Dopo Pier Antonio Micheli, un altro illustre botanico nato in Toscana ha lasciato una traccia profonda nello studio della materia e non solo. Giovanni Targioni Tozzetti nacque a Firenze l’11 settembre del 1712 da Benedetto Targioni, un medico e Cecilia Tozzetti. Seguendo le orme paterne studiò fin da giovane medicina e scienze naturali, Nel 1730 si iscrisse all’Università di Pisa e si laureò in medicina e filosofia nel 1734. Si appassionò alla botanica grazie al citato Pier Antonio Micheli e venne ammesso nella Società Botanica Fiorentina fin dal 1734 e l’anno seguente nella Società Colombaria. Alla morte di Micheli, gli succedette alla guida della Società Botanica Fiorentina e divenne professore di botanica nello Studio fiorentino. Giovanni Targioni Tozzetti aveva un senso civico molto levato e volle partecipare attivamente alla vita politica di Firenze. Si occupò delle riforme e la riorganizzazione dello stato, promossa dal Consiglio di Reggenza Imperiale della Toscana. Fu nominato prefetto della Biblioteca Magliabechiana e assunse l’incarico di riordinare una mole enorme di documenti editi e inediti. Giovanni Targioni Tozzetti ricevette la carica governativa di revisore alle stampe per la pubblicazione delle opere di fisica e medicina. I suoi molteplici interessi lo fecero leggere all’Accademia della Crusca nel 1475 e successivamente all’Accademia Etrusca di Cortona. In quegli anni fu collaboratore di varie riviste letterarie, tra le quali: Novelle letterarie, il Giornale dei letterati poi ancora del Magazzino italiano d’istruzione e piacere di Livorno. Giovanni Targioni Tozzetti compì molti viaggi naturalistici in Toscana e li descrisse in una pubblicazione dal titolo che copriva un paio di copertine: Viaggi fatti in diverse parti della Toscana per osservare le produzioni naturali e gli antichi monumenti di essa (come se fosse antani). Nel 1750 Giovanni Targioni Tozzetti iniziò la sua attività di medico presso l’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze. Si occupò degli incurabili per condurli ad una dolce morte che oggi definiamo eutanasia. Tozzetti prese a cuore anche la cura dei malati mentali e invece di emarginarli tentò di introdurli nella società. Fu nominato medico di corte e consulente del Magistrato di sanità e inoltre decano del Collegio medico cittadino e fu tra gli antesignani a praticare campagne di vaccinazione antivaiolo che all’epoca mieteva migliaia di vittime. Giovanni Targioni Tozzetti si dedicò allo studio della zoologia, della mineralogia, della geografia e della storia, infine dell’agricoltura e finanche dell’architettura. La corografia è lo studio di un territorio dal punto di vista geografico, fisico, geologico e della storia legata alla gente che lo ha abitato nei secoli. Giovanni Targioni Tozzetti redasse un’opera legata alla corografia e alla topografia di tutta la Toscana. Nel 1754 diede alle stampe una parte del suo lavoro con il titolo: Prodromo della corografia e della topografia fisica della Toscana. In pratica un antesignano di un moderno navigatore satellitare con tanto di punti di interesse e brevi cenni storici e antropologici della regione. Il granduca Pietro Leopoldo lo incaricò di ordinare le collezioni naturalistiche del granducato di Toscana. Tozzetti li catalogò e propose l’istituzione di un museo scientifico. Negli ultimi anni della sua vita Giovanni Targioni Tozzetti si dedicò alle problematiche della coltivazione dei cereali, in particolar modo del grano e la lotta alle epidemie che distruggevano i raccolti. Pubblicò a tal riguardo l’Alimurgia o sia Modo di rendere meno gravi le carestie. Individuò nella ruggine del grano il parassita responsabile dei cattivi raccolti e propose l’utilizzo di surrogati che potessero in qualche modo sostituire il fragile cereale. Giovanni Targioni Tozzetti sposò nel 1747 Maria Brigida Dandini, figlia del pittore Ottaviano. Ebbe un figlio che chiamò Ottaviano, la fantasia l’aveva usata tutta per la botanica. Tozzetti morì a Firenze il 7 gennaio del 1783 e oggi riposa nella Basilica di Santa Croce. Giovanni Targioni Tozzetti è stato uno studioso e antesignano della cura dell’uomo e della natura e insieme a Pier Antonio Micheli ha lasciato una traccia importante nella ricerca medica e botanica.