Wurstel e crauti o wurstel e patate: la base proprio, di una serata alla Festa della birra. Piatto tipico tedesco, prodotto tedesco il cui nome germanofono – wurstel, appunto – invece è una denominazione italiana. I tedeschi non li chiamano wurstel, salvo qualche rara eccezione nel sud della Germania e in Austria. I wurstel sono una variante di salume insaccato, di origine prevalentemente suina, anche se la grande produzione industriale, da anni ormai, li realizza anche con carne ovina. Abbiamo detto tedeschi, ma la loro origine spazia nello stesso cuore dell’Europa centrale da cui provengono i crauti e la festa della birra: sud della Germania, Austria e Alto Adige. I tedeschi, però, li chiamano würst, che significa semplicemente salsiccia e li classificano con nomi diversi a seconda della composizione e della forma. Esistono circa 1500 tipi di wurst, in Germania. Per i tedeschi il più comune e consumato è il weisswurst che è bianco perché fatto con carne di maiale e di vitello e che viene bollito in acqua. Il bratwurst è invece il wurstel rosa molto diffuso anche in Italia, fatto con arista di maiale e vitello da cuocere sulla griglia. Ci sono poi i wienerli, wurstel stretti e lunghi che sono chiamati, appunto: salsicce di Vienna, fatti con carne suina e bovina da cuocere bolliti. Infine c’è il bockwurst, la cui origine risale alla fine dell’ottocento, fatto di maiale e vitello, cotto sulla griglia, fu il primo che legò il suo sapore al consumo della birra.
La lavorazione di base dei wurstel è l’omogenizzazione di carne al 20 per cento grassa e all’80 per cento magra, congelata per semplificare il processo di triturazione. Alla pasta che si ottiene vengono aggiunti sale e spezie, tra le quali, immancabile è la senape in grani; l’impasto viene messo nei budelli, esattamente come si fa per le salsicce e poi viene affumicato. I wurstel prodotti in questo modo artigianale si trovano in macellerie tipiche della Baviera e anche dell’Alto Adige e questi sono prodotti che possono essere considerati non solo ottimi al gusto, ma anche poco dannosi per la salute. La grande diffusione della produzione di wurstel industriali, che ormai dominano completamente il mercato, ha, purtroppo, abbassato moltissimo il livello della qualità del prodotto, diventato una sorta di riciclo di tutti gli scarti di altre produzioni, reso appetibile per un uso massiccio di additivi e altre sostanze tutt’altro che salubri che hanno fatto meritare al wurstel la poco onorevole definizione di cibo spazzatura. In realtà il wurstel, se fatto in maniera artigianale, cosa che avviene anche in alcune grandi marche di insaccati, non è affatto un cibo da evitare e permette di gustarsi l’ottimo abbinamento coi crauti, le patate e la birra tipico della festa della birra, a cuor leggero.
Alla Bier Fest di Marina di Carrara che aprirà i battenti venerdì 23 agosto, non mancano, infatti, nel menu i wurstel coi crauti o con le patate per la gioia di tutti i palati.