parte prima
Come abbiamo visto negli articoli precedenti, il cielo con tutti i segni zodiacali e i pianeti, viene suddiviso dall’orizzonte locale in due semicerchi, uno che sta sopra, e uno che sta sotto l’orizzonte. Quell’Asse Orizzontale, oltre a dividere il cielo in due emisferi, segna i due punti precisi in cui cadono l’Ascendente e il Discendente della persona. Ma c’è un altro Asse importante che attraversa il cielo dividendolo a sua volta in due metà: ed è l’Asse del Meridiano. Questo Asse non è più orizzontale ma verticale, e in rapporto ad esso i pianeti si collocano prima o dopo l’asse, ante o post meridiem, a seconda che stiano a sinistra, ossia prima, oppure a destra, e quindi dopo, la linea del Meridiano.
A differenza dell’Asse Orizzontale, questa divisione è più difficile da cogliere, meno intuitivamente evidente, in quanto sull’Asse Orizzontale i vari pianeti e i vari segni zodiacali sorgono e tramontano, e del sorgere e tramontare per esempio del Sole o della Luna tutti noi abbiamo fatto esperienza diretta ogni giorno in modo estremamente chiaro e lampante. Inoltre l’Orizzonte è anche una linea fisica, mentre il Meridiano è una linea “immaginaria”. Questa linea immaginaria verticale, chiamata Meridiano, divide il cielo in due semicerchi, uno “orientale” (a sinistra) e uno “occidentale” (a destra). In questa suddivisione possiamo trovare una certa analogia con il ciclo lunare, tale per cui nel semicerchio di sinistra segnato in giallo troviamo la fase crescente, dalla nascita nel punto più basso, corrispondente per analogia alla Luna Nuova, fino alla massima espansione e realizzazione nel punto più alto del cielo, che corrisponde per analogia alla Luna Piena. Da lì, dal punto più alto, comincia l’altro semicerchio corrispondente alla fase calante, in cui le cose vanno assottigliandosi, restringendosi, scemando, fino ad arrivare di nuovo nel punto più basso e ricominciando così il ciclo. Può essere utile, a mio avviso, trovare un esempio applicativo più pratico, che estrapoli il concetto, l’idea, il simbolo, in modo da renderlo più immediatamente fruibile. Tutto parte da un’idea, da un seme, che corrisponde alla parte più bassa del cielo, che in gergo tecnico si chiama “Nadir”, e che in linguaggio astrologico, come vedremo meglio tra poco, si chiama “Fondo Cielo” o “Imum coeli” (abbreviato in IC). Qui c’è quell’humus iniziale in cui sorgono le idee, in cui si affaccia un nuovo pensiero o una intenzione. Siamo “nel cuore della notte”, nel punto in cui il Sole passa intorno a Mezzanotte. Le idee, i pensieri, le intenzioni di per sé sono invisibili, e fanno parte di quel mondo soggettivo e interiore di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti. In altri termini, siamo al centro del semicerchio inferiore, rispetto all’orizzonte locale. Cominciando a risalire in senso orario le idee e le intenzioni cominciano a diventare progetti, cominciano, almeno a livello interiore, a prendere una forma un po’ più precisa e concreta, fino ad arrivare alla vera e propria start up del progetto, corrispondente al punto dell’Ascendente, in cui si può dire che qualche cosa nasce, diventa visibile, si manifesta, si incarna, viene messa al mondo. Da quel momento in poi, abbiamo qualche cosa di concreto che ha una propria vita e una propria esistenza, spesso anche a livello giuridico. Se abbiamo piantato un seme nel punto più basso, al “Nadir”, il percorso fino a qui è quello che porta il seme a lavorare sottoterra, in modo silenzioso, preparando il terreno e le radici. Arrivati a questo punto corrispondente all’Ascendente, il germoglio sbuca fuori dal terreno e si rende manifesto. Ma la pianta, o il fiore, non è ancora maturo, ha della strada ancora da fare, così come l’attività, l’azienda, il romanzo, che era nato da un’idea, non è ancora del tutto giunto a pieno compimento. Il seme, così come l’impresa o il romanzo, giunge a pieno compimento quando arriva nel punto più alto del cielo, che in gergo tecnico si chiama “Zenit”, e che in linguaggio astrologico, come vedremo meglio tra poco, si chiama “Medium coeli” (abbreviato in MC). Lì siamo in pieno giorno, nel punto in cui il Sole passa intorno a Mezzogiorno. Siamo sotto le luci dei riflettori, nella fase di massima espansione e di massima visibilità. Il romanzo è finito e non resta che pubblicarlo e cominciare a distribuirlo. Il semino che era diventato un germoglio ora è un fiore aperto che si mostra nei suoi colori e diffonde il suo profumo. Da qui in poi, il fiore inizia la sua fase discendente. Da qui in poi, quella che era una idea, un potenziale, un progetto, di solito comincia ad andare avanti anche con le proprie gambe: ha un suo destino, una sua strada, una sua forza, a volte anche indipendente dal creatore che l’ha generata. Da qui in poi, sempre di più, altri prenderanno in mano quel prodotto, quel romanzo, quella azienda. Diventa in qualche modo un patrimonio più o meno collettivo, sociale, culturale.