Ci stiamo lasciando alle spalle un anno pieno di eventi sportivi, che hanno visto le compagini italiane partecipare numerose. Il campionato europeo di calcio, sul quale preferisco stendere un velo pietoso, le Olimpiadi, che ci hanno visto primeggiare in specialità come il nuoto, la scherma, la pallavolo, l’atletica leggera. Dopo quasi cinquant’anni siamo tornati a vincere la coppa Davis e l’Italia oltre a vantare, per la prima volta nella sua storia, un atleta al vertice delle classifiche ATP, ha assistito ad una vera e propria conferma ad altissimi livelli di parecchi tennisti. La Ferrari finalmente sta dando segni di risveglio: insomma possiamo dire che il futuro sportivo italiano, almeno nell’immediato, è un po’ più brillante del solito. Tuttavia, non tutti sanno che, tra le varie discipline “sportive”, ad aprile una coppia italiana, torinese di adozione, ha vinto il campionato mondiale di una disciplina che, devo essere sincero, non sapevo nemmeno esistesse. In una villa segreta della Costa del Sol in Spagna, venti “atleti” provenienti da Svezia, Germania, Colombia, Brasile, Norvegia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Iran e appunto Italia, riuniti dalla Federazione Svedese del Sesso e dalla piattaforma di intrattenimento erotico in streaming “Live sex house”, hanno partecipato ad un tour de force di prove di ben ventiquattro giorni, dalla quale la nostra rappresentanza è uscita vincitrice. A dire la verità, gli atleti azzurri erano tre, una coppia (vincitrice) formata da Mariagiovanna Ferrante in arte Mary Rider ed il marito Enrico D’Avascio (Capitano Eric) e l’outsider Jennifer Stone, originaria di Praga, di cui non conosciamo la vera identità. Le gare si sono svolte sotto la supervisione e il giudizio di Coralyn Jewel, che oltre ad essere una porno star è anche autrice di best seller internazionali, sessuologa certificata di livello master e sostenitrice della positività sessuale. A coadiuvarla una giuria di esperti del settore, rinomati psicologi e sessuologi del calibro di Anna Victoria Annekel. Il loro voto, che ha pesato per il 50 per cento, è stato sommato a quello dagli spettatori che, al modico prezzo di 28 dollari, hanno potuto esprimere il loro parere sulle prestazioni dei concorrenti, osservandoli grazie alle numerose telecamere sempre attive nella casa, in onda su uno specifico canale streaming.Le gare, che iniziavano ogni giorno alle 13, sono state suddivise in 16 categorie o specialità che comprendevano massaggi erotici, preliminari, creatività, posizioni, coinvolgimento di coppia, numero di orgasmi, insomma una serie di performance che hanno messo alla prova non solo le loro abilità e la loro creatività, ma anche la forza e la resistenza fisica.
Ma chi sono i valorosi detentori del titolo mondiale? Una coppia che, definirei, della porta accanto, che fino a poco tempo fa conduceva una vita totalmente diversa: programmatore lui e giornalista lei, fino a quando, complice l’incontro con Rocco Siffredi, non hanno scoperto il mondo del porno, che ancora oggi li occupa giornalmente, non solo nella gestione di un sexy shop nella capitale sabauda e di una casa di produzione propria, ma anche nelle esibizioni, sempre insieme, su un canale OnlyFans. I due, che hanno dimostrato di avere una intesa di coppia fenomenale, freschi di vittoria hanno dichiarato al Corriere della Sera: “È come una competizione sportiva: la tensione è stata alle stelle. Molti si sono ritirati perché non ce l’hanno fatta o perché non si sono sentiti bene. Ogni giorno veniva estratta una categoria di gara su un argomento uguale per tutti”. E ancora: “La nostra forza è stata sostenerci come coppia: anche in questa occasione il nostro obiettivo è di riuscire a vedere il sesso come piacere, con consapevolezza senza tabù e pregiudizi. Staremmo tutti molto meglio”.
Il sesso visto da diversi punti di vista, sia sul lato personale, intimo, sia su quello economico, professionale. In molte interviste, facilmente reperibili online, è Mary stessa a dire: “Da giornalista professionista ho iniziato a lavorare in varie testate anche importanti, ma quando inizi a capire che il lavoro non è molto considerato tutto questo diventa avvilente. Da qualche anno a questa parte ho aperto un sexy shop a Torino e continuo la mia carriera da porno attrice, esperimento che abbiamo provato insieme io e mio marito per gioco con una piccola produzione amatoriale della nostra città, da lì trovandoci a nostro agio abbiamo deciso di farlo diventare un lavoro. Ho un passato anche nella politica, sono stata portavoce politica di una delegazione locale del partito di Antonio Di Pietro e non disdegno in futuro una carriera nella politica, chissà cosa ci riserva il domani”. Riguardo il mondo del porno aggiunge poi: “C’è troppa concorrenza, il guadagno comunque esiste, ma arriva dalla vendita attraverso le piattaforme in streaming. Abbiamo un nostro sito personale, ma abbiamo anche prodotti condivisibili in altri siti: bisogna giocare le proprie carte per attrarre l’attenzione. Utilizzo Onlyfans ma in maniera molto distratta. Bisogna avere un rapporto diretto con i propri seguaci e non ho molto tempo di starci dietro visto che seguo anche altre piattaforme…”.
Oltre al trofeo maggiore come performance di coppia, i due hanno ricevuto dei premi personali: Capitano Eric si aggiudicato il premio come miglior performer maschile (col titolo di Sex Machine) mentre Mary è stata la più votata dalle donne, conseguendo anche il premio per la miglior promozione mediatica. Quale fosse l’obiettivo reale di questo campionato, del quale non si sa quali siano i requisiti o le selezioni per l’ammissione, non è dato saperlo, anche se molti pensano che dietro ci sia la volontà di pubblicizzare una sorta di Grande Fratello del porno da poter proporre su piattaforme online che ormai sembrano rappresentare, più che il futuro, il presente del mercato del sesso. Non sono proprio di questo avviso i promotori della competizione, secondo cui «questa competizione rivoluzionaria celebra l’arte e l’atletismo offrendo una piattaforma in cui il talento non conosce confini», con l’obiettivo di dimostrare che «il sesso, nella sua forma più alta, è paragonabile allo sport”. Ovvio che ognuno cerchi di portare acqua al proprio mulino, ma io continuo pensare che, seppure a questi livelli lo sforzo e l’allenamento fisico abbiano una loro forte componente, il sesso, sotto ogni forma, debba rimanere qualcosa legato alla sfera dell’intimo per non rischiare di svilirlo o ridurlo ad una forma di competizione, dimenticandoci che la sua bellezza consiste proprio nell’intima unione di due persone che si cercano e si trovano sotto ogni punto di vista.
Ripeteva sempre come un mantra un mio caro amico: “Dentro al letto è guerra ma fuori non ti conosco” e, almeno per quanto riguarda la prima parte, sono sempre rimasto d’accordo con lui perchè tra due persone che decidono di conoscersi biblicamente, la fantasia e la voglia di cercare nuove emozioni devono essere costanti, ma da lì a paragonarla ad una gara, è un bel salto. Poi, ognuno è libero di pensarla diversamente.