La prima volta dell’apertura di Con-vivere al chiuso per l’allerta meteo che, in realtà, si è un po’ beffata di tutti, visto che il cielo nel pomeriggio di giovedì 5 settembre ha avuto anche larghi sprazzi di azzurro e qualche raggio di sole, ha fatto ugualmente sold out, riempiendo di pubblico la sala del cinema teatro Garibaldi, a Carrara. “Per la prima volta è stato attivato il piano b di Con-vivere – ha detto Cristina Lorenzi, la giornalista de La Nazione, che da alcuni anni presenta la serata inaugurale del festival – e le conferenze previste per la prima giornata saranno all’interno del Garibaldi, mentre, il concerto di Leo Gassmann previsto per le 21 si terrà all’interno del Teatro Animosi. Con-vivere giunge alla 19esima edizione e come sempre, coinvolge e apre tutta la città e si conferma il momento più alto del discorso culturale di Carrara”.
Il dottor Enrico Isoppi, residente della Fondazione Cassa di Risparmio, ente organizzatore del festival, ha ringraziato tutti i partner e gli sponsor della manifestazione e anche tutti gli addetti in ogni settore: “Diciannove edizioni attestano che l’idea avuta da un gruppo di illuminati, guidati dall’indimenticato professor Remo Bodei, circa 25 anni fa ha funzionato. L’idea di portare la cultura anche fuori dalle università, nelle piazze a contatto con la gente. L’argomento di questa edizione, curata dal professor Mauro Ceruti, il cambiamento, è un tema sfidante con il quale, tutti, dobbiamo confrontarci ogni giorno, sia come uomini, sia come pianeta. Esiste un’evoluzione naturale e una artificiale, creata dall’uomo le cui conseguenze possono arrivare anche a temere che le macchine possano prendere il sopravvento sull’uomo che le ha costruite”.
Sul palco anche il sindaco di Carrara Serena Arrighi che ha ringraziato le autorità presenti, tra le quali il nuovo comandante dei Carabinieri, Colonello Alessandro Dominici, il prefetto Guido Aprea, il questore Santi Allegra, la nuova presidente dell’Accademia di Belle Arti Cinzia Monteverdi, il nuovo direttore dell’Accademia Antonio Baudinelli, l’onorevole Andrea Barabotti e il consigliere regionale Giacomo Bugliani. “Con-vivere è la festa di Carrara. È il frutto di un grande lavoro di squadra e un momento importante in cui c’è spazio per la riflessione. Il tema del cambiamento è molto significativo e interessante e, per me, da intendere sempre in positivo cioè il cambiamento è sempre in meglio”.
A spiegare la genesi dell’edizione del “Cambiamento” di Con-vivere, Emanuela Mazzi, da sempre principale motore dell’organizzazione del festival. “Quest’anno ci sono circa 70 appuntamenti e iniziative in programma. Dopo il tema molto complesso dello scorso anno, Umanità, curato dalla professoressa Laura Boella, abbiamo un tema altrettanto complesso, il cambiamento, che è stato particolarmente impegnativo perché abbiamo dovuto tenere insieme i due piani del cambiamento: quello che tocca tutti gli esseri viventi condizionati da una continua evoluzione del loro corpo che è anche condizione necessaria per trasformarsi e quello che riguarda il presente e il futuro. Viviamo un’epoca di grandi cambiamenti e dobbiamo saper guardare in prospettiva. Abbiamo scelto il professor Ceruti proprio perché, su queste tematiche, era necessaria una persona che avesse una visione d’insieme e che conoscesse profondamente la complessità”.
Di seguito il professor Ceruti ha tenuto una lectio magistralis sul tema del cambiamento seguita con molto interesse da tutto il pubblico. Ceruti ha ripercorso i grandi cambiamenti della storia dell’uomo ed ha citato il concetto di “ garbuglio” espresso da Italo Calvino per indicare la rappresentazione della complessità del mondo. “Complesso viene dal latino cum plectere che significa intrecciare più e più volte. Le crisi della storia recente ci hanno fatto capire che tutto è intrecciato e interconnesso. La crisi che ha determinato il cambiamento più grande è quella della bomba atomica a Hiroshima perché ha introdotto il cambiamento che contempla la possibilità che l’umanità di autodistrugga”. Il professor Ceruti ha poi parlato dell’effetto farfalla per spiegare il livello di globalizzazione ormai raggiunto e ha spiegato la necessità per l’umanità di cambiare il paradigma che orienta i rapporti tra gli uomini e tra l’uomo e il pianeta, che non deve più essere quella dei giochi a somma zero – vinco io, perdi tu/ vinci tu, perdo io – perché questa è la logica in cui perdono tutti e si arriva all’autodistruzione. “Per la prima volta nella storia dell’umanità, oggi, siamo costretti a uscire dall’età della guerra e dello sfruttamento incondizionato dell’ambiente e passare dai giochi a somma zero a quelli a somma positiva, in cui si vince tutti. Il punto sarà capire se sta nascendo una nuova umanità e se l’umanità attuale sarà in grado di farla nascere. Questo potrà accadere se si trasformeranno le nostre culture e se riusciremo a percepirci come parte di un’unica comunità terrestre, pur nelle differenze esistenti. La scelta in ogni caso è cambiare o morire”.