prima parte
Continuiamo ad analizzare l’asse orizzontale del Tema Natale, quello tracciato dalla linea dell’orizzonte locale. All’estremità sinistra di questa linea, come abbiamo visto, troviamo l’Ascendente di cui abbiamo ampiamente parlato nell’articolo precedente. Dalla parte opposta, complementare all’Ascendente, troviamo invece il Discendente, che rappresenta il punto dell’orizzonte locale in cui le cose vanno a tramontare. Anche questo punto dello zodiaco è molto importante, benché non se ne parli molto al di fuori degli ambienti astrologici. Conoscendo l’Ascendente, è facile comprendere in quale segno cadrà il Discendente, anche senza guardare il grafico del tema natale, perché è esattamente opposto al segno dell’Ascendente. Basta ricordare le coppie o gli assi di segni opposti: Ariete – Bilancia, Toro – Scorpione, Gemelli
– Sagittario, Cancro – Capricorno, Leone – Aquario e Vergine – Pesci.
Il Discendente svolge una funzione complementare all’Ascendente. È bene quindi ricordare che cosa rappresenta l’Ascendente, per comprendere meglio la funzione del Discendente. L’Ascendente rappresenta fondamentalmente l’Io, l’Ego, quel veicolo fatto di caratteristiche fisiche, psichiche ed energetiche che costituiscono la forma essenziale di questa specifica incarnazione e che servono all’Anima per fare la sua esperienza qui sulla Terra, in questa dimensione. L’Ascendente è anche la tonalità di base della persona, quel mood che è insieme punto di origine e punto di raccordo di tutte le istanze astrologiche e psichiche dell’individuo. Ma in questo mondo noi non siamo mai soli, e questa esperienza che qui l’Anima vive non è mai completamente isolata. A dire il vero anche la personalità stessa e l’identità individuale non sono mai completamente formate di per sé, senza un riferimento esterno. Perché questo “Io” si formi compiutamente è necessario che si rapporti con gli altri “Io” che coabitano e condividono questo piano di esistenza. L’interazione di questo nucleo fondamentale con gli altri è parte integrante del processo di sviluppo della personalità. Del resto, come dico spesso, paradossalmente io sono l’unica persona al mondo a non sapere che faccia ho. Io sono l’unico che non si può vedere. Infatti l’Ascendente per lo più è “visto” dall’esterno. Perché ognuno possa vedere la propria faccia si deve utilizzare uno specchio, cioè qualche cosa di esterno, fuori di sè, attraverso cui si possa vedere il proprio io riflesso. Ecco dunque il valore e la portata del Discendente: esso rappresenta l’altra polarità dell’Io, rappresenta l’Altro, e il modo in cui io intendo, percepisco e mi relaziono all’Altro. Il che inevitabilmente condiziona, più o meno fortemente, anche la percezione e la conoscenza che ho di me stesso. Ci sono parti di noi che vediamo uscire soltanto quando stringiamo relazioni significative e con un certo livello di complicità. Se fossimo sempre soli, non conosceremmo queste parti di noi. Il nostro Discendente, in altri termini, ci parla di quella parte o quelle parti di noi che cerchiamo di conoscere e di integrare attraverso i nostri rapporti “stretti”. Per questo è un elemento fondamentale per analizzare le questioni relazionali e sentimentali di un individuo. Tanto che, nella visione classica dell’astrologia, era considerato il punto più specifico per rispondere alle questioni legate al matrimonio. E da questo punto di vista lo analizzeremo meglio nel dettaglio quando ci dedicheremo agli elementi amorosi presenti del Tema Natale. Per ora, a questo riguardo, diciamo solo che, il Segno al Discendente indica che cosa cerchiamo in un rapporto, quali caratteristiche deve avere per noi un’interazione per essere significativa, e per essere considerata una vera e propria relazione, non solo sentimentale, ma anche amicale. Indica anche con quali tipi di persone o di energie tendo a rapportarmi. Allargando un po’ il cerchio, potremmo dire che più in generale il Discendente suggerisce il tipo di persone, di energie e di interazioni che servono proprio per fare questo viaggio di esplorazione, esperienza e conoscenza che chiamiamo vita. Quindi in generale dice chi saranno i nostri alleati, i nostri complici, in questa impresa. In questo senso qui troviamo non solo fidanzati, mariti e conviventi, ma anche soci in affari e collaboratori stretti. Allargando ulteriormente, e mettendosi in una prospettiva più prettamente evolutiva e di sviluppo della coscienza, qui troviamo anche i nostri nemici più forti, cioè quelli che ci “aiutano” a vedere i nostri lati ombra, le parti di noi che non ci piacciono, con cui facciamo fatica ad entrare in contatto e che proprio per questo vengono proiettate verso l’esterno. Quelli che riteniamo i nostri “nemici” ci aiutano non solo a vedere parti di noi che preferiremmo non vedere, ma ci aiutano anche, proprio ostacolandoci, a sviluppare i nostri talenti e le nostre qualità. Sono in realtà degli “alleati”, anche se è molto difficile percepirli come tali. Ovviamente se è presente nel Tema Natale un pianeta molto vicino al Discendente, questo pianeta diventa molto rilevante per comprendere la nostra vita. Non tanto rilevante come un pianeta vicino all’Ascendente, perché quello non lo batte nessuno. In questo caso, abbiamo due possibilità: che quella energia indicata dal pianeta si esprima prevalentemente nel rapporto con gli altri, o che sia una parte di noi, in qualche modo repressa o comunque non integrata che tendiamo a proiettare e quindi a “subire” dagli altri. Facciamo un esempio: se ho Marte sul mio Discendente, questo potrebbe significare che io ho un temperamento piuttosto “aggressivo”, passionale, focoso, irruento nelle relazioni, oppure viceversa che tendo ad incontrare e a rapportarmi in modo stretto con persone che hanno quel temperamento. In ogni caso le mie relazioni mi porteranno un importante quid di conflittualità e di combattività – agita, subita o entrambe – che da solo difficilmente sperimento. Ma significa anche che quelle tematiche relative alla “aggressività”, all’assertività, al potere personale, alla forza di volontà, insomma quelle tematiche tipicamente marziane, sono necessarie per la mia evoluzione. Soltanto che, senza l’aiuto dell’altro, non posso farci i conti e svilupparle compiutamente.
continua…