Il giorno dopo l’aggressione subita da un associato di Confederazione Imprese Unite per l’Italia, parla il presidente, Stefano Agnesini, ancora molto provato per l’accaduto. Agnesini ha riportato diversi traumi causati dai colpi ricevuti dall’imprenditore di origine marocchina che nel pomeriggio di venerdì 29 marzo lo ha aggredito nel suo ufficio a La Spezia, e in base al referto del Pronto Soccorso che lo ha medicato dovrà stare a riposo assoluto per molti giorni. “Sono stati attimi di terrore – ha dichiarato Agnesini -ho avuto paura più che per la mia incolumità per quella dei miei collaboratori che, all’interno della nostra sede provinciale di La Spezia, erano ancora a svolgere il proprio lavoro. Abbiamo dovuto chiudere la sede il pomeriggio perché eravamo tutti molto scossi. All’interno dell’ufficio c’erano anche minori e temevo che si sarebbero spaventati per le urla del nostro, ad oggi, ex associato. Come consiglio nazionale, infatti, abbiamo immediatamente aperto un provvedimento di espulsione e dato mandato ai legali di procedere in tutte le sedi opportune”. Agnesini ha spiegato di essere determinato a essere forte, pur essendo convinto che le cicatrici, soprattutto psicologiche, dell’atto criminale subito resteranno indelebili: “L’uomo che mi ha aggredito – ha continuato Agnesini – aveva una violenza inaudita e sembrava proprio determinato ad uccidermi perché ha cercato di farmi sbattere la testa in ogni angolo dell’ufficio. Devo ringraziare in primis mio fratello Nicholas e il mio collaboratore Gianmarco, che sono riusciti – a fatica, sebbene fossero in due contro uno – a togliermi di dosso l’aggressore evitando cosi il peggio. I giornalisti che mi hanno intervistato hanno detto che più di una aggressione è stato un vero e proprio tentato omicidio, ma, per fortuna, non è finita in maniera tragica, anche grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine che ringrazio nuovamente assieme a tutto il personale del Pronto Soccorso dell’ ospedale S.Andrea di La Spezia. Da subito, infatti, i sanitari, hanno capito la gravità della situazione, nonostante mi fosse stata scippata anche l’ambulanza, e si sono attivati per potermi visitare e dimettermi in tarda serata con una prognosi importante”.
“Sono cose che nel 2024 non dovrebbero accadere – ha concluso Agnesini – Che a La Spezia ci fossero problemi di pubblica sicurezza l’ho denunciato più volte alle autorità competenti, ma che si sfociasse facilmente in atti violentissimi come quello che ho subito, non lo pensavo. Spero solo che la magistratura abbia pene severe per questi reati. Voglio anche ringraziare le moltissime persone che mi hanno scritto e chiamato, o, comunque, fatto arrivare la loro vicinanza per questo atto criminale che va condannato”.