Ragazzi, ragazze, ma anche mamme, zie, signore di mezza età con le amiche. Tutti in fila con un sacchetto di vestiti e accessori pescati dal proprio armadio. Pezzi di cui si è stanchi, capi già portati e riportati ma in buone condizioni. Pronti a consegnare il piccolo tesoretto di vestiario cui dare una nuova vita. Quello che non va più a te potrebbe essere apprezzato da altri, no? Ci hai mai pensato? Per farlo è sufficiente iscriversi all’associazione, pagare cinque euro e finalmente entrare per curiosare e rovistare alla ricerca di capi d’abbigliamento. L’idea l’ha avuta un gruppetto di giovani fiorentini che ha pensato di promuovere lo scambio e il riciclo di oggetti per incentivare il riutilizzo e annientare ogni spreco. “Promuovere un’economia circolare” basata sull’abbigliamento è il loro credo.”Ho portato un trolley con scarpe, vestiti e jeans, e sono uscita con due vestiti estivi e un pullover griffato, in ottime condizioni. Ho visto i miei capi “vecchi” finire nelle mani di altre persone. È bello sapere che oggetti che ai miei occhi risultavano ormai esausti potranno rivivere. Cercare di comprare meno e far girare prodotti già esistenti può essere una vera battaglia ecologica” così si è espressa Virginia, una ragazza presente il 6 ottobre allo Svape Party organizzato nel Parco del Boschetto di Firenze. Questo tipo di evento non si riduce semplicemente a uno scambio, a uno “swap party” collettivo, a tratti caotico ma coinvolgente, si tratta in verità di una vera e propria festa con tanto di musica, dj e cocktail. Nella quota associativa è infatti compreso anche un gettone per un drink preparato dagli organizzatori stessi. Funziona così: si arriva, si lasciano i propri oggetti ad un desk dove li esaminano e li selezionano. Ogni capo equivale a un “token”, un gettone per una maglietta, sei per i pantaloni lunghi, eccetera. Si possono portare fino ad un massimo di venti capi. Poi, con la tesserina “punti”, si vanno a spulciare le borse, gli accessori e i vestiti appesi. Tutto è molto elettrizzante e frenetico. I capi esposti aumentano via via che la gente arriva e lascia nuove cose. È una iniziativa pregevole e divertente, perfetta per gli studenti “squattrinati”, ma anche transgenerazionale. Gli organizzatori non vedono di buon occhio i brand della “Fast Fashion” tipo Zara o H&M che offrono prezzi talvolta molto bassi ma che contribuiscono a fomentare un consumismo sempre più irrefrenabile. Nei loro poster pubblicitari urlano “Fuck Fast Fashion”.
E allora, gente, io vo allo Svape!
P.S.: la tessera vale un anno solare e gli eventi si ripeteranno nel corso dei mesi.