Lucca città di carta 2024 è un festival culturale di respiro nazionale interamente dedicato ai libri e alla carta. Si terrà a Lucca il 27 e il 28 aprile 2024, presso il Real Collegio. Rappresenta un punto di riferimento per intellettuali, scrittori, editori e artisti che si ritrovano a Lucca città di carta per confrontarsi e scambiarsi le idee. Abbiamo parlato con Romina Lombardi, direttrice del festival e con Daniela Tresconi responsabile della segreteria. Romina è giornalista dal 2006, ha lavorato presso l’agenzia ANSA di Roma e ha seguito, come ufficio stampa, le edizioni 7 e 8 del Grande Fratello, oltre ad alcuni programmi RAI. Ha lanciato grandi eventi culturali come il Festival del Vittoriale e il Villa Reale Festival, lavorando come esperta di comunicazione per importanti rassegne, campagne sociali e istituzionali. Daniela è giornalista, autrice e organizzatrice di eventi, bookblogger per il Bosco dei sogni fantastici e membro dell’associazione Nati per scrivere.
Rivolgiamo alcune domande a Romina Lombardi:
Romina, come nasce “Lucca una città di carta” e di che cosa si tratta?
Lucca una Città di Carta nasce dalla passione per gli eventi, la cultura e i libri e per la voglia di portare una fiera dell’editoria e un Festival dedicato proprio a Lucca, città d’arte meravigliosa, sede di grandi e famosi eventi come il Lucca Comics, a cui mancava però un festival come questo. Forse non tutti lo sanno ma la provincia di Lucca vanta un distretto cartaceo tra i più grandi d’Europa e una storia antica che riguarda la carta fatta a mano. Siamo partiti da queste considerazioni, abbiamo aggiunto il profumo buono della carta dei libri e abbiamo creato una tre-giorni che diventa ogni anno ad aprile un Luogo concettuale e fisico per chi ha voglia di fare e condividere cultura. Che vuol dire anche tenere un dialogo sempre acceso sulle tematiche di attualità. Lucca Città di Carta accoglie infatti editori, scrittori, artigiani della carta, artisti, illustratori, fotografi, imprenditori, gli studenti delle scuole e offre non solo presentazioni e tavole rotonde, ma anche laboratori per grandi e piccini, workshop, mostre, esperienze legate alla cultura. Non una fiera fredda e asettica, ma un evento partecipato e con-partecipato, dove il pubblico viene coinvolto in tutto. La prossima edizione, la terza, si terrà il 27 e 28 aprile 2024 al Real Collegio, Il luogo scelto fin dalla prima edizione, struttura antica e bellissima in centro città.
Lei dirige il festival, come è stato strutturarne l’ossatura?
Ho lavorato in giro per l’Italia per quasi 20 anni, prima di tornare a Lucca, sempre all’interno di grandi festival culturali, agenzie di stampa o programmi televisivi, e se c’è una cosa che ho imparato più di tutto è che ciò che conta è il team e l’affiatamento della squadra. Per cui, dopo aver pensato a Lucca Città di Carta, insieme ad Alessio Del Debbio, direttore di Nps Edizioni e del comparto editori del Festival, abbiamo subito immaginato la squadra, che è composta da professionisti che sono anche e sopratutto persone fidate, dotate di alta empatia e che hanno la stessa visionedelle cose e del Festival: un evento che produca cultura usufruibile da tutti. Con questo stesso spirito ci siamo presentati alla città con una conferenza stampa pubblica, chiedendo a chiunque ne avesse la giusta motivazione, di collaborare a questo progetto, che era un progetto pensato per la città, per il pubblico. Da qui abbiamo cominciato a creare una rete molto forte attorno al festival, ancor prima di iniziare a progettarne tutti i dettagli, e una rete di pubblico. Due anni di lavoro preparatorio prima del debutto. Cosa fondamentale. Questo ci ha permesso di trasmettere un’identità forte e di sopravvivere, come evento, anche alla pandemia. Come struttura seguo quella dei grandi Festival di respiro nazionale, gestire un evento è come gestire una grande azienda, tutto l’anno, sempre. E non coinvolgo mai persone che, nella collaborazione con noi, vedono solo un profitto, un vantaggio e non un’opportunità condivisa.
Parliamo di dati e nomi: a che numeri di partecipanti siete arrivati? Quali sono e sorprese della prossima edizione?
Per la prima edizione, che si è svolta nell’estate del 2020 in piena pandemia, abbiamo avuto 3500 persone uniche che hanno visitato e partecipato il nostro festival; tutte schedate, igienizzate e con mascherina. Non era facile, e anche per questo è stato un risultato pazzesco. Per la seconda edizione, ad aprile 2022, ne abbiamo contate quasi 8000, adesso aspettiamo la terza. Nel frattempo però, quest’anno, abbiamo creato degli eventi collaterali al Festival, portando i suoi contenuti in luoghi storici e di rara bellezza o in luoghi solitamente adibiti ad altro, come un’agenzia immobiliare. Anche qui il risultato è stato sorprendente: 1000 persone per questi eventi collaterali. I numeri del Festival sono: tre giorni per 80 eventi, 100 ospiti e 80 stand. Le sorprese non possiamo ancora annunciarle, perchè siamo ancora in fase di chiusura programmi e progetti, ma a breve annunceremo alcune novità.
Passiamo ora a intervistare Daniela Tresconi:
Come è arrivata ad occuparsi del progetto Lucca una città di carta e che cosa significa essere responsabile della segreteria della direzione del festival?
Ho conosciuto Romina alla prima edizione di Firenze Libro Aperto e tra noi è immediatamente scattata un’alchimia. Romina mi ha raccontato del progetto editoriale dell’Ordinario, un blog al quale abbiamo dato vita insieme ad alcuni amici sparsi per l’Italia e per il mondo, in cui raccontavamo di persone, luoghi ed eventi Stra-Ordinari. Da qui a collaborare con il Festival Lucca una Città di Carta è stato un passaggio quasi automatico, dapprima solo in modo più marginale e, da quest’anno, entrando direttamente nel gruppo direzionale. Un lavoro impegnativo, ma pieno di soddisfazioni. Lavorare nella segreteria di direzione è come trovarsi dentro il cuore pulsante dell’evento: dalla progettazione, ai contatti con gli enti istituzionali, i partner, gli sponsor, le collaborazioni, la predisposizione degli atti amministrativi. Se non conosci questi ingranaggi non riuscirai mai veramente ad organizzare un evento.
In quali e quanti modi è possibile partecipare a Lucca una città di carta?
Il Festival è una fiera dell’editoria, ma non solo: è soprattutto un luogo di incontri e di scambio di idee e progetti. Se sei un autore o una casa editrice, puoi partecipare, prenotando un tuo spazio all’interno dei due giorni di fiera (scrivendo alla mail espositori@luccacittadicarta.it), allo stesso modo, se sei un artigiano della carta, un fotografo, un artista, un disegnatore o un fumettista. Quello che ci interessa di più sono i progetti etici, le iniziative culturali interessanti, le associazioni che ci fanno delle proposte di collaborazione. Tutte vengono vagliate all’interno del gruppo di staff e quelle meritevoli potranno avere uno spazio all’interno del Festival. Siamo aperti anche a collaborazioni con Aziende private che possono sostenerci e che vogliono presentare iniziative alle quali partecipano.
In base alla sua esperienza di giornalista che cosa ha notato negli ultimi anni in merito ai cambiamenti sulle produzioni letterarie? Qual è, secondo lei, il genere che oggi viene più apprezzato?
Quello che mi rammarica di più è che la letteratura, almeno quella che conoscevo sin dai tempi della scuola, ha perso il suo ruolo di formazione e conoscenza. Ora ci sono molteplici forme di letteratura, soprattutto con l’avvio di quella dei blog e della rete e questo in molti casi ha fatto perdere qualità a quello che si scrive. Tutti scrivono di tutto. Tutto quello che viene pubblicato sembra avere lo stesso valore. Questo è in parte un problema di informazione e di comunicazione ma che investe comunque anche l’editoria. Non tralasciamo tutte le innovazioni che porterà l’IA, che sinceramente un po’ mi fanno paura. La personalizzazione del testo attraverso algoritmi, per incontrare il favore del lettore, mi fa pensare ad un’omologazione della scrittura e della fantasia che nulla ha a che vedere con la passione dello scrivere. Non è semplice fare una classifica dei generi che vengono più apprezzati, ma frequentando assiduamente le fiere del libro, ho potuto constatare che due generi riescono in assoluto a catalizzare l’interesse dei lettori: il genere romance/erotico e quello fantasy, apprezzato soprattutto dai giovanissimi.