Ha ragione Don Piero: il duomo di Carrara è talmente bello che non ha bisogno neppure di elogi. Ma ha bisogno di poter essere conosciuto e fruito al meglio da visitatori e turisti. Ed proprio questo il progetto che Don Piero Albanesi, parroco del Duomo e responsabile di tutte le chiese del centro e dei paesi a monte, ha portato avanti con determinazione, riuscendo a dotare l’ abbazia, ma anche tutta la città, di una strumentazione moderna e all’avangardia che – se era possibile – ha reso ancora più bella una delle attrattive più importanti di Carrara. Un nutrito gruppo di persone tra semplici fedeli, appassionati del duomo e curiosi, ha seguito la presentazione del nuovo sistema, inserito di lato alla porta principale dell’abbazia che permette di usare un bellissimo touch screen collegato al nuovo sito del duomo, appositamente creato e quindi di accedere a tutti i contenuti storici e artistici relativi alla chiesa ultramillenaria. Presenti anche l’assessore alla cultura Gea Dazzi e il presidente della Fondazione Crc, che ha sostenuto il progetto, Enrico Isoppi. Questa non è una grossa novità, perché sistemi simili esistono, da tempo, ormai, in quasi tutte le chiese storiche e non, ma la postazione inserita nel duomo di Carrara permette anche di poter visitare virtualmente il duomo in tutte le sue parti, comprese quelle inaccessibili al pubblico come la cripta, il campanile e i sottotetti che si trovano a quasi venti metri dal suolo. In più, la postazione è dotata anche di una pulsantiera a gettoni che permette, con l’inserimento di monete da 50 centesimi, uno e due euro, di illuminare parzialmente o totalmente, per quattro minuti, la chiesa per poterla vedere davvero nel suo massimo splendore.
“Per realizzare questo impianto – ha spiegato Don Piero – abbiamo dovuto domotizzare tutto l’impianto elettrico del duomo inserendo una serie di ripetitori in tutta la chiesa. È stato veramente un lavoro molto impegnativo. Il progetto è nato per mettere insieme diverse esigenze: volevamo tenere aggiornato il libro dei visitatori del duomo sia per un percorso di fede, sia per un percorso artistico, avevamo bisogno di disporre di una cassaforte che potesse accogliere le eventuali donazioni di chi vuole sostenere la manutenzione della struttura, volevamo fornire un punto di informazione esaustiva a chiunque entri per visitare il duomo e avevamo bisogno di poter regolare il sistema di illuminazione sia per permettere ai visitatori di vedere il duomo completamente illuminato, sia per venire incontro agli alti costi della fornitura elettrica che tenere acceso il duomo richiede. Quindi abbiamo inserito lo schermo touch screen collegato al sito del duomo che è un sito in continuo aggiornamento e che abbiamo intenzione di arricchire anche con la traduzione dei testi in altre lingue. Per questo abbiamo già avviato una collaborazione con i ragazzi del liceo linguistico e del liceo artistico della città che daranno il loro contributo in questo ambito. Anche per l’illuminazione siamo in fase sperimentale: per ora con 50 centesimi si possono illuminare le Cassanelle, con un euro si illumina la navata centrale, sempre con un euro si illuminano le navate laterali e con due euro si avrà il duomo completamente illuminato per quattro minuti. Questo è stato necessario perché finora, il costo delle bollette della luce per il duomo è stato di oltre 300 euro al mese e non era più sostenibile. Ci sono sei sette maestranze in questo progetto”. Don Piero ha mostrato la digitalizzazione completa del duomo inserita nel touch screen realizzata da Micheal Bertola, titolare della start up Be-different, azienda impegnata nella promozione del territorio carrarese. “Sarà possibile visitare anche i luoghi inaccessibili come la cripta che si trova sotto la tomba del Cybei. Abbiamo ancora in lavorazione altri spazi che si potranno visitare virtualmente. Inseriremo, infatti, anche la visita al campanile, per la quale vedremo di riuscire ad organizzarla anche dal vivo. Per ora è possibile, col touch screen arrivare a vedere le campane del duomo che sono molto antiche, la mediana è del 1888, ed hanno una storia particolare. Una fu spaccata il 4 novembre 1918 per quanto fu suonata per annunciare la fine della prima guerra mondiale. La campana mediana è anche la campana più pesante della diocesi Massa Carrara e Pontremoli: pesa infatti 1700 chili e quando suona si sente. Venne allora rifusa ed è ancora nel campanile. Ho intenzione, fra l’altro, di far ripulire le campane. C’è poi anche l’orologio del 1825 che venne donato al duomo da Pellegrino Rossi e si trova in una stanza sotto alle campane. La chiesa avrà comunque un’illuminazione fissa sull’abside e nella zona d’entrata davanti alla postazione touch screen”.
“Questa è una grande opportunità per avvicinarsi a questo luogo con maggior consapevolezza – ha detto l’assessore alla cultura Gea Dazzi – e maggio rispetto. La sostenibilità di un luogo, oggi è fondamentale e aver reso sostenibile il duomo è un passo importante. Ringrazio Don Piero e tutti quelli che hanno collaborato. Questo sistema può essere esportabile e quindi applicabile anche ad altri luoghi. Mi fa piacere, infine, vedere l’entusiasmo di don Piero nel portare messaggi importanti sia come luogo di fede, sia come luogo di cultura. E questo arricchisce moltissimo la città. Avvicinarsi al duomo anche solo per scopi culturali sicuramente fa incontrare un luogo in cui si trova, se non la fede, che può non essere di tutti, l’interiorità, la spiritualità il connettersi con una dimensione più alta che appartiene a tutti”.