Oggi voglio raccontarvi la storia di una donna che non era nata in Toscana, ma amava la Toscana talmente tanto, da trovarci la morte. Andiamo con ordine. Natalina Cavalieri, nacque il 25 dicembre, da qui il suo nome, del 1874 a Roma. Suo padre lavorava nell’edilizia e la madre era una sarta. A causa della reazione del padre alle molestie subite dalla madre di Lina, da parte del suo datore di lavoro, il genitore perse l’occupazione e la famiglia si trovò in disgrazia. Lina fu costretta a lavori umili. Mentre impaginava le copie del giornale “La Tribuna”, canticchiava e la madre decise di mandarla a lezioni di canto. Fu affidata al maestro Arrigo Molfetta, il quale tra un solfeggio e un gorgheggio la mise incinta a soli 17 anni. Nacque Alessandro e in compenso la voce di Lina Cavalieri si affinò a tal punto di debuttare al Teatro Orfeo e al Teatro Diocleziano, fino ad arrivare nel regno dei café-chantant, ossia Napoli. Ebbe un grande successo e l’arrivo al Salone Margherita fece da trampolino di lancio per esibirsi in tutta Europa. Trionfò a Parigi alle Folies Bergère, cantando canzoni napoletane. Lina Cavalieri raggiunse un tale livello di popolarità che Gabriele D’annunzio le dedicò una copia del romanzo Il Piacere e la definì: La massima testimonianza di Venere in Terra. Giovanni Boldini la ritrasse in un suo celebre dipinto. Lina Cavalieri, al culmine della sua celebrità, divenne una cantante lirica e debuttò al Teatro San Carlo di Napoli, nella Bohème di Giacomo Puccini, era il marzo del 1900. Da quel momento la carriera di Lina Cavalieri prese letteralmente il volo e le tournée la fecero esibire in tutti i maggiori teatri mondiali. I critici avevano molti dubbi sulla sua capacità liriche, tuttavia la curiosità di vedere dal vivo la donna considerata più affascinante dell’epoca, riempiva i teatri ogni sera. Lina Cavalieri si esibì per la Metropolitan Opera Company di New York e nel 1906 fu accanto a Enrico Caruso nella Fedora di Umberto Giordano, durante l’esibizione un loro bacio la fece divenire: The Kissing Primadonna. Nel 1914 diede addio al teatro – più avanti scoprirete per quale motivo – e fu protagonista di alcune pellicole cinematografiche. Durante quel periodo Lina Cavalieri ricevette per approssimazione in difetto, circa 840 proposte di matrimonio. Rispose evidentemente ad alcune di queste. Sposò nel 1899 il principe Alexander Vladimirovich Baryatinsky dal quale si separò dopo poco tempo. L’uomo non gradì la separazione e si diede all’alcool trovando la morte a quarant’anni: chiese di essere sepolto a Firenze per stare vicino alla sua amata. Nel 1907 Lina si sposò l’artista americano Robert Winthrop Chanler, ma durò circa una settimana, in quanto l’uomo le chiese di lasciare il teatro. La diva ereditò una notevole quantità di beni dal ricco americano. Nel 1913 ci fu il terzo matrimonio con un suo collega, il tenore Lucien Muratore e per lui abbandonò le scene teatrali, tentando la carriera cinematografica, come già evidenziato in precedenza. Lina Cavalieri si trasferì a Parigi, dove aprì un istituto di bellezza che ebbe molto successo, frequentato da donne curiose di conoscerla. Il matrimonio con Lucien Muratore finì nel 1927; in seguito Lina sposò Giovanni Campari, per intenderci appartenente alla famiglia che inventò il celebre aperitivo, e divenne anche testimonial della casa di liquori. Giovanni era un pilota e morì nel 1933 durante una gara automobilistica. L’ultimo amore di Lina Cavalieri fu Arnaldo Pavoni che si firmava con lo pseudonimo di Paolo D’Arvanni. Pavoni era un avvocato che si dilettava nella scrittura e raccolse le memorie della Cavalieri, che narrò di una vita densa di soddisfazioni e mille ammiratori, tra i quali: Piero Fornasetti, un pittore e scultore che la ritrasse in 280 variazione di espressione, poi Giò Ponti, Alberto Moravia, Henry Miller, Guglielmo Marconi, Trilussa e uno famoso all’epoca, Benito Mussolini. Alla fine degli anni trenta la Paramount le propose un film sulla sua vita e Lina accettò con entusiasmo, voleva raccontare l’esistenza di una diva. La guerra interruppe i progetti della Paramount e le velleità di Lina Cavalieri. L’artista si ritirò nella sua amata Toscana, nella villa a Firenze in via Suor Maria Celeste, insieme al figlio Alessandro che aveva nascosto per tutta la vita. Il 7 febbraio del 1944 un bombardamento della flotta aerea alleata distrusse l’abitazione della Cavalieri e la uccise, insieme a suo figlio e Paolo D’Arvanni che le rimase accanto fino all’ultimo respiro. I funerali della diva furono celebrati nella basilica di Santa Croce a Firenze e oggi riposa nel cimitero monumentale del Verano a Roma. Lina Cavalieri è stata una diva e soprattutto una donna che probabilmente fu la prima influencer, infatti come soleva dire: “Le donne mi imitano, gli imprenditori mi seguono, gli uomini mi amano. Ebbene sì, sono la donna più bella del mondo.”. Lina Cavalieri fu celebrata nella pellicola interpretata da Gina Lollobrigida del 1955, intitolata, come potete ben immaginare: La donna più bella del mondo.