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Diari Toscani

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L’importanza del sesto senso: incontro con la parapsicologa Slavy Gehring

DiSelenia Erye

Set 15, 2022

Vita e di morte sono concetti che scatenano reazioni più o meno intense. Le dinamiche della vita e del comportamento umano racchiudono in sé una moltitudine di sfaccettature, molte delle quali, ancora da scoprire. Trovare risposte o anche solo possibilità di affrontare ragionamenti su queste tematiche è alquanto raro ecco perché, quando si incontrano persone come Slavy Gehring la discussione diventa interessante, al di sopra di ogni aspettativa. Sguardo intenso, sorriso confortevole che infonde fiducia ed una massa di capelli biondi, Slavy Gehring è una donna dalle molteplici conoscenze e competenze. Nata a Mosca, oggi vive in Svizzera. Parapsicologa ed insegnante di parapsicologia, medium praticante, presidente del magistrato mistico per gli insegnanti in parapsicologia, da molti anni lavora nel campo dello sviluppo delle capacità intuitive ed extrasensoriali: channeling, telepatia, visione a distanza e medianità. I suoi studi l’hanno portata a viaggiare tra la Russia, l’Inghilterra e la Svizzera. Slavy è una donna instancabile ed è stata capace di realizzare i suoi tanti progetti. Pratica sedute private nel suo centro “Intuizia” in Svizzera e tiene seminari e conferenze in varie parti d’Europa. Gehring è preside dell’Accademia internazionale di parapsicologia applicata e di ricerche psichiche “Intuizia”, riconosciuta da ASPIN come ente formatrice degli operatori olistici. Gestisce la scuola di parapsicologia pratica Enigma e la scuola di parapsicologia mistica Misterium Aeternum, entrambe fondate da lei. Autrice di molte pubblicazioni, è molto seguita sui social e su You Tube. La passione per ciò che si fa può portare a sconfiggere la corsa contro il tempo. Chi non ha paura della morte? Se ci pensiamo bene, forse la risposta dipende dal punto di vista da cui si osserva l’annosa questione. A voi l’ardua sentenza.

Lei è una donna particolare e dalle molteplici capacità. Quando ha capito di essere diversa da molti di noi?

Questa domanda mi permette di sfatare un po’ un mito. Non direi che sono «diversa», direi piuttosto che ho una predisposizione per la parapsicologia in generale, per tutto ciò che non ha una spiegazione né logica, né razionale. È un mondo affascinante, che si deve essere in grado di ascoltare, di percepire, anche di immaginare, è un mondo che ha molto a che fare con la spiritualità, con l’esoterismo. Non c’è stato un momento preciso, un prima e un dopo. A un certo momento ho sentito il bisogno di approfondire, di studiare, di capire e mi sono progressivamente immersa, sperimentando diversi approcci, rimettendoli in questioni, affinando i percorsi. Sostanzialmente, penso che siano molte le persone che hanno delle predisposizioni ed è anche per questo, che ho creato un accademia di parapsicologia con diverse scuole: per dare alle persone interessate la possibilità di capire e sviluppare determinate capacità.

Com’era da bambina, la sua sensibilità era già presente all’epoca?

Certo la sensibilità è una predisposizione necessaria, ma anche in questo caso, l’affinamento dei sensi e della sensibilità è un percorso che richiede, come per un musicista, molto esercizio, molta costanza. Sono cresciuta in un ambiente spirituale: la Russia è un paese di grande cultura, e anche nell’esoterismo ha una grande tradizione. Mia madre, mia nonna e la mia bisnonna praticavano queste arti e io ascoltavo, mi giungevano delle parole, percepivo delle cose, ma non direi che da bambina ne ero consapevole. Ero incuriosita certo, ma non avevo capacità ben precise.

Cosa le ha dato questa predisposizione e cosa le ha tolto?

Se nell’esoterismo e nella parapsicologia si integrano aspetti come la spiritualità, qualsiasi persona non può che trarne grande giovamento. La capacità di accedere ad altre dimensioni, di poter ascoltare le parole di trapassati, delle guide, di fare da tramite tra il mondo fisico e il mondo trascendentale è, sicuramente, un’esperienza arricchente. Crea legami molto profondi con le persone che desiderano sapere, ad esempio, come stanno i propri trapassati, oppure entrare in contatto con la propria guida. E poi la pratica di queste discipline mi ha aiutato a coltivare l’umiltà e l’amore, senza la quale è difficile accedere ad altre dimensioni. Quando ci si immerge nel mondo del paranormale si sviluppa un grande senso di rispetto che poi si ripercuote anche nella vita di tutti i giorni, nei rapporti con le persone, con sé stessi, con il mondo in generale. Nella mia visione di parapsicologa non c’è spazio per i «guru», ci sono, semplicemente, delle persone, che vi dedicano più o meno tempo, che hanno più o meno esperienza. Non mi ha tolto nulla direi, anche perché conduco una vita abbastanza normale, ho un marito, un figlio, i nipoti di mio marito, insomma una bella famiglia con cui condivido tutto il mio tempo libero.

Avere queste capacità l’ha intimorita?

Assolutamente no, perché il mondo in cui mi immergo consapevolmente, è un mondo, sostanzialmente, di luce, di pace, di amore e a volte anche davvero divertente.

Quando si è avvicinata alla parapsicologia e perché?

L’avvicinamento alla parapsicologia è stato un passo evolutivo abbastanza spontaneo. Ho iniziato come coach, per poi passare allo studio e allo sviluppo dell’intuito. Dopodiché si è sviluppato il mio interesse per la parapsicologia. L’intuito era e rimane un buon approccio per avvicinarsi alle discipline dell’esoterismo e della parapsicologia, perché l’esperienza dell’intuito, del sesto senso la fanno un po’ tutti, più o meno consapevolmente.

Lei ha scritto molti libri sugli argomenti che tratta: come è avvenuto il passaggio alla scrittura?

Quando ho aperto il centro «Intuizia» ed ho iniziato a insegnare e a condividere le mie conoscenze con altre persone, ho sentito il bisogno di iniziare a dare una forma ordinata ai miei pensieri. Ed è così che ho iniziato a scrivere. Scrivere permette di affinare e precisare il pensiero. Poi ho la fortuna di avere un marito che si occupa di poesia, che in fondo è un modo di percepire, di sentire, di vedere il mondo con occhi attenti e creativi. Ogni volta che scrivo posso confrontarmi con una persona attenta e direi anche abbastanza severa.

Oltre ai libri, ci sono anche i video su YouTube, che io ho trovato interessantissimi, e moltissime persone che le gravitano intorno anche in virtù della sua grande generosità. Come si convive con queste qualità?

Sviluppare una predisposizione significa acquisire determinate capacità. Ma, mi creda, sono sensibilità che vanno nutrite con grande energia, amore e umiltà, che richiedono passione, molto lavoro e ricerca. Poi certamente la vita cambia, cambiano le priorità, gli interessi, il modo di avvicinarsi al mondo, ai fenomeni, anche alle persone. Si vive con un punto di vista spirituale, si fanno esperienze particolari, si sperimenta, non si smette mai di studiare. È un bel mondo, affascinante ed estremamente arricchente.

Cosa pensa della vita e della morte?

Associo la morte alla nascita. Sono due passaggi verso mondi diversi, che dobbiamo imparare a conoscere con modalità e approcci differenti. La vita è un percorso, in cui si cerca di capire chi si è, un percorso lungo, che cambia al momento della morte, quando si accede alla dimensione non materiale.

Ha progetti futuri? Dove sarà possibile vederla?

Oltre alle diverse scuole, a dimostrazioni pubbliche, interventi a convegni sto scrivendo un romanzo spirituale in cui cerco di raccontare l’interazione tra il mondo «reale» e il mondo dell’aldilà da diversi punti di vista. Su www.intuizia.com si trovano più o meno tutti gli eventi a cui partecipo.

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Li invito ad iniziare a credere nel proprio intuito, nelle proprie sensazioni e nelle proprie percezioni, perché, in tal modo, prima di tutto, compiranno un atto di fiducia in sé stessi e, poi, riusciranno a capire che è solo l’inizio di un nuovo percorso, in cui ci si libera da luoghi comuni, da cliché e si pensa sempre più con la propria testa e si sente vieppiù con la propria anima.