TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO 25^ GIORNATA
Lazio Bologna 1-2
di Pierluigi Califano
Dopo la felice parentesi della Champions torna il campionato che si gioca all’ora del pranzo domenicale. Si affrontano in una giornata primaverile la Lazio e il Bologna che hanno un gioco alquanto speculare. Inizia la gara con il pressing alto dei felsinei (ho sempre sognato scriverlo) e i romani che rispondono con lo stesso atteggiamento. Ne deriva una partita molto veloce e dopo qualche minuto con netta supremazia dei laziali, arriva il goal del vantaggio di Immobile che viene annullato per fuorigioco del sopracciglio sinistro. La Lazio continua ad attaccare e dopo una bella azione arriva il goal di Isaksen con grande guadio dello scrivente che trova un motivo per aver saltato il pranzo. L’inerzia della gara sembra essere dalla parte dei romani, fino al minuto 39 quando Provedel decide di passare il pallone ad un avversario che ringrazia e insacca sotto la traversa. Il portiere laziale e anche qualche suo compagno iniziano a utilizzare il catalogo dei santi collezione 2024-2025, ne nominano alcuni che neppure sapevo che esistessero. La Lazio riprende ad attaccare e l’arbitro Maresca distratto dalla sua fluente chioma che continua a pettinarsi, manco fosse Melissa P, non vede un palese fallo su Immobile al limite dell’area bolognese che sarebbe costato il secondo giallo per un giocatore avversario. Finisce il primo tempo e il calendario di Padre Pio prende inspiegabilmente fuoco da solo. La seconda frazione vede una Lazio completamente svuotata di energie fisiche e mentali spese nell’incontro di Champions e nel primo tempo, infine nella nomina dei santi. Il Bologna attacca e passa in vantaggio dopo l’ennesimo fallo non visto al limite dell’area su Cataldi dall’arbitro parrucchiere. La Lazio cambia giocatori senza cambiare nulla, in pratica il Gattopardo calcistico e la partita volge al termine. Inizia il mio pranzo e la domanda che mi ronza in testa è: perché invece di giochicchiare in area non rinviate il pallone verso Ponte Milvio?
Napoli-Genoa: 1-1
di Marco Germelli
All’indomani del match in oggetto avrebbe compiuto gli anni Fabrizio De Andrè, grandissimo cantautore e grandissimo tifoso del Grifo. Più volte pungolato sul perchè un paroliere del suo calibro, capace di cavare per forza d’arte canti di poesia da qualsivoglia cosa, non avesse mai composto una canzone per la propria squadra del cuore, egli rispondeva: “Ci tengo troppo, non riuscirei a renderlo bene”.
Delle tante perle che il Dott. Faber ci ha donato, forse per i Rossoblè calzerebbe a pennello “Il Suonatore Jones”….. Apologia mirabile della libertà di espressione e dell’essere sè stessi. Perchè vincere una partita già vinta, se al novantesimo e rotti ci si può fare raggiungere da un avversario che non ha già più nulla da chiedere ad una stagione oltremodo balorda?
Perchè siamo Suonatori Jones e suoniamo come ci pare, per chi ci vuole ascoltare. Punto.
Voglia Odino, o chi per lui, che si possa chiosare la corrente annata come lo stesso Jones, con “migliaia di ricordi. E nemmeno un rimpianto”.
Perchè secondo me qualche rimpiantino c’è di che averlo, eh…..
Auguri, Faber🎂