Papa Clemente IX, nato come Giulio Rospigliosi a Pistoia il 27 gennaio del 1600, viene ricordato più come librettista e musicista che come pontefice. Giulio era figlio di Girolamo Rospigliosi, un nobile di origine lombarda e residente a Pistoia. Il giovane Rospigliosi iniziò a studiare nella città toscana e all’età di 14 anni ricevette la tonsura e gli ordini minori dal vescovo Alessandro del Caccia. Il 14 marzo del 1614 si trasferì nel Seminario di Roma e frequentò le lezioni del Collegio Romano dei Gesuiti. I suoi precettori furono: Tarquinio Galluzzi, Famiano Strada, Alessandro Donati e Bernardino Stefonio. Nel 1618 Giulio Rospigliosi si iscrisse all’Università di Pisa e si laureò in teologia nel 1623. L’anno successivo tornò a Roma ed entrò al servizio del cardinale Antonio Barberini, il fratello di papa Urbano VIII. Fu un periodo di grandi insegnamenti: Rospigliosi apprese le regole della vita di Curia e le nozioni di politica europea. Sempre in quegli stessi anni, divenne uno degli autori più famosi del teatro musicale romano. Scrisse dei libretti in versi del melodramma Sant’Alessio, di Erminia sul Giordano, ispirato alla Gerusalemme liberata. Poi ancora, Didimo e Teodora, ispirata alla vita dei due santi martorizzati. Grazie alla vicinanza con Urbano VIII, Giulio Rospigliosi divenne nunzio apostolico in Spagna. Quando divenne papa Innocenzo X, che era avverso alla famiglia Barberini, Rospigliosi si defilò restando in Spagna, in attesa di eventi più favorevoli. Tornò a Roma nel 1653 e, mentre stava decidendo di ritirarsi nella sua Pistoia, gli eventi voltarono a suo favore. Venne eletto papa, Alessandro VII e Giulio Rospigliosi ottenne l’incarico di Cardinale segretario di Stato, il 9 aprile del 1657 di cardinale presbitero. La passione di Giulio Rospigliosi per la musica non si placò con i nuovi incarichi religiosi. Scrisse opere sacre e profane, compose: Dal male e il bene, La vita umana e Le armi e gli amori. Nel frattempo la sua carriera prese il volo. Il 2 giugno del 1667 si aprì un conclave al quale parteciparono 64 cardinali. Dal conclave uscì papa Giulio Rospigliosi che prese il nome di Clemente IX, scegliendo il motto: Aliis non sibi clemens, ossia: Clemente con gli altri, ma non con se stesso. Durante il suo pontificato riconobbe l’istituzione dell’Ordine della Croce Stellata, un ordine cavalleresco femminile, con la bolla del 27 luglio del 1668. Clemente IX fu molto attivo nel dirimere le controversie intestine alla Chiesa. Particolare attenzione fu posta sul cosiddetto Giansenismo, ossia la corrente teologica promossa da Cornelis Jansen, detto anche Giansenio, che era caratterizzata da una rigorosa concezione personalistica e deterministica della grazia divina. Dottrina alla quale si convertì qualche anno più tardi, Alessandro Manzoni. Tornando al nostro papa Clemente IX, obbligò i vescovi dissidenti che intendevano condannare il Giansenismo a trovare un punto d’incontro ed arrivare a un compromesso. Clemente IX riuscì nell’impresa e pubblicò la bolla Venerabilis Frater il 19 gennaio del 1669, che è conosciuta come Pax Clementina. Papa Clemente IX fu molto scaltro nel mantenere rapporti con gli altri Stati europei. Fu attivo nel 1668 durante il Trattato di Lisbona, che sancì la pace tra Spagna e Portogallo. Fu molto abile a tenere buoni rapporti con la Francia, malgrado il già citato Giansenismo che aveva creato frazioni tra lo Stato pontificio e i transalpini. Clemente IX seppe convincere i fedeli armeni a tornare al rito latino e ad abbandonare quello armeno. Il fronte turco fu più difficile da risolvere. Nel 1650 l’Impero ottomano aveva iniziato l’assedio dell’isola di Creta, all’epoca governata dalla Repubblica di Venezia. Clemente IX convinse i francesi a supportare l’esercito, guidato da suo nipote Vincenzo Rospigliosi, ma non riuscì nella stessa impresa con gli spagnoli. La guerra non ebbe buon esito e la fortezza di Candia cadde il 6 settembre del 1669. Fu attivo nell’emanazione di provvedimenti economici e fiscali a favore dei consumi. A Roma ci si imbatte in opere, alle quali, i vari pontefici, nell’arco di secoli hanno dato il proprio nome. In totale controtendenza Clemente IX fece erigere o ristrutturare vari edifici, senza mai rivendicarne la paternità. Fu lui a far collocare gli angeli sul ponte che conduce a Castel Sant’Angelo, che si chiamò così dopo gli interventi proposti da Clemente IX. Fece erigere la chiesa di Santa Maria della Visitazione e quella di San Francesco di Sales. Fu un papa di grande spessore morale, che ospitava ogni giorno poveri alla sua tavola e visitava gli ammalati dell’Ospedale di San Giovanni. La sera del 25 ottobre Clemente IX venne colto da un colpo apoplettico che si ripetè il 29 novembre, portandolo alla morte il 9 dicembre del 1669. Clemente IX fu sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore e il suo monumento sepolcrale fu progettato da Federigo Manni. Giulio Rospigliosi è stato un grande librettista, un musicista supremo, poi è stato papa Clemente IX ruolo che ha interpretato con grande spessore umano e politico.