Foto di Silvia Meacci
Un accordo per diffondere la pratica sportiva e “riconoscere l’importanza dell’attività motoria svolta a scuola in età giovanile per una sana ed equilibrata evoluzione psico-fisica dei ragazzi” è stato sottoscritto giovedì 28 dicembre da Città Metropolitana di Firenze, Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze e la celebre società sportiva “Pallavolo Scandicci Savino Del Bene”, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, davanti alla stampa. Alla cerimonia della firma della lettera di intenti sono intervenuti Nicola Armentano, consigliere della Città Metropolitana di Firenze delegato allo sport, Sandra Leoncini, consigliere delegato della Savino Del Bene Scandicci e Rosario Carubia, referente di educazione fisica e sani stili di vita dell’ufficio scolastico provinciale di Firenze, che si è detto molto soddisfatto dell’accordo stipulato: “Il mondo della scuola – ha spiegato Carubia – ha bisogno di sviluppare rapporti con il territorio e creare sinergie con autorità ad alto livello che rappresentino punti di riferimento. Crediamo nel valore dello sport e nella cultura sportiva per la crescita dei ragazzi. Ci auguriamo inoltre di avviare ulteriori collaborazioni con altre realtà sportive sul territorio metropolitano”.
La proposta iniziale di una collaborazione formale, approvata all’unanimità dal consiglio metropolitano, è partita da Nicola Armentano che ha affermato: “L’importanza di promuovere la pratica dell’attività sportiva e motoria è concepita come azione di salvaguardia del benessere psicofisico di tutta la popolazione che non pratica sport agonistico, e in particolare dei giovani in età scolare e forte”.
È intenzione delle parti organizzare eventi e momenti di incontro nelle scuole del territorio metropolitano con campioni dello sport a livello internazionale, con l’obiettivo di combattere il fenomeno di abbandono precoce della pratica sportiva, il cosiddetto “dropout sportivo”, dato che si stima che i ragazzi tra i 13 e i 16 anni tendono ad allontanarsi dalle attività agonistiche o solo amatoriali praticate nell’infanzia. È tipico degli adolescenti rompere gli schemi prefissati, contrastare le decisioni dei genitori o degli allenatori, e considerare sempre più spesso lo sport come attività troppo oberante e competitiva in una fase della vita in cui gli impegni scolastici aumentano, le relazioni amicali, affettive e sessuali prorompono. Un altro target da raggiungere è di natura formativa, come ha spiegato Sandra Leoncini: “Cercheremo di portare un po’ di Savino del Bene Volley nelle scuole, per mostrare che, oltre agli atleti, ci sono anche i fisioterapisti, i medici dello sport, i preparatori atletici, figure professionali di altissimo valore tecnico, che speriamo possano essere una fonte di ispirazione per i giovani”.