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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Oltre un secolo di giallo-azzurro: storia della maglia della Carrarese

DiVinicia Tesconi

Ago 30, 2022
carrarese 1982

La prima maglia della Unione Sportiva Carrarese era grigia, con il colletto e i polsini verdi. Era il 1919, il calcio, sport ancora abbastanza emergente, se pur già entrato stabilmente nella passione sportiva degli italiani, cominciava la sua timida ripresa in un mondo che provava, a fatica, a riprendersi dallo sconvolgimento della prima guerra mondiale. A Carrara, l’assaggio del football importato dall’Inghilterra e lanciato solo a livello di esibizione dimostrativa dalla Pro Patria, la prima e gloriosa società sportiva carrarese, aveva lanciato ottimi semi negli anni precedenti al conflitto mondiale, che, con l’insopprimibile spinta verso la normalità della pace, diedero i loro frutti. La Carrarese nacque nel luglio del 1919 con quella divisa grigio-verde, che, tuttavia, durò molto poco. Il 4 ottobre del 1920, la riunione del direttivo dell’Unione sportiva, deliberò la decisione di comprare nuove divise per “i giocatori di football”. La nuova divisa aveva la maglia azzurra con una ruota gialla, simbolo della città, calzoncini bianchi e calzettoni. I tifosi videro per la prima volta i colori, che diventeranno storici per la Carrarese, il 10 ottobre del 1920, quando la squadra scese in campo alla Fossa, chiamata ancora Campo del Viale, per giocare un’amichevole contro la Virtus S.C. Spezia. La partita finì con una goleada dei carraresi che rifilarono sei gol agli spezzini, che ne segnarono solo tre: non poteva esserci avvio migliore per i colori della squadra di Carrara. Il termine “giallo-azzurri” per indicare sia i giocatori, sia i tifosi della Carrarese, era stato coniato il giorno prima dell’amichevole con lo Spezia, in una nota riportata dal Giornale di Carrara, nella quale si annunciava, oltre al cambio di divisa, anche le dimissioni del capitano Ercole Gattini con relativi auguri e saluti da parte della società. 122 anni di passione “giallo-azzurra” che ha attraversato picchi straordinari e cadute rovinose, annate sbiadite e stagioni eccellenti, passaggi di proprietà e gestioni sfortunate, sfilate di campioni e di semplici comparse, oltre ad un altro, ancor più devastante conflitto bellico, senza spegnersi mai. La maglia, dal quell’ottobre 1920 non ha più cambiato colore, mentre il modello ha subito diverse variazioni, specialmente nell’ultimo quarto di secolo in cui il calcio si è fortemente sottomesso alle logiche commerciali del mercato dell’immagine, per cui, ogni anno, ormai è d’obbligo lanciare una “nuova” versione della maglia ufficiale per spingere tutti gli appassionati a comprarla. Di questi lunghi 122 anni, una maglia giallo-azzurra è restata di più nel cuore e nel ricordo dei tifosi e per questo motivo è diventata il modello del campionato 2022-2023. Si tratta della maglia della Carrarese 1982-’83, quella che è considerata una delle stagioni più incredibili della storia giallo-azzurra. Un anno storico per il calcio italiano: l’anno del Mundial vinto in Spagna dalla nazionale di Enzo Bearzot, che, fra i tanti valori simbolici evocati e rappresentati, ebbe anche il merito di ampliare abbondantemente la platea del calcio, facendo entrare sugli spalti, con la stessa passione dei tifosi, anche le donne. Per la Carrarese fu un campionato di serie C tra i più seguiti, con lo stadio sempre stracolmo e con un crescendo di emozioni con la vittoria della Coppa Italia si serie C e con la possibilità, sfumata solo alla fine, di promuovere in serie B. Era la Carrarese del portiere Roberto Aliboni, di Gianmarco Remondina, dei carrarini Giampiero Menconi, Davide Del Nero, Paolo Corsi e Pierluigi Panizza, quella di Gabriele Savino, di Marco Taffi, di Roberto Bosco, che poi passerà in serie A, di Fabrizio Bobbiesi, di Antonio di Carlo e di Paolo Rossi – ovviamente un omonimo, ma forse quel nome fece da portafortuna – soprattutto, era la Carrarese del mister Corrado Orrico. La maglia di quella stagione era bicolore, metà gialla e metà azzurra, scollo a V e ruota gialla sul petto, a sinistra: la sintesi perfetta del “giallo-azzurro”. La storia, il cuore, la passione per lo sport più amato dai carraresi.

Fonti: Cuore Azzurro Sea Edizioni di Beccherucci, Braglia, Magnani – Storia del U.S. Carrarese Sea Edizioni di Daniele Canali