L’ortica è una pianta erbacea perenne, che può anche superare abbondantemente il metro di altezza. Questa pianta ama terreni ricchi di azoto, cresce negli spazi vicini alle abitazioni, lungo i sentieri nelle zone in ombra e umide, nei boschi fino ad una quota relativamente alta. L’ortica ha una diffusione molto rapida dovuta al vigoroso rizoma strisciante, cavo e molto ramificato, da cui nascono nuove piante. La si può riconoscere anche di notte per la puntura che dà al solo toccarla; il nome Urtica deriva, infatti, dal latino urere (bruciare) e si riferisce alla presenza dell’acido formico, il liquido acre ed irritante contenuto nei suoi peli.
Un efficace rimedio alle punture di ortica sono la parietaria e la malva che, talvolta, si possono trovare proprio vicino all’ortica stessa: è sufficiente strofinare qualche foglia di queste piante sulla zona irritata per ottenere sollievo immediato.
Tuttavia questa “fastidiosa” pianta è un vero magazzino di proprietà medicamentose: è diuretica, digestiva, astringente, stimolante dell’apparato circolatorio, allevia le artriti, la gotta e gli eczemi. Un tempo i semi si usavano per la tubercolosi e per curare i polmoni in seguito a bronchiti; nella fitoterapia moderna, la radice ricopre un ruolo di primo piano nel trattamento sintomatologico dell’ipertrofia prostatica benigna. Le foglie di ortica e il relativo succo sono utilizzati nella medicina popolare per le proprietà depurative e antinfiammatorie nelle sindromi dolorose dei tessuti peri-articolari, muscolo-tendinei ed osteo-articolari.
Foglie e succo vengono usati anche a scopo diuretico, come ausilio fitoterapico nelle condizioni di ritenzione idrica e renella.
Grazie alla ricchezza di ferro e acido folico, è un vero toccasana per chi soffre di anemia. Ad uso esterno risulta astringente e revulsiva , ha un’ azione antiseborroica sul cuoio capelluto: lavarsi i capelli con un decotto di ortica elimina la formazione della forfora.
In cucina si usano solo le foglie che devono essere prima lessate in acqua salata bollente per 10 minuti a partire dal bollore e poi scolate, cercando di eliminare quanta più acqua possibile prima di usarla nelle varie pietanze. Una volta cotta l’ ortica perde tutto il suo potere irritante ed ha un sapore simile agli spinaci con una nota dolce che mitiga l’ amarezza di molti “erbi” .
Molteplici sono le preparazioni e gli usi che si possono fare in cucina con questa pianta, apparentemente infestante e fastidiosa: l’ortica è ottima per preparare dei gustosi ripieni per, ravioli e rotoli di pasta, oltreché per saporite zuppe e risotti, ma risulta sfiziosa anche in antipasti come frittate e tortini. Gli impasti acquistano un sapore particolare, grazie al gusto amarognolo simile a quello della rucola, oltre al tocco di colore che dà alla pasta fresca. Le cimette di ortica vengono anche mangiate fresche in insalata.
Curiosità: i contadini mescolavano l’ ortica tritata con il mangime per le galline per aumentare la produzione di uova.
Ancora, il decotto e il macerato d’ ortica hanno effetto antiparassitario sugli insetti delle piante di casa e dell’ orto. Basta far macerare in acqua l’ intera pianta di ortica per 12 ore, quindi spruzzare il liquido sulle piante infestate dagli afidi.