Partendo dalla lettura del romanzo “Piccole donne” della scrittrice Louise May Alcott, tre vulcaniche attrici italiane hanno ideato uno spettacolo che affronta il tema della femminilità e del ruolo di genere: “Piccole donne crescono?”. Sul palco del Teatro Puccini a Firenze Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino leggeranno e commenteranno il testo della Alcott con le loro battute umoristiche sfociando in note parodistiche, impertinenti, ma anche commoventi. La loro scrittura drammaturgica rispetta l’originale, pur destrutturandone il linguaggio e la trama. Chiara Riondino ha composto testi e musiche originali per lo spettacolo e si esibirà sul palco accompagnata dalla sua chitarra. La storia delle quattro sorelle March, ambientata a metà dell’Ottocento negli Stati Uniti, rappresenta “l’incessante lotta anche interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo”. “Piccole donne crescono” uscì nel 1869 dopo il primo riuscitissimo romanzo “Piccole donne” (1868). Fu la curiosità del pubblico, che voleva sapere “chi avrebbe sposato chi”, quale sarebbe stato cioè il futuro dei personaggi, a spingere l’autrice a scrivere il secondo libro che ebbe altrettanto successo. Seguirono anche “Piccoli Uomini” e “I Ragazzi di Jo”. Questi romanzi di formazione, soprattutto il primo, se letti nell’ottica del periodo a cui risalgono, trasudano un alone femminista. L’immagine della donna esclusivamente “angelo del focolare” viene a incrinarsi. La stessa Alcott era una donna moderna, indipendente dalla famiglia, anche dal punto di vista lavorativo, ed ebbe la fortuna di respirare in casa le idee pedagogiche innovative del padre.
Alcune scrittrici famose hanno confessato di essere state influenzate dalla lettura del libro: Simone de Beauvoir giocava a “Piccole donne”, Susan Sontag ha affermato di essere diventata un’autrice anche grazie all’esempio di Jo March, una delle quattro protagoniste, forse la più amata, descritta come un maschiaccio, senza alcun desiderio di sposarsi. Jo è agile e irruente come un puledro, maschile anche nel fisico, oltre che nelle sue ambizioni: letterarie, riformiste, eversive. Generazioni di lettrici si sono appassionate alle vicende delle sorelle, si sono immedesimate in loro attratte dal testo che evoca e nutre la speranza di poter uscire dagli schemi prefissati della società del tempo. Tuttavia, il vento che alimenta il respiro anticonformista del primo romanzo, si affievolisce nel secondo, dove le convenzioni vincono. Le quattro ragazze sono mostrate nelle loro vesti di “brave mogli”. “Good wives” è, appunto, il titolo originale inglese, di “Piccole donne crescono”. Jo non sarebbe mai voluta crescere, né avrebbe voluto piegarsi al destino scritto per tutte le donne, cioè quello di sposarsi. “Vorrei che portassimo ferri da stiro sulla testa per impedirci di crescere. Ma disgraziatamente i boccioli diventano rose e i gattini gatti!” dice Jo. Da questa affermazione Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino partono per trovare una risposta conclusiva al punto di domanda presente nel titolo: “Piccole donne, crescono?”. Lo spettacolo è stato presentato a novembre in anteprima al “Comunale Corsini” di Barberino, riscuotendo un grande consenso di pubblico.
Rimangono ancora posti disponibili per le date di venerdì 29 e sabato 30 dicembre al Teatro Puccini di Firenze. Tutti venduti invece i biglietti per la rappresentazione del 31 dicembre. Per la serata di San Silvestro i fiorentini scelgono il buon umore, non scevro da spunti di importante riflessione.
Al Teatro Puccini:
“PICCOLE DONNE CRESCONO?”
Presentato da: Catalyst e Lo Stanzone delle Apparizioni
29/ 30 / 31 dicembre 2023
Posto unico numerato € 18 (esclusi diritti di prevendita)
La biglietteria è aperta ogni giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Biglietti in vendita nel circuito regionale Box Office/Ticketone
Acquisto on line su www.teatropuccini.it