di Cristian Samarpan Bertoli e Selenia Erie
Siamo arrivati a parlare del segno del Capricorno, incredibile a dirsi, ma per molto tempo mi sono chiesta il motivo per il quale non fossi mai entrata in contatto con persone nate sotto questo segno. Ero ignara che una delle persone più importanti della mia vita fosse un capricorno, proprio la settimana scorsa l’ho scoperto quando ho visto che veniva ricordata sui social. Stranamente non mi ero mai domandata quale fosse il suo segno zodiacale, la vivevo e basta, cercando di imparare da lei il più possibile. Maestra di vita, più di qualsiasi altro insegnante che io abbia incontrato, la mia nonna paterna è vissuta oltre cento anni ed è stata un pilastro della mia esistenza. Quella che sono oggi lo devo anche a lei: male non fare paura non avere, questa era una delle frasi che mi ripeteva spesso e che io oggi ripeto a me stessa e alle mie figlie. I nati sotto il segno del Capricorno sono prudenti, riservati ed introversi, a tratti possono apparire freddi e distaccati dagli eventi. Spesso si perdono nei loro pensieri e in elucubrazioni mentali, ma basta scavare un attimo ed andare oltre la loro corazza e si troveranno persone in grado di donarvi tutto quello che possiedono. Dotati di senso dell’umorismo, i Capricorno vogliono tenere tutto sotto controllo. Per scalfire la loro scorza bisogna essere leali e disponibili. Amano la parte vera dell’essere umano e non le apparenze, badano al concreto e rifuggono dai fronzoli.
Passo a Cristian la parola, ed aspetto con ansia di leggere le sue parole.
Con il segno del Capricorno entriamo nell’inverno e nel periodo più freddo dell’anno. Dominato dal famigerato Saturno, questo archetipo ne presenta, in effetti, molti tratti tipici, come vedremo nel corso di questo articolo. Innanzitutto chi nasce con forti valori Capricorno ha come una sorta di programmazione interiore, una memoria genetica, relativa a qualche forma di profonda privazione. È come se fosse programmato per sopravvivere in condizioni estreme. Non dimentichiamo che entriamo, qui, in un periodo di freddo e buio, che presenta molte difficoltà, tra cui il fatto che la natura non è particolarmente generosa, e le risorse fondamentali per la sopravvivenza scarseggiano. In altri termini, ci prepariamo a vivere almeno un paio di mesi dove la vita si fa davvero dura, dove bisogna fare sacrifici, e niente ci viene regalato. Questa è un po’ la visione di fondo che chi ha forti valori in questo segno si porta dentro: la vita non è affatto facile, e tutto ciò che possiamo conquistare costa fatica, sforzi, tenacia e grande resistenza. Per questo chi nasce con valori importanti in Capricorno si distingue, di solito, per la sua straordinaria forza di volontà, per la sua tenacia e perseveranza, per la sua capacità di andare avanti verso l’obiettivo senza lasciarsi sconfortare dalle avversità e dalle difficoltà. Spesso sono individui che si fanno carico di responsabilità e di pesi inimmaginabili per tutti gli altri segni. Sono anche, in genere, molto ambiziosi e pazienti: preferiscono costruire la loro scalata passo dopo passo, mattone dopo mattone, temprandosi in un percorso che, di solito, porta a risultati solidi, stabili, inaffondabili, ma raggiungibili e visibili solo in età matura. Sono molto puntuali, precisi e organizzati. Amano progettare e programmare, specialmente a lungo termine. Darsi delle priorità e portare a termine i propri obiettivi, per questo archetipo, è quanto di più importante e più soddisfacente ci possa essere nella vita. Non per niente, siamo nel terreno della decima casa: ossia di quella che nel tema natale di ognuno di noi indica il “successo”, la nostra missione in questo mondo, dove e come possiamo esprimere al meglio le nostre potenzialità, dove possiamo trovare la nostra massima realizzazione, in questa vita. Mentre la casa che cade in questo segno, nel nostro tema natale, indica di solito in quale ambito della nostra vita abbiamo maggiormente bisogno di sviluppare autodisciplina, perseveranza e forza di volontà. Di solito i Capricorno danno una immagine di sé piuttosto seria ed affidabile: qualcuno su cui puoi contare, soprattutto nei momenti di crisi e di difficoltà e questo vale, a maggior ragione, per chi ha l’ascendente nel segno. Sono molto attenti a far quadrare i conti, e difficilmente agiscono in modo avventato. Spessissimo, sono persone che in qualche modo sono state costrette a crescere prematuramente, a mostrarsi adulte fin dai tempi dei primi banchi di scuola: sono quei bambini che si mostrano molto più maturi e responsabili dei loro coetanei. È come se in loro vi fosse una sorta di destino o di bagaglio karmico, che li spinge verso un maggiore principio di realtà e insieme una precoce esigenza di mettersi subito al lavoro, senza tanti fronzoli, per fare ciò che va fatto. E qui troviamo un aspetto davvero curioso che mi pare quasi del tutto ignorato nei testi e nelle analisi dei principali astrologi, quando parlano di questo segno. Un aspetto che ha a che fare con il simbolo stesso di questo archetipo, su cui troppo spesso si tende a sorvolare, e che nasconde invece una natura doppia, a mio avviso quasi sempre rinvenibile negli individui dominati da questo archetipo. Proviamo a pensarci bene: infondo che cosa è un Capricorno? Che razza di animale sarebbe? Sebbene tendiamo a pensare che sia semplicemente un caprone, in realtà, non lo è. Se guardiamo bene l’immagine che lo rappresenta, per intero, e non ci limitiamo ad uno sguardo superficiale, possiamo notare che si compone di due parti: la parte superiore del corpo che, appunto, potremmo definire un caprone, e la parte inferiore del corpo che invece presenta una lunga coda di pesce (come quella delle sirene, per intenderci). Si tratta quindi di un animale immaginario, fantastico, simbolico, mitologico. Non è un animale reale, che possiamo trovare da qualche parte nel mondo. Già questo è assai curioso, per un segno che spesso viene descritto come campione di realismo e di raziocinio. E il fatto che proprio la parte inferiore del corpo di questo animale, ossia la coda di pesce, venga per lo più omessa, nascosta o semplicemente ignorata, fa capire che questa parte interiore dei nativi del segno, resta spesso nascosta e sconosciuta a chi li incontra o li osserva con superficialità. Non solo: questa parte sotterranea costituisce un enigma e un elemento assai inquietante e problematico, con cui gli stessi Capricorno fanno fatica a fare i conti, dentro di loro. Proviamo a ragionare su queste due parti. La parte con il volto da caprone, è facilmente intuibile che cosa rappresenti: è l’ambizione, la volontà di scalare le vette più alte, e la capacità di restare saldamente aggrappati alla roccia, come solo le capre riescono a fare, sulle pareti rocciose verticali in alta montagna. È la capacità di resistere alle intemperie e alle difficoltà, di non scoraggiarsi, di resistere alle fatiche e la determinazione nel portare a termine gli obiettivi. C’è, in questa parte del simbolo, perfino la famosa testardaggine, l’ostinazione ad andare avanti a testa bassa, a cornate, sempre e comunque, che possiamo trovare così spesso nei nativi del segno. Nella coda di pesce, invece, troviamo un elemento a dir poco paradossale, che ci parla delle profondità marine. Come fa a tenere insieme queste due nature tale curioso animale? Come fa, in altri termini, questa specie di caprone nato per scalare le vette più alte, a nuotare contemporaneamente negli abissi più profondi del mare? Impossibile. Infatti per lo più è così: la maggior parte delle persone con forti valori in questo segno, semplicemente tende ad omettere, reprimere, cancellare la propria emotività, la propria empatia, la propria natura affettuosa. Del resto, ci troviamo di fronte a condizioni di sopravvivenza estreme, situazioni in cui non c’è spazio per il sentimentalismo, per la commozione, o anche semplicemente per le fuorvianti correnti emotive. C’è quello che deve essere fatto. Punto. Bisogna essere realisti, razionali, a volte rigidi e inflessibili. Non c’è tempo per stare ad ascoltare i movimenti interiori. Per inciso, faccio notare che qui siamo nel segno opposto a quello del Cancro: il segno che punta tutto sugli affetti e sul cuore. E potrete trovare, quindi, nei nativi del segno tratti più o meno marcati di questa fredda e chirurgica rimozione del proprio emotivo. Spesso sono quei tipi di capricorno che amano il controllo, che tendono ad osservare le cose dall’alto, e che si muovono nella vita con particolare abilità nella gestione del potere. E questo rappresenta il punto zero nell’ evoluzione dell’archetipo: massima efficienza, che paga però uno dei prezzi più alti che si possano immaginare, ossia la perdita del contatto con la propria umanità, con ciò che fa di noi degli esseri dotati di straordinaria profondità, oltre che di lucidità mentale e strategia. In questo stadio perdiamo il contatto con la musica, con la poesia, con i sogni. Queste persone dovrebbero cominciare a prendersi maggior cura del proprio bambino interiore, concedersi di scendere, ogni tanto, un po’ a valle, rinunciando a quello sguardo che riesce a controllare tutto e portando in cambio un po’ di tepore al proprio cuore gelato. Questo vale soprattutto per chi ha il Sole, e ancor di più per chi ha la Luna nel segno, mentre chi ha l’ascendente in Capricorno tende a vivere le relazioni intime come un Cancro (.https://www.diaritoscani.it/2023/11/29/concentrato-di-sensibilita-il-segno-del-cancro/). Ad un livello evolutivo per così dire “intermedio” dell’archetipo, invece, possiamo trovare individui che, al contrario, presentano, sorprendentemente, una spiccata emotività, che spesso fanno molta fatica a gestire. Sono persone che vivono dentro di sé un profondo conflitto interiore tra le due parti di quello strano animale che si trovano ad incarnare. Di fatto sentono la profondità degli abissi oceanici dentro di loro, ma ne sono terrorizzati, spaventati, a tratti ne vengono travolti. Sono persone che restano serie, affidabili, responsabili, ma sanno anche essere estremamente affettuose, empatiche, materne, generose. Persone cocciute, testarde, ma che sanno anche essere rispettose e attente alle esigenze altrui. Magari possono sembrare un po’ rigide e fredde a prima vista, ma basta avvicinarsi un po’ per cogliere un livello di tormento interiore che è secondo soltanto a quello dello Scorpione. A proposito: c’è un’altra caratteristica che avvicina il segno del Capricorno a quello dello Scorpione, ed è la naturale tendenza a diffidare. Entrambi i segni fanno, generalmente, molta fatica ad aprirsi e a mostrare le proprie debolezze e fragilità. Nel caso del Capricorno, potremmo parlare più di una sorta di San Tommaso che ha bisogno di mantenere sempre una certa dose di realismo e i piedi ben piantati a terra: persone che tendono ad andare a controllare bene le fonti, a fare un passo alla volta, misurato, ponderato, piuttosto che farsi cogliere dalla impulsività e dall’istinto. Non c’è, in genere, quel velo di malizia e di oscurità presente invece nello Scorpione. Nella sua versione più evoluta, infine, l’archetipo del Capricorno riesce a vivere e ad integrare in sé le sue due parti: la vetta e la profondità. Recupera il rapporto con il segno opposto del Cancro, da cui trae la capacità di sognare, oltre che di abbandonarsi al calore degli affetti, recupera le sue radici, il rapporto con il suo bambino interiore: si consente di giocare anche, a volte, di svestire i panni del duro che non deve chiedere mai, accetta di fare i conti con le proprie fragilità e debolezze, senza, per questo, perdere la propria forza straordinaria, anzi, incrementandola, concedendosi anche delle pause, dei momenti di leggerezza e di svago, che gli consentiranno di avere maggiore energia e maggiore forza, per perseguire i suoi obiettivi. Rappresenta quella che potremmo chiamare la “maturità emotiva”. Un Capricorno evoluto è uno strumento utile per tutti, perché può essere una validissima guida, specialmente nei momenti di crisi e di maggior difficoltà. Può essere la roccia che sta nel mare in tempesta: un’ancora di salvezza in mezzo al caos e alla tormenta.
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