La prima festa della birra della storia fu l’Oktober Fest di Monaco di Baviera, che nacque nel 1810 per celebrare le nozze del principe Ludwig I con la principessa Therese di Sassonia-Hildburghausen. A idearla non fu un tedesco, ma un italiano: Andrea Michele Dall’Armi, trentino, che si era trasferito a Monaco alla fine del ‘700, quando aveva solo 19 anni. Fu lui a proporre una grande festa popolare per salutare l’arrivo della futura sovrana. Era il 12 ottobre del 1810 e si trattava del primo matrimonio reale che avveniva nel quasi neonato regno di Baviera, costituito solo quattro anni prima: tutti i sudditi erano eccitati per l’importante evento che durò cinque giorni e si svolse nei prati intorno alla città, che da allora vennero chiamati Theresienwiese, cioè prato di Teresa, abbreviato poi in Wiens, che è il modo in cui i tedeschi chiamano la festa della birra, in onore della principessa. E per concludere in grande stile le celebrazioni, fu proprio Andrea Michele Dall’Armi che decise di organizzare una corsa di cavalli che ottenne grande successo. Trenta cavalli che si sfidarono su una pista lunga più di tremila metri, davanti a un pubblico di 40 mila persone, sistemate in una sorta di tribuna naturale, ricavata sulle pendici della collina Sendlinger Berg, che domina i prati circostanti Monaco e che, dopo quella corsa del 17 ottobre 1810 venne chiamata Theresienhöhe: altura di Teresa. Ad aprire la gara ci fu un omaggio ai sovrani fatto da un coro di bambini con i costumi tradizionali bavaresi e al termine venne distribuito cibo, vino e birra a tutti i presenti. La festa venne subito chiamata Festa d’ottobre, Oktober Fest, ma la birra non era ancora protagonista dell’evento. Tuttavia la manifestazione, specialmente la corsa dei cavalli, piacquero così tanto agli abitanti di Monaco da essere ripetuta l’anno successivo. La festa cominciò ad ampliarsi e a crescere fino al format che sopravvive da più di 200 anni: la seconda edizione coinvolse gli agricoltori che coltivavano cereali e luppolo nelle pianure vicine a Monaco e si connotò come evento promozionale dei prodotti agricoli bavaresi. Nei Wiens vennero posti dei primordiali stands dentro baracche, in alcune delle quali si beveva birra prodotta in loco. La festa ebbe una crescita esponenziale: nel 1818, per volere di Therese, venne installata una giostra per bambini e alcune altalene, nel 1850 la festa era già così importante che venne realizzata una statua della Bavaria alta venti metri e posta a presidio del luogo in cui si svolgeva l’Oktober Fest e dove è ancora oggi. Ogni anno si aggiungevano attrazioni e rituali nuovi: venne inserito l’albero della cuccagna, un palo decorato con nastri sul quale, prima si ci arrampicava, e, in seguito, venivano fatte danze popolari, si aggiunsero varie lotterie a beneficio dei cittadini più poveri. Quando nel 1881 arrivò l’illuminazione elettrica, l’Oktober Fest contava già più di 400 stands e tutte le birrerie si erano dotate di padiglioni in cui mettere tavoli e sedie per accogliere i visitatori. La Wiens era già un tripudiò di musica popolare, costumi tradizionali, danze, cibo tipico e bevanda nazionale. La festa durava circa due settimane e pur chiamandosi Oktober Fest iniziava alla metà di settembre e finiva il 1 ottobre. Per il centenario della Wiens, nel 1910, vennero serviti 12 mila ettolitri di birra, gran parte nei classici bicchieri da un litro ancora oggi in uso, introdotti nel 1892. Le guerre e la dittatura nazista fecero saltare o modificarono per alcuni anni la festa, che, tuttavia, negli anni ’50, alla ripresa postbellica, divenne la festa popolare più grande del mondo. Con gli anni ’60 venne soppressa al corsa dei cavalli, nel frattempo era stata introdotta una pratica divenuta in breve tradizione, ripresa dalle più grandi feste della birra che cominciarono a fiorire nel mondo, compresa la Festa della Birra di Carrara: Thomas Wimmer, all’epoca sindaco di Monaco, diede l’apertura ufficiale della festa, aprendo a colpi di martello il primo barile di birra. Con il grido “O’Zapft is!”, cioè “ è stappato”, rigorosamente a mezzogiorno in punto, seguito da 12 colpi di mortaretto, la festa era aperta e la birra poteva essere servita. Un rituale che, ancora oggi, viene seguito dall’Oktober Fest che è arrivata a contare sei milioni di visitatori ad ogni edizione.
Anche la Festa della Birra di Carrara, per tradizione veniva aperta nello stesso modo dal sindaco di turno e, di nuovo, sarà aperta così anche il 23 agosto, quando la Bier Fest raccoglierà il testimone di una manifestazione riuscita a diventare la più importante dopo quella di Monaco.
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