L’estate è arrivata, il mese di luglio ha preso il suo avvio, dandomi quell’ulteriore spinta a fermarmi almeno nel fine settimana per tuffarmi tra le pagine di un libro. Non vedevo l’ora di potervi parlare di questo libro che, come si suol dire, mi si è appiccicato addosso, lasciandomi in balia di sensazioni che mi hanno trasportata in un’altalena emotiva. Ladro di Origami di Sara Purpura edizione Mondadori, un vero e proprio condensato di vere emozioni. Erano anni che non ritrovavo nelle pagine di un libro uno spaccato così veritiero dell’Italia, con tutto ciò che ne consegue. È ambientato in Sicilia, ma, per essere sincera, certe dinamiche le si possono trovare un po’ ovunque nella nostra nazione e non solo. L’anima umana è messa a nudo, i protagonisti sono ben delineati, non passa giorno che non pensi a loro e alla reltà che ha dato vita al libro. Mentre lo leggevo ho fatto un salto nel passato ed ho assaporato le stesse sensazioni che provai, quando lessi “Volevo i pantaloni”, di Lara Cardella: libro, che, per me, segnò lo spartiacque dall’infanzia ad una nuova dimensione.
Oggi non sono più la bambina di allora, ma, per fortuna, mantengo sempre la capacità di sorprendermi di fronte alle cose belle e di valore. Questo libro lo è, sono felicissima di aver potuto parlare con la scrittrice e colgo anche l’occasione di invitarvi tutti alla presentazione che si terrà giovedì 25 luglio a Ronchi a cui sarà presente l’autrice per parlare dei suoi protagonisti e della sua storia.
Nel libro di Purpura i protagonisti veri sono i sentimenti, positivi e negativi. Vi è un forte desiderio da parte dei protagonisti di restare se stessi, di prendersi delle responsabilità, di scegliere la strada più difficile. Quella di restare puliti. Una lotta alla vera sopravvivenza, ma è una scelta naturale dettata dal cuore. Il protagonista maschile è un eroe contemporaneo, un ragazzo capace di stare alla larga dal denaro facile, di badare alla madre malata e ad una ragazza madre tossicodipendente. Un ragazzo con tanti sogni e molta speranza. Sofia, una donna acuta, perseverante, cerebrale, cerca di sopravvivere alla violenza subita, e cerca di sostenere il fratello e la madre. Delusa dal padre, anche lui vittima secondaria della violenza subita dalla figlia.
Una famiglia che nonostante le brutte ferite cerca di restare in piedi ed unita e che si ama nonostante tutto. Intorno alle figure dei due protagonisti gravitano ragazzi vittime di loro stessi, capaci di farsi e fare del male, quasi ignari del valore della vita stessa. Storie di periferia, quella periferia che si trova ovunque e che cela segreti ma mantiene intatta la sua autenticità. Zone in cui sai sempre dove ti trovi e altre zone nelle quali devi farti domande.
Ho amato questo libro, ho sentito il grido della periferia perché lo conosco, ho trovato la scrittura fluida, delicata e prepotente al tempo stesso. Che dire? Leggete il libro e accorrete numerosi alla presentazione per poterne parlare tutti insieme. A breve mi caccerò in un’altra storia, spero di soffrire un po’ meno…sono fiduciosa perché troverò sicuramente un libro giusto per il momento che sto vivendo.
Alla prossima,e mi raccomando leggete, leggete e scrivetemi se volete.