La pimpinella è una pianta perenne, conosciuta fin dall’antichità. I romani la chiamavano già pimpinella, da piper, pepe, in riferimento alla sua proprietà aromatizzante, mentre il termine Sanguisorba, che deriva dal latino sanguis, sangue, e sorbere, assorbire, fa riferimento alla sua principale proprietà: quella di frenare le emorragie. La Pimpinella cresce ovunque, nei prati e nei campi, nei terreni incolti, nelle zone rurali, ai margini di sentieri e strade. Sopporta benissimo gli ambienti aridi, per cui può crescere su muretti, scarpate, fra le rocce, nelle macchie boschive e in quelle mediterranee. Possiamo rinvenire la specie dal livello del mare fino ad oltre mille metri di altitudine. È uno degli “ erbi “ più facilmente riconoscibili, non solo per le foglie particolari, piccoline, ovali e seghettate, ma, soprattutto per l’odore che emano se stropicciate fra le dita: un forte odore di cetriolo con infine un retro di mallo di noce. Nella pimpinella sono presenti tannini, saponine, vitamina C, olio essenziale, amido, ossalato di calcio. Grazie all’elevato contenuto in tannini, svolge azione antinfiammatoria e antisettica sulle mucose, per cui può essere utile fare gargarismi e sciacqui con un decotto di pimpinella in caso di infiammazione alle gengive o al cavo orale. Per uso esterno è un ottimo lenitivo per emorroidi e scottature: in questo caso si consiglia di fare lavaggi e applicare compresse imbevute di decotto sulle parti interessate. Per uso interno il decotto viene usato in caso di inappetenza e nei disturbi di stomaco, inoltre è una bevanda di conforto per chi soffre di diarrea e disturbi intestinali, poiché agisce quale blando astringente. In passato venne anche usata per curare enteriti ed enterocoliti, infiammazioni piuttosto importanti a carico dell’intestino. Secondo la medicina popolare, sembra che la poltiglia delle foglie triturate e macerate nell’olio possa essere efficace quale antireumatico e antidolorifico. La poltiglia delle foglie viene anche applicata direttamente su ferite, piaghe ed ustioni.
La connessione con il pepe contenuto nel suo nome scientifico deriva dal fatto che la pimpinella, tra gli erbi, ha il compito di insaporire, di accentuare il gusto degli. Non si può fare un’ insalata di erbi senza la pimpinella, nella giusta dose, senza eccedere nella quantità, esattamente come si fa con il pepe, insaporisce piacevolmente. Se la si vuole mangiare cotta è necessario mettere a bollire insieme agli altri erbi la piantina intera , e dopo occorre togliere gli steli che nella cottura induriscono e sono spiacevoli da masticare. Sempre da cruda, tritata fine, può essere usata per fare un ottimo burro per tartine o, mescolata a yogurt greco, olio, aglio e limone si può fare un ottimo tzatziki in qualsiasi periodo dell’ anno, senza dover aspettare la stagione dei cetrioli. Un ultimo simpatico segreto: un bicchiere di vino bianco secco tenuto in frigo per due ore, con dentro un rametto di pimpinella acquista un gusto particolare e costituisce un ottimo aperitivo estivo.