Venerdì 9 agosto alle 21, all’interno del Festival “La Cappuciniana” presso il Convento dei Cappuccini a Capaccola, Massa, verrà proiettato, in prima nazionale, il cortometraggio “A sud di nessun nord, la nazionalità è un evento puramente casuale” diretto dal regista apuano Fabrizio Ferrante e scritto a quattro mani da Maurizio Bonugli e Selenia Erye. La voce narrante è quella dell’attore fiorentino Gabriele Bonafoni II progetto del docufilm è stato condiviso e realizzato in collaborazione con Casa Betania e Fondazione Migrantes. Un’opera a sfondo sociale, il cui scopo è quello di risvegliare le coscienze e aprire un dibattito costruttivo sul tema dell’immigrazione e degli “sbarchi”. I tre artisti apuani sono stati mossi dal desiderio di dare voce ai ragazzi (minori non accompagnati) ospiti del centro di accoglienza presso il Seminario Vescovile di Massa Carrara, perché fermamente convinti che dietro ad ogni persona vi è una storia da raccontare, da conoscere e rispettare. Solo l’ignoto porta al pregiudizio e alla non accettazione. Viene affrontato il tema dell’accoglienza che rappresenta un valore e non ha accezioni negative.
In un mondo dipinto con mille sfumature, dove culture, tradizioni e idee si intrecciano come fili di una ricca trama, l’accoglienza risuona come una melodia in grado di armonizzare le diversità attraverso l’incontro e la conoscenza. È un atto di apertura che trasforma l’estraneo nel familiare e la paura in coraggio. Insieme è possibile creare una società più giusta e coesa. Perché è nel dare e ricevere aiuto, nel condividere risorse e opportunità, che si realizza la vera forza di una comunità. Accoglienza, inclusione, integrazione, diversità culturale, cooperazione e solidarietà: queste parole non sono solo concetti astratti, ma pietre miliari per costruire un mondo migliore. Un mondo dove le differenze non dividono, ma uniscono, dove la collaborazione genera progresso e la solidarietà accende la speranza. Un mondo dove ognuno si senta accolto, valorizzato e parte di un’unica, grande famiglia: l’umanità. Gli autori hanno confermato che si è trattato di un’esperienza che resterà impressa nella loro memoria per sempre, perchè durante le riprese si sono creati legami e hanno conosciuto realtà diverse, scoprendo come la vita riesca sempre a sorprendere. “I ragazzi sono stati eccezionali, e molto partecipativi – hanno dichiarato – vogliamo ringraziare Casa Betania per l’estrema disponibilità e opportunità che ci ha dato”.
“Un progetto nato grazie ad un pallone rimbalzato nel cortile dell’abitazione di Maurizio Bonugli – ha detto Fabrizio Ferrante – che incuriosito ed attento a tutto ciò che gli accade attorno ha trasformato quel pallone in un’idea per raccontare una bellissima storia. Ne abbiamo parlato assieme e con grande entusiasmo è iniziata l’avventura. Nella mia carriera ho avuto modo di fare esperienze nel sociale, di documentare eventi, ma con questo progetto, in cui credo moltissimo, vorrei davvero che si potesse aprire un varco nelle coscienze, lo scopo di un regista è anche questo. Voglio essere in prima linea”.
Un pallone da calcio, il cortile confinante col Seminario pieno di chiacchiere e di risate. Uno sguardo verso un mondo da scoprire e da conoscere. Nuove consapevolezze e la voglia di condividerle con chi ancora non sa. Una storia di vite, sogni, speranze, una quotidianità fatta di piccole grandi cose. II desiderio di una vita migliore un diverso da noi che diverso non è. A sud di nessun nord perché la nazionalità è un evento puramente casuale. È invisibile soltanto ciò che non si vuol vedere. Quello che rassicura nell’inganno delle apparenze. Quello che moltiplica gli specchi e sbarra le finestre.Ma fuori, là fuori, sotto la linea sottile degli orizzonti e il taglio profondo del confine ce n’è uno soltanto. Un solo mondo. Uno e comune, con dentro la meraviglia della differenza e il tesoro luminoso dell’incontro. Un gruppo di giovani ragazzi con tutta la vita da vivere, con molte domande ancora da fare e molte cose ancora da dare. Una storia di immigrazione, di accoglienza e di nuova umanità.