paludi della Tristezza, teatro dell’indimenticabile scena della morte del cavallo Artax, che tanti shock giovanili regalò ai fanciulli che videro il film all’epoca? Ebbene, lì aveva domicilio anche la gigantesca tartaruga Morla, “L’Essere Millenario”, che il protagonista Atreiu incontra poco dopo, ricevendo, in risposta alle sue osservazioni, la totale, rassegnata, desolata e desolante indifferenza dell’antichissimo essere rispetto a tutto ciò che la circonda. Che ci crediate o no, Morla potete trovarla perfino qui in Carrara, precisamente lungo il muro che delimita il civico 2 di Via Carriona. L’indifferenza per il nostro microcosmo è, purtroppo, a sua volta, una “Storia Infinita”…eppure, basterebbe poco per evitare che, anche la nostra realtà, diventi una “Palude della Tristezza” e venga ingurgitata da quel “Nulla” che nel libro e nel film minaccia di cancellare per sempre il reame di Fantàsia. Basterebbe, semplicemente, apprezzarla e valorizzarla, quella realtà, cominciando, perché no, da queste, apparentemente, piccole cose. Cercate di farlo, o almeno di provarci. Dopodiché, recatevi in Carriona al cospetto di Morla, e sbattetele in faccia la frase di Gramsci: “Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.