La cerimonia per il 79esimo anniversario del bombardamento di via Groppini, organizzata dal comune di Carrara, con il patrocinio della Provincia di Massa-Carrara, è stata anche l’occasione per ricordare la scomparsa di Cesarina Tosi, una delle donne del 7 luglio e anche moglie del partigiano Giorgio Mori e Nando Sanguinetti, ex presidente dell’Anpi Carrara. Come ogni anno è stata deposta una corona alla lapide in memoria di Andrea Marchini, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, all’interno della caserma dei carabinieri di via Chiesa che porta il suo nome. Al termine della cerimonia in via Groppini la vicesindaca Crudeli e l’assessore Lara Benfatto hanno consegnato due pergamene a due sopravvissuti, Rosanna Giovannelli e Giorgio Giorgi. Quest’ultimo è anche intervenuto ricordando il giorno del bombardamento, per l’Anpi è invece intervenuta Marta Tongiani.
Questo l’intervento della sindaca Arrighi: “Vorrei iniziare questa cerimonia ricordando chi oggi non c’è più. Proprio pochi giorni fa ci la lasciato Cesarina Tosi, ultima donna del 7 luglio, protagonista di una delle pagine più importanti della nostra storia cittadina. In questi anni Cesarina non ha mai smesso di lottare assieme al marito Giorgio Mori con l’esempio e con le azioni per quegli ideali di giustizia e di pace che spinsero lei e tante altre donne a ribellarsi contro lo sfollamento e le barbarie nazifasciste. Il coraggio di Cesarina e di tutte le sue compagne, in molti casi poco più che ragazzine, sarà sempre motivo di orgoglio per tutti noi carrarini, ma dovrà essere sempre anche un punto di riferimento che ci dovrà sempre guidare nelle nostre azioni perché su certi valori, sull’antifascismo non esistono deroghe e, nonostante quello che ascoltiamo anche da alte cariche dello stato, non c’è spazio per revisionismi. Oggi però un’altra persona sarebbe stata sicuramente qui con noi: Nando Sanguinetti. Proprio un anno fa quella di via Groppini fu una delle ultime cerimonie a cui partecipò, ricordo che, nonostante il meteo grigio come quello di stamani, venne fino a Carrara in vespa e qui fece un intervento come sempre toccante, un intervento fatto da chi gli orrori della guerra, gli orrori del fascismo, li aveva vissuti sulla propria pelle e che aveva poi dedicato tutta la propria vita lottando perché non si ripetessero più. Oggi più di ieri sta a noi portare avanti gli insegnamenti di Cesarina, di Nando, di Giorgio Mori e di tutti quei partigiani e quelle partigiane che hanno combattuto e si sono sacrificati per lasciarci in eredità un’Italia libera e democratica. Oggi, d’altronde, è come tutti gli anni un giorno di dolore e di memoria per la nostra città. Siamo qui a rendere omaggio e ricordare le 65 vittime, tra cui anche 14 bambini, morte sotto le bombe che rasero al suolo un intero angolo del centro storico, ma siamo qui anche per riflettere sugli orrori della guerra e su come questi, purtroppo, siano ancora terribilmente attuali. Quelli che per noi possono sembrare ricordi e racconti lontani sono la quotidianità per milioni di donne, uomini e bambini in tantissime parti del mondo che soffrono le conseguenze terribili di conflitti nei quali sono semplici spettatori. Di fronte a queste tragedie che colpiscono sempre e in maniera più forte i civili e gli strati più deboli della popolazione non dobbiamo mai smettere di indignarci e, ognuno secondo i propri ruoli e le proprie possibilità, continuare a lottare”.