Il porro selvatico è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Liliaceae. È una varietà di porro che, a fine fioritura, produce diversi bulbilli che formano una base più bianca di quella dell’aglio comune. La pianta in fioritura ha grandi fiori sferici, riuniti in strette infiorescenze che vanno dal rosso, violaceo al rosa più chiaro, fino al bianco. Le foglie sono di un bel verde, ma seccano o marciscono quando la pianta fiorisce. La pianta è molto alta, anche più di un metro. Allium deriva dalla parola latina allium, ossia aglio, mentre ampeloprasum deriva dal greco ἄμπελος, che significa vite e da πράσον, che significa porro, e indica l’aglio selvatico che cresce nella zona dei vigneti. Il porro selvatico è il progenitore del porro coltivato. Lo troviamo in luoghi erbosi, sassosi, soleggiati, aridi, nei terreni incolti, al margine dei campi e lungo i sentieri. Il suo periodo di fioritura è compreso tra i mesi di aprile-giugno. Si tratta di una pianta dalle molteplici proprietà, considerata anticolesterolemica, antiasmatica, antispasmodica, antielmintica, diaforetica, espettorante, vasodilatatrice, antisettica, colagogo, febbrifuga, stimolante,stomachica,diuretica,tonica. Per i suoi principi attivi viene utilizzata dalla medicina popolare per favorire la digestione e curare il cattivo funzionamento degli intestini, per ridurre la pressione arteriosa, per aiutare a dissolvere i calcoli renali, prevenire crampi e raffreddori, aiutare a espellere vermi, aiutare ad abbassare il tasso di colesterolo e a decongestionare le vie respiratorie. Proprio in inverno, il consumo di porri è particolarmente indicato per contrastare alcuni malanni tipici della stagione, come raffreddori e bronchiti, essendo ricco di vitamina C e di sali minerali che supportano il sistema immunitario. Chiaramente meglio consumarlo crudo, magari aggiunto in una insalata fresca di radicchio, altro ortaggio ricco di vitamina C.
Si usa come l’aglio comune, ma il suo sapore, pur rimanendo intenso, risulta più delicato dell’aglio, è estremamente più digeribile e può essere utilizzato per piatti delicati. Del porro selvatico si può mangiare tutto: i bulbi si utilizzano crudi o cotti con il loro sapore delicato, oppure possono essere mescolati agli altri “erbi”. Le foglie raccolte a fine inverno, se giovani e tenere, sono ottime utilizzate crude, quelle più vecchie sono fibrose, ma possono essere comunque mangiate cotte.