di Cristian Samarpan Bertoli e Selenia Erye
Quest’oggi parleremo di cosa si cela dietro i nati sotto il segno del Sagittario. Mi interessai a questo segno molti anni fa: mi incuriosiva capire qualcosa di più su un artista che ha fatto da colonna sonora alla mia preadolescenza, Jim Morrison, che era nati, appunto, sotto il segno del Sagittario. In fatto di musica sono sempre stata precoce e lui mi piaceva tantissimo, pur essendo così lontano dalle melodie che mi avevano cresciuta. I Sagittario hanno innato un grande spirito di avventura, con una spiccata propensione all’esplorazione. Scrivendo questo, mi tornano alla mente tutte le marachelle commesse con mio cugino, nato sotto questo segno, alla costante ricerca di qualcosa di introvabile. I Sagittario non hanno peli sulla lingua, sono impazienti: si dice che siano propensi all’infedeltà, ahimè, sono certamente molto sicuri di loro stessi e delle loro potenzialità. Idealismo ed ottimismo sono i loro punti di forza. Ma sarà come al solito Cristian a darci le giuste informazioni, a farci calare nel loro universo.
Grazie per la tua introduzione Selenia. Devo dire che, generalmente, il segno del Sagittario, in effetti, al contrario del precedente segno dello Scorpione, gode di buona fama e suscita quasi sempre una reazione di benevolenza e simpatia. Sarà perché il suo pianeta governatore è proprio Giove, ossia il pianeta della grande fortuna, della fama, e della giovialità. Mentre il governatore dello Scorpione è il temibile e pericoloso Plutone, dio del regno dei morti e degli inferi. E visto che hai citato Jim Morrison, aggiungo che aveva, sì, il Sole in Sagittario, ma aveva anche Venere in Scorpione. Per questo, il suo aspetto, il suo sguardo, la sua “sensualità” avevano qualche cosa di ombroso, tenebroso, misterioso e di tormentato. Il caso di Jim Morrison è un bell’esempio di come, a volte, basti avere un pianeta in un segno per portarne tracce evidenti, sia esteriori, che interiori. Non è sempre così, ovviamente: dipende da come quel pianeta si rapporta a tutto il resto della carta natale nel suo insieme. Giusto per chiudere con questo specifico esempio, Morrison aveva anche Plutone in una posizione che rende questo pianeta dominante nel suo tema natale. E se avete letto l’articolo scorso, certamente, potete farvi un’idea di quali siano le componenti scorpioniche rinvenibili nella sua personalità. E non è solo un esercizio di stile questo, né un mero tecnicismo. Perché per cominciare ad addentrarci nel terreno del Sagittario può essere utile proprio partire dal segno che lo precede. La ruota dello zodiaco può essere vista e compresa anche in questo modo, cioè come un viaggio evolutivo, in cui le tappe si succedono in maniera sensata e sequenziale: un viaggio che ognuno di noi è invitato a compiere nel corso della propria esistenza umana. E in questo senso qui partiamo proprio dalla conclusione dell’articolo precedente, nella quale dicevamo appunto che inoltrarsi negli abissi e nelle profondità inquietanti di noi stessi, facendo i conti con i nostri “demoni” interiori, è molto pericoloso, perché dobbiamo stare attenti a non trasformarci noi stessi nei demoni che stiamo osservando. Una volta trovati i tesori sepolti in quegli abissi sotterranei e oscuri, dobbiamo avere la forza di risalire. E il segno del Sagittario rappresenta proprio quella spinta verso l’alto, quella risalita. Interessante notare, da questo punto di vista, come il glifo del Sagittario sia proprio una freccia che punta verso l’alto. Una delle cose peggiori che possano accadere ad un Sagittario, infatti, è quella di sentirsi confinato in uno spazio chiuso. Siamo nel territorio di Giove, che fondamentalmente rappresenta l’espansione: sia nel senso che Giove espande, amplifica qualsiasi cosa tocchi, sia nel senso che ha necessità di espandersi. Questo archetipo, quindi, ha il bisogno primario ed impellente di andare oltre, di oltrepassare costantemente i confini, di andare a scoprire che cosa c’è al di là. Ha, in altri termini, un innato impulso da esploratore. Questo di solito lo porta ad amare molto i viaggi e le avventure. Chi ha molti valori in questo segno o è un grande viaggiatore, oppure un filosofo, se non addirittura un maestro spirituale. Ciò che accomuna questi profili è proprio il viaggio e la scoperta, lo spirito esplorativo che, attraverso i viaggi, si manifesta più a livello “esteriore”, anche se ogni vero viaggio ci porta a contatto con usanze, culture, idee e pensieri diversi, quindi in qualche modo ad espandere la nostra coscienza e la nostra visione. Ma i viaggi si possono fare anche con la mente e con le idee, ed è il caso del filosofo o del ricercatore universitario. Anche in campo spirituale si tratta di un viaggio e di una esplorazione che va oltre la materia stessa, oltre la vita, quasi oltre il conoscibile. In ogni caso, l’archetipo del Sagittario non si accontenta mai, difficilmente riesce a restare fermo sia a livello fisico, sia a livello spirituale e intellettuale. Ha necessità di avere novità, stimoli, di avere un nuovo spazio da scoprire. Ma sotto a tutte queste necessità, il Sagittario ne nasconde una che è il centro e la matrice di tutte le altre: la necessità di trovare uno scopo, un senso alla vita. Solitamente le persone dominate da questo archetipo presentano una spiccata curiosità per tutto ciò che è diverso, lontano dalla propria cultura di origine. Spesso si tratta di persone che in qualche modo si occupano di qualcosa che a che fare con l’estero, con gli stranieri, o con le lingue straniere. Come tutti i segni di fuoco ha un temperamento piuttosto istintivo, passionale, sanguigno. È estremamente generoso e difficilmente si tira indietro davanti ad una sfida. Non gli piace pensare troppo, aspettare, valutare: preferisce agire, fare esperienza, partire. È l’archetipo della fiducia quasi inesauribile, dell’ottimismo, fino al limite estremo a volte della ingenuità: non riesce a vedere e riconoscere la malizia, il male, la menzogna e la mala fede. Tende spesso a farsi fregare per eccesso di fiducia. Essendo uno dei segni più onesti di tutto lo zodiaco non può che credere istintivamente che tutti siano come lui: leali, onesti, sinceri. Non avendo dentro di sé la mala fede, non la riconosce nemmeno fuori, negli altri, nel mondo. Ma prima ancora che verso l’esterno, questa immensa fiducia è riposta in se stesso, nella propria forza e nelle proprie capacità di cavarsela in tutte le situazioni. In ogni persona con valori importanti in questo segno (ma soprattutto per chi ha qui l’ascendente), ho riscontrato la presenza di una sensazione di fondo, che potremmo descrivere così: qualsiasi cosa accadrà, in qualche modo avrò sempre la capacità di uscirne in piedi. Ed è proprio in questa fiducia, a tratti decisamente smisurata, che possiamo cominciare a trovare uno degli aspetti ombra più tipici del segno, ossia una sorta di presunzione generalizzata, che in alcuni casi può trasformarsi addirittura in dogmatismo. Ma andiamo per gradi: chi è dominato da questo archetipo tende a “salire in cattedra”, anche letteralmente: troviamo molti insegnanti, soprattutto di studi superiori, con valori importanti in questo segno. Ma anche se non lo facesse di mestiere, il Sagittario tende a mettersi in questa posizione: tende sempre a professare, insegnare, dare indicazioni e lezioni di vita a chiunque e in qualsiasi campo. Il Sagittario sa, o è convinto di sapere, per principio. Come diceva Lisa Morpurgo in uno dei suoi libri più celebri: “Il tipico Sagittario è quello che quando arriva l’idraulico gli vuole spiegare come si fa a cambiare un tubo o a montare correttamente un lavandino”. E la stessa cosa potrebbe tranquillamente accadere con un astrofisico, con uno psicologo o con un microbiologo. Ma ciò che gli piace più di tutto e a cui non sa davvero resistere, è dare lezioni di vita. Ma badate bene: egli non lo fa mai in modo spocchioso, con tono saccente, con modi da sbruffone perché è un generoso, un bonaccione, un ingenuo che non è mai in malafede. Egli è davvero convinto di farlo per il bene altrui: è convinto di sapere come aiutare gli altri e lo vuole fare con tutto il cuore. Non c’è malizia o vanità in questo. Ed è così che, in un attimo, si può arrivare dalla volontà di insegnare a quella di convertire. Non a caso, accanto a grandi filosofi ed esploratori, accanto a guru e maestri spirituali, troviamo anche i “grandi inquisitori” della storia, con valori importanti in questo segno. Il che è un po’ un paradosso, visto che chi nasce con il Sole in questo segno ha il compito evolutivo di aprire o mantenere aperti i “sentieri” fisici, intellettuali o spirituali: deve, cioè, non stancarsi mai di andare oltre, di esplorare, di scoprire, di aprire nuovi varchi. È qui per fare esperienze che gli aprano la mente e la coscienz e, paradossalmente, la cosa a cui deve stare più attento è proprio a non fermarsi mai, a non fossilizzarsi su una idea, una teoria, una filosofia, un credo, una religione. Perché una delle ombre più tipiche dell’archetipo del Sagittario è proprio il dogmatismo. Pochi archetipi sanno essere più dogmatici e agguerriti, non solo nel difendere le proprie idee, ma anche nel convertire gli altri alla propria visione. Seguendo la spirale discendente, potremmo dire che si passa dall’esploratore al conquistatore, e dal conquistatore all’inquisitore. Seguendo invece il percorso all’inverso, in direzione evolutiva, la parte più bassa del segno, il punto zero, è costituito da persone che si lasciano guidare prevalentemente dai propri istinti, dalla pulsione alla costante fuga, e da una ingenuità che spesso fa perdere di vista i reali obiettivi. In uno stadio intermedio, per così dire, abbiamo il nobile cavaliere, che sa tenere le redini al suo cavallo, direzionando quella carica e quella spinta verso mete e progetti che abbiano insieme la carica ideale di cui i nativi del segno sono capaci e l’ apertura costante a nuove frontiere: potremmo anche chiamarlo il rivoluzionario con un grande cuore. Nel suo stadio più evoluto troviamo la figura di Chirone, ovvero del guaritore ferito, ossia di colui che nelle sue imprese avventurose raccoglie insieme esperienza e saggezza, e ne fa dei rimedi che possano essere di aiuto agli altri, prima ancora che a se stesso. Non a caso, gran parte degli astrologi, accanto a Giove, come governatore del segno, mettono anche Chirone, ossia l’asteroide scoperto nel 1977 che rappresenta, nel tema natale, la nostra ferita originaria e la nostra possibilità di diventare dei guaritori per noi stessi e per gli altri.
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