TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO 22^ GIORNATA
Empoli Genoa 0-0
di Marco Germelli
“La parola alla difesa”, era titolato un romanzo di Agatha Christie del 1940. La solita traduzione letterale tipica delle versioni italiane di una qualsivoglia opera straniera….che infatti in originale si intitolava “Sad Cypress”, ovvero “Cipresso Triste”😅. Il match di oggi mette tutti d’accordo, rivelandosi sia un monologo delle difese, assolutamente impenetrabili da ambo le parti, sia un cipresso triste, perchè non regala molte altre emozioni oltre ad una desolante noia.
0-0, recita alla fin della fiera il tabellone elettronico: 0-0 a significare sì, due palle di partita, ma anche due palle grosse così per un Grifo che, di riffa e di raffa, piazza comunque il settimo risultato utile consecutivo, in barba a qualunque traduzione infedele.
Per gli empolesi la classifica diventa ora un giallo di cui finanche Hercule Poirot faticherebbe a ricomporre i tasselli.
Atalanta Lazio 3-1
di Pierluigi Califano
A causa di un piccolo impedimento fisico che mi costringe a casa, devo guardare una nuova partita della Lazio, sapendo già come andrà a finire. Dopo il fantastico mercato di gennaio in cui, il panzone smascherato dice per l’ennesima volta che l’organico è al completo, essendo puntualmente smentito dal campo, arriva la domenica di Atalanta- Lazio, partita alquanto insidiosa. Dopo pochi secondi Luis Alberto manda in porta Anderson che si allunga il pallone, mostrandosi in versione Pamela. Si potrebbe intuire che sarà una buona gara per i romani, ma de che. La Lazio in pratica finisce in quei pochi secondi, l’Atalanta inizia a martellare che neanche Bob Aggiustatutto sulle fasce con De Ketelaere che sembra Garrincha, invece l’anno scorso sembrava Aristoteles. I bergamaschi passano in vantaggio e i laziali sembrano capitati per caso nel campo degli orobici. Gioco lento e poche idee e soprattutto poca grinta, tanto i rinforzi non servivano. In un buzzico rimbazella in area laziale, Marusic ancora inutilmente schierato a sinistra, gioca a pallavolo e l’arbitro fischia il rigore, De Ketelaere trasforma, il fumetto con la bestemmia di Provedel imbocca la Milano- Venezia. Finisce il primo tempo e considero che sarebbe potuta andare peggio, avrebbe potuto piovere. Inizia la seconda frazione con la speranza di una reazione laziale, ma ri-deche. L’Atalanta continua a devastare sulle fasce e anzi rallenta, c’è solo un tiro laziale che colpisce la bestemmia di Provedel sulla Milano- Venezia. I bergamaschi segnano il terzo goal senza che i laziali abbia un minimo di reazione. Ci sono vari cambi da una parte e dall’altra e su un’azione in area avversaria, Immobile che sembra imprescindibile per questa squadra viene atterrato in area. Lo stesso giocatore laziale trasforma il rigore rendendo leggermente meno amara la sconfitta. La partita finisce con la giusta vittoria dell’Atalanta e l’ennesimo disastro tattico e caratteriale della Lazio, unico a salvarsi è Rovella, sempre al centro del gioco con sostanza e lucidità , gli altri salgono sul pullman per il ritorno e salutano la bestemmia di Provedel.
Inter Juventus 1 – 0
di Vinicia Tesconi
Sapevamo che il fantasma della Juve Zombie degli ultimi anni ci aleggiava ancora sulla testa, ma proprio speravamo che non avrebbe fatto la sua ennesima ricomparsa nella partita più importante dell’anno. E quindi: fine. Fine dei sogni, fine del diritto a sperare, fine del divertimento. Eccola la fine del nostro Fino alla fine. L’Inter ha vinto lo scudetto, il suo 19°, ma siccome sono ladri senza vergogna con la complicità di tutta la Figc, prendono finalmente la seconda stella, contando uno scudetto che non sono non hanno vinto sul campo, ma nemmeno avevano vagamente meritato, e se ne vantano pure come se fosse la grande impresa, facendo finta di dimenticare, per esempio, che noi quell’impresa l’abbiamo compiuta più di 40 anni fa, che abbiamo già preso anche la terza stella e che siamo assai vicini alla quarta, vabbè. L’Inter passa grazie a un misero autogol di quell’accidenti di Gatti: cioè vuol dire che, certamente gli interisti sono forti e hanno giocato molto più in attacco degli juventini, la partita di ieri sera, ma nonostante tutti i loro assalti, la difesa della Juve non l’hanno passata. Ed è vero anche che il loro portiere non è stato impegnato dai nostri attaccanti: e qui sta la chiave di una partita sbagliata dall’inizio per atteggiamento, per disposizione in campo, per mentalità . Perchè se la Juve avesse giocato con meno paura del nulla che, in fondo in fondo è l’Inter (se erano davvero così forti dovevano darci almeno tre gol: invece non ne hanno fatto nemmeno uno), la storia sarebbe stata ben diversa. Comunque facciamogli quest’altro regalo: gonfiatevi le squame con la vostra ridicola e immeritata seconda stella. Ci avete messo solo 116 anni a conquistarla…che culo!!!