foto di Silvia Meacci
A lato della chiesa di San Miniato al Monte, sopra il Piazzale Michelangelo, svetta un grande Cristo stilizzato con le braccia aperte e stese, in un ideale abbraccio alla città. È alto quattro metri e largo altrettanto. Ha mani spalancate che sembrano antenne pronte a comunicare con l’esterno, con il mondo. È un’opera realizzata interamente di rifiuti. Si tratta di “Recycle art”, voce potente per parlare del consumismo e dell’impoverimento energetico alla gente, di svariata origine e in luoghi differenti ed eclettici. Nel mese di marzo si è tenuta la mostra “The Garbage Revolution” alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. Attualmente, nel Complesso monumentale di Santa Croce, è esposta l’opera “Sfera di Luce”, un’installazione alta otto metri, formata da vetri di fonderia originali degli anni sessanta, mentre in piazza Santissima Annunziata si può ammirare l’installazione “Mutamenti di Materia”, una ruota d’acciaio utilizzata in passato per tagliare il marmo.
Tutte queste opere fanno parte del progetto artistico “Biennale dello scarto per un Rinascimento ecologico” di Rodolfo Lacquaniti, bio-architetto e artista che utilizza oggetti abbandonati come attrezzi agricoli, scarti di macchine per la realizzazione del cotto, vetri, anelli in acciaio, anelli in ferro, resti di cerchioni, dandogli nuova vita. Le sue sculture sono imponenti e suggestive e c’è davvero da augurarsi che la bellezza generata dai rifiuti possa lasciare un segno nella mente di ognuno che l’avrà ammirata.
Le opere rimarranno esposte fino al 14 maggio.
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