La spaccapietre o spaccagrotte (Hyoseris radiata) è una pianta erbacea perenne, con una radice grossa e robusta. Le sue foglie, aderenti al terreno si allargano a raggiera, hanno un aspetto crespo, profondamente ed irregolarmente incise, tanto da raggiungere quasi la nervatura centrale. L’infiorescenza della spaccagrotte è data da un solo fiore giallo simile a quello del Tarassaco, a cui tutta la pianta assaco. Proprio come il Tarassaco, i semini piumati della spaccagrotte formano un pappo (soffione), ma a differenza del soffione del Tarassaco, morbido e soffice, questo dello spaccagrotte è duro e rigido. Il nome botanico “Hyoseris radiata” deriva dal greco “hys” , maiale, e “seris”, una sorta di cicoria , forse perchè quest’ erba, piuttosto amara, veniva mangiata dai maiali. Il nome “radiata”, invece è dovuto al fatto che le foglie della base si allargano sul terreno a raggiera.
È una pianta che nel territorio carrarese si trova molto facilmente: possiamo raccoglierla nei campi, nei terreni incolti, ai bordi delle strade, ma anche sui muri e fra le rocce, da qui il nome popolare dato dalla gente : “schiapagrote” . A questa pianta vengono attribuite delle proprietà diuretiche e rinfrescanti, dovute in particolar modo all’alto apporto di fibra alimentare. La fibra è utile in un regime dietetico equilibrato per regolare le funzioni intestinali e ostacolare o rallentare l’assorbimento dei grassi. Inoltre tiene sotto controllo la glicemia e la colesterolemia, di conseguenza esercita un benefico influsso sul cuore. Alimenti ricchi di fibra come la Schiapagrote contrastano lo sviluppo di tumori al colon e mantengono la flora batterica intestinale in condizioni ottimali, inoltre la fibra aumenta il senso di sazietà. I contadini, quando si ferivano nei campi, stropicciavano le foglie o spremevano dal gambo della “Schiapagrote” il lattice e lo mettevano sulla ferita come cicatrizzante.
Le foglie vengono raccolte dai cercatori d’ erbi a primavera e consumate cotte, da sole, oppure unite ad altri erbi come il “rapestr”, il “radich salvat’c”, la “ rusulina”, la “zizerb’da”, il “ lavaron” e altre. Vengono condite con olio di frantoio, aceto o limone. Le foglie più tenere possono essere messe crude nelle insalate oppure si possono aggiungere agli ingredienti delle frittate o alle verdure dei minestroni o delle zuppe. Buone anche messe nel ripieno di torte salate.
Una curiosità : la Spaccagrotte è stata riconosciuta come erba alimurgica, cioè un’ erba spontanea commestibile che può sfamare il popolo in caso di carestia o guerre.