L’ultima fatica letteraria dell’instancabile Marzia Dati, dottore di ricerca in letteratura nordamericana e presidente della Dickens Fellowship Italia, è un altro pregevole lavoro di ricerca e traduzione per far conoscere al pubblico italiano figure di grande rilievo nella poesia nordamericana del ‘900.
Sradicata, edito da Alterego edizioni, uscito quest’anno, raccoglie una trentina di liriche della poetessa Lola Ridge, mai tradotte prima in italiano. Dati ha curato sia la traduzione sia l’introduzione del volume che permette una conoscenza diretta non solo con la poesia, ma anche con la vita della Ridge, figura di donna al di fuori degli stereotipi del suo tempo. Vissuta a cavallo tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, Lola Ridge fu una pacifista anarchica, impegnata nel movimento per l’emancipazione delle donne, insieme a Emma Goldman e Margaret Sanger, portavoce del movimento per il controllo delle nascite e per la diffusione della contraccezione negli Stati Uniti negli anni 10 e 20 del ‘900. La Ridge con coraggio protestò contro la condanna a morte di Sacco e Vanzetti a Boston, finendo, per questo in prigione, fu membro attivo della Ferrer Association a New York, l’associazione dedicata al pedagogista anarchico Francisco Ferrer, condannato a morte nel 1909, il cui busto in marmo bianco realizzato dallo scultore carrarese Gino Guadagni nel 1913, è stato collocato in Piazza Alberica. La vita di Lola Ridge fu una vita in perenne movimento, sradicata dalla terra di origine, l’Irlanda, emigrò in Australia, Nuova Zelanda per poi stabilirsi a New York.
La presentazione del libro di Marzia Dati, Sradicata si terrà mercoledì 6 luglio alle ore 18.30 alla Dickens Fellowship in piazza Alberica 2 e rientra nell’ambito di Attorno al 7 luglio, le donne si muovono, il mondo cambia, manifestazione organizzata da Spazio Alberica in collaborazione con altre associazioni cittadine.
“Dai versi di Lola Ridge – scrive la Dati – emerge quel sentimento di transitorietà intimamente collegato agli spazi geografici del proprio vissuto, come i luoghi dell’infanzia, che riaccendono inevitabilmente ricordi dolorosi. La capacità visionaria è sostenuta da una memoria sensibile e fluida che trova nel monologo interiore la sua più alta espressione. Nel tessuto narrativo che man mano va delineandosi al lettore, si scorge infine un salvifico altrove, ultimo approdo di un’esistenza “migratoria””. Un testo, quello della Dati, che mette in luce la condizione di sradicata della poetessa americana e fa emergere quanto l’attenzione di Lola Ridge sia rivolto al doloroso tema, quanto mai attuale, dell’immigrazione.