Se potessimo fare un salto indietro nel tempo, anche solo di vent’anni, e ci fermassimo a parlare con qualcuno degli odierni modi di vivere, probabilmente il nostro interlocutore rimarrebbe stupito dal fatto che, ormai, i cosiddetti social media sono diventati parte integrante e quasi insostituibile della nostra routine quotidiana. Alzi la mano chi, almeno una volta al giorno, non si sieda cinque minuti sul divano o sulla poltrona per sfogliare le proprie pagine Facebook, Instagram o su una delle infinite piattaforme a disposizione in rete. Io non sono da meno e spesso, per soddisfare la mia innata curiosità, vado a cercare i video più strani e, diciamo, inusuali. Spesso, chi mi è vicino e mi conosce bene, mi dice che più sono strani e più io li vado a cercare. In termini di stranezza, ecco che, da un po’ di tempo, ho notato video di persone, per lo più ragazze, impegnate a produrre suoni di vario tipo vicino ad un microfono. Visto l’enorme seguito e il grande numero di visualizzazioni – parametro che al nostro ipotetico amico del passato farebbe venire non pochi dubbi sulla nostra sanità mentale – ho deciso di vederci un po’ più chiaro e con l’aiuto di Lapo, il mio gatto filosofo, ho cominciato a scandagliare la rete in cerca di indizi. Se a qualcuno di voi venisse l’idea di fare il mio stesso percorso, suggerisco di entrare in qualsiasi sito che propone file video e di scrivere nell’apposito motore di ricerca l’acronimo A.S.M.R. che sta per Autonomous Sensory Meridian Response che tradotto significa Risposta Sensoriale Meridiana Autonoma. Detta così, più che capirci qualcosa in più, aumentiamo la confusione, ma, facendo una summa delle varie definizioni trovate in rete, viene fuori che altro non è che una sensazione di rilassamento, che si manifesta a partire da un leggero formicolio sul cuoio capelluto e si espande con una serie di piacevoli brividi che dalla testa si espandono in tutto il corpo, instaurando nella persona che l’ascolta, una sensazione di rilassamento e di piacere. Per dare un’idea più chiara, immaginate che qualcuno vi accarezzi leggermente i capelli o la testa oppure vi sfiori la schiena col dorso della mano, ecco quella leggera sensazione di brivido e piacere è ciò che più si avvicina all’ASMR. Il termine sembra sia stato coniato da una certa Jennifer Allen, conosciuta più come Envelope Nomia, quando alcune persone hanno cominciato a segnalarle le sensazioni provate a seguito di alcuni tipi di stimolazioni, non per forza uditive, alle quali avevano quasi impropriamente dato il nome di “braingasms”, termine ottenuto dalla crasi tra le parole brain (cervello) e orgasm (orgasmo). All’origine di tutto sembra ci siano, seppur non volutamente, i video di Bob Ross, un pittore che su alcune reti televisive americane insegnava a dipingere. Nei suoi video, anche a causa dell’assenza di colonna sonora, risalta il solo suono della voce del conduttore, unito al lieve rumore dello sfregamento dei pennelli sulla tela. Da qui sono spuntati clip, nelle quali a farla da padrone sono bisbiglii, parole dette sottovoce, suoni provocati dallo schioccare delle labbra, dallo sbattere della lingua sul palato. Altri tipi di stimoli, detti anche trigger, possono essere dati dall’osservazione di lavori, il parlare a bassa voce (soft-speaking), i giochi di ruolo e la musica. Un articolo pubblicato sul blog di gaming Kotaku, paragona gli effetti dell’ASMR a quello provocato dai toni binaurali, ovvero le sovrapposizioni di due suoni percepiti e in certe situazioni, generati dal cervello umano, che hanno una frequenza inferiore ai 1500 Hz e con differenza inferiore ai 30 Hz. Per farla corta, questi toni binaurali generano stimolazioni a livello sensoriale, generalmente legati a una situazione di benessere. Sembra, ma non è certo, che questo tipo di suoni sia di enorme aiuto per chi soffre di ansia, depressione, sindrome da stress post traumatico, insonnia e attacchi di panico per un effetto assimilabile a quelli dell’ipnosi e della mindfulness.
Dando un’occhiata alle regioni mondiali in cui questo tipo di video vengono più visualizzati, salta subito all’occhio che se, nei cosiddetti paesi più ricchi ( Europa, Americhe, Russia e Australia), la ricerca è mediamente alta, nei paesi considerati meno sviluppati la ricerca di questi video è praticamente nulla. Tra questi ultimi è compresa l’avanzatissima Cina, per il semplice motivo che il governo li considera video a sfondo sessuale e per questo li ha bannati.
Rimanendo su quest’ultima accezione, è giusto citare che esiste, comunque, una forma di eccitazione sessuale dovuta all’ascolto di suoni. Non sto parlando della coprolalia, ovvero il piacere nell’ascoltare parolacce o insulti, ma dell’auralismo, cioè l’eccitamento sessuale provato dall’ascoltare dei suoni che possono andare dalla semplice musica ai rumori provocati durante un atto sessuale o dai gemiti di piacere. Il termine è inventato di sana pianta e include la melolagnia, ovvero l’eccitamento dovuto all’ascolto di un certo brano, l’acusticofilia, ovvero l’eccitamento dovuto ai suoni più in generale, compreso il sentir parlare in lingue straniere (ricordate Gomez della famiglia Addams quando Morticia parlava francese?) e l’ecouterismo, ovvero il provare piacere nel sentire sé stessi o altri gemere di piacere.
La statunitense Alessandra Stockwell, consulente matrimoniale e divulgatrice sui temi sessuali, afferma che mentre gli uomini eterosessuali sono più attratti dagli stimoli visivi, le donne si eccitano di più seguendo altri stimoli ed è proprio per andare incontro agli orientamenti femminili che è nata questa nuova forma di esplorazione sensoriale.
Tralasciando questa escursione nel mondo del sesso, a cui dedicherò un articolo più dettagliato, la voglia di sperimentare queste sensazioni sono cresciute in me per cui, dopo una breve ricerca fatta su YouTube, cosa che ognuno può fare per conto suo, ho scelto un video di una creatrice, apparentemente, tra le più accreditate e insieme a Lapo ci siamo messi all’ascolto. Questa ragazza, ha cominciato a parlare sottovoce in due microfoni alternativamente, producendo in contemporanea suoni labiali e molto liquidi. La cosa, più che calmarmi ha cominciato a irritarmi già al minuto uno, tanto che ho dovuto alzare il volume per cercare di capire cosa stesse dicendo. Dal minuto 1,13 al 9,21 abbiamo sentito solo dei gran biascicamenti e scusate ma, visto che il video durava più di 40 minuti, per evitare di tirare una sedia sul monitor, ho deciso di virare sul concerto dei Soundgarden ad Hyde Park nel 2012. Saranno gusti, direte voi, ma prima di cambiare canale, ho pensato che se mia nonna fosse stata ancora viva, facendo sentire una serie di video in cui sottovoce recitava il rosario sarei diventato miliardario!
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