Bolognesi, Menconi, Macchi, Gollin, Ciastellardo, Mori, Cappellini, Salati, Tesconi, Grillone, Baratta. Questo fu l’ultimo “undici” titolare in una partita di serie B della Carrarese; era il 20 giugno del 1948 e ad Udine andò in scena l’atto conclusivo del campionato cadetto di quella stagione: i friulani dell’Udinese si imposero per 4 a 0 sugli azzurri, che finirono il loro campionato al terzultimo posto in classifica e retrocedettero in serie C, nella, probabilmente, più difficile e tribolata stagione della storia del club apuano. La Carrarese ottenne una bella e tranquilla salvezza nel campionato precedente, ma per la stagione 1947/48 il regolamento prevedeva una sola promozione e ben undici retrocessioni, per riportare la serie cadetta alla formula del girone unico. Gli azzurri potevano vantare comunque una buona rosa e sul fattore campo nei match casalinghi alla mitica “Fossa dei Leoni” con il pubblico che faceva veramente da dodicesimo uomo in campo Dopo un inizio abbastanza buono, alla quinta giornata arrivò a Carrara il Parma, momentaneamente in testa alla classifica, la Carrarese passò comunque in vantaggio dopo soli nove minuti e si difese strenuamente, ma all’86’ i crociati pareggiarono i conti con un gol in evidente fuorigioco, non sanzionato dall’arbitro, il maceratese Meniconi, che fu aggredito violentemente negli spogliatoi da un nutrito gruppo di tifosi al termine del match. I dettagli dell’aggressione non sono mai stati del tutto chiariti, fatto sta che la federazione, spinta anche dalla stampa e dall’opinione pubblica dell’epoca, inflisse alla Carrarese una pesantissimo verdetto: la squalifica del campo fino al 31 luglio 1948, ovvero nove mesi. Gli azzurri, dunque, dovettero giocare le partite casalinghe in diversi campi neutri sparsi per la penisola; e lo fecero, anche con grande volontà e serietà, ma non servì comunque ad evitare un’annunciata retrocessione.
Domenica 18 agosto 2024 la Carrarese, dopo la trionfale cavalcata nei playoff della passata stagione, si riaffaccerà nel campionato di serie B, a 76 anni di distanza dall’ultima volta. Gli azzurri saranno ospitati dal Cesena, squadra indiscussa dominatrice lo scorso campionato di serie C, che vorrà assumere un ruolo da protagonista anche quest’anno. I precedenti in terra romagnola sono dodici: il primo risale al novembre del 1963, era un campionato si serie C, e i bianconeri si imposero di misura, 1-0; successivamente le due compagini si scontrarono anche per le seguenti quattro stagioni, fino al 1968, dove contiamo un pareggio a reti bianche nel’65 e tre successi bianconeri. Si dovette aspettare ben trent’anni per rivedere questa partita in Romagna, quando nel febbraio del 1998, in C1, gli azzurri strapparono un prezioso 1-1 in casa dei bianconeri, futuri vincitori del campionato. Le due squadre si affrontarono nuovamente, per tre stagioni di fila, dal 2000/01 al 2002/03, sempre in C1 e sempre con un bilancio favorevole a Cesena: due vittorie e un pareggio per 0-0. Parlando invece di tempi recenti, romagnoli e apuani si incontrarono nella stagione 2021/22, dove alla penultima di campionato, si consumò una delle più rovinose debacle della storia azzurra, con il Cesena che umiliò una Carrarese, già salva e probabilmente con la testa altrove, con un tennistico 6-0. Per la prima vittoria a tinte gialloazzurre, dovemmo aspettare la prima giornata del campionato seguente, quando la squadra di Alessandro Dal Canto, al suo esordio sulla panchina degli azzurri, espugnò il “Dino Manuzzi” con le reti di Giannetti e Bozhanaj che rimontarono l’iniziale vantaggio romagnolo di Shpendi. L’ultimo incontro fra Cesena e Carrarese in casa dei bianconeri si è consumato il 30 ottobre della passata stagione, con la corazzata bianconera che si impose per due reti a uno.
Quella di domenica sarà una partita difficilissima, ma soprattutto sarà una giornata storica per tutta la Carrara calcistica, che da troppo tempo aspettava un momento del genere. Circa 700 tifosi gialloazzurri raggiungeranno la Romagna: fra di loro ci sono parecchi reduci dalla grande delusione del 1983, delle diverse retrocessioni, dei tanti play-out disputati dalla loro squadra, persone che aspettano questa partita da una vita intera, che lo sognano da quando sono bambini e che hanno tutto il diritto di godersi il campionato che verrà; ma ci sono, purtroppo, anche tantissimi grandi sostenitori di questi colori che ci hanno lasciato, e che non hanno fatto in tempo ad esserci per questo evento storico, e un pensiero domenica sarà rivolto soprattutto a loro.