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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Lettera di un… porcheggio autorizzato

DiPietro Marchini

Ago 14, 2022

Buona giornata a tutti,

sono uno dei tanti marciapiedi del territorio carrarese. La mia vita iniziò molti anni orsono, quando, dopo che il mare ebbe lasciato l’attuale abitato di Marina per attestarsi dove oggi lo vediamo, fu costruito il viale litoraneo Cristoforo Colombo. Io ero orgogliosamente situato al suo fianco, felice di essere utile ai pedoni, soprattutto ai bambini e alle carrozzelle che li trasportavano. Dobbiamo considerare che la parola “marciapiede”, è composta da marciare e piede e deriva dal francese “marchepied”. Spesso, il mio nome viene associato alla parola “battere” con il significato negativo di prostituirsi, vendere il proprio corpo. I miei antenati nacquero nella seconda metà del settecento, in seguito alla rivoluzione industriale che ebbe inizio in Inghilterra. Per oltre duecento anni ho vissuto tranquillo, gli unici traumi erano dovuti al riassetto della pavimentazione, che ogni tanto bisogna fare, sia per quanto riguarda le strade, sia, appunto, per i marciapiedi. Il mio dramma ha inizio alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, quando, una sciagurata ordinanza della giunta comunale, alterò la mia natura per adattarmi allo strapotere dell’automobile che, in quegli anni non conosceva rivali. Come si evince dalla foto allegata mi fu imposto di adattarmi alla trasformazione in un parcheggio, al cui scopo venne utilizzata anche una parte della pineta adiacente. Vi devo confessare che, da allora, non so più cosa sono e quali siano le mie funzioni, ma dopo aver riflettuto, mi sono dato un nome che corrisponde alla situazione attuale e soprattutto al mio stato d’animo: sono un porcheggio. Oggi mi trovo in uno stato pietoso: il selciato è alquanto dissestato, si pretende di dare la colpa ai pini, ma la responsabilità è della pesantezza dei mezzi che vi stazionano e tolgono l’aria alle piante secolari, indispensabili per la rigenerazione dell’aria. Non voglio farla tanto lunga, né dare l’impressione di pensare soltanto a me stesso, sono consapevole che nella stessa condizione si trovano molti marciapiedi del territorio carrarese, a cominciare da viale XX settembre, nome storico che ricorda Roma e la breccia di Porta Pia del 1870. Sento sempre più spesso parlare di piste ciclabili… via, ma ci prendiamo in giro? Anche quelle poi diventeranno parcheggi? La cosa più semplice da fare, intanto, è liberarci dal peso insopportabile delle vetture e restituire alla cittadinanza uno spazio sicuro adatto a passeggiate in tutta serenità. Il mio appello è rivolto a tutta la popolazione e alla giunta comunale che, a quanto ne so, potrebbe esaudire il mio più che legittimo sentimento.

Con osservanza

                                                                                                                           il Porcheggio di viale C. Colombo.

                                                                                                                                 Marina di Carrara agosto 2022.