Alessandro Ricci è nato a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) nel 1981. Appassionato sognatore da tutta la vita, fin dall’infanzia impiega gran parte del suo tempo a inventare storie e mondi fantastici. Lettore accanito di libri per ragazzi, nel 2019 decide di imboccare la strada per diventare autore e cercare di restituire un po’ delle emozioni che i grandi autori gli hanno donato. Ha pubblicato per Arpeggio Libero “Il Fabbricante di Suoni” , per NPS Edizioni “Il giovane Achille” e “Come Filippo salvò la fantasia” più’ la raccolta di favole “Guida turistica per sognatori”. Il suo ultimo libro è un fantasy per ragazzi: “La leggenda degli Unici” ed è stato pubblicato da Solferino libri nel 2023.
Chi è in realtà Alessandro Ricci?
Se dovessi utilizzare una parola sola direi un sognatore. Con tutte le caratteristiche positive e negative che la definizione porta con sé. Sono appassionato, ottimista, iperattivo, spesso distratto, sempre disorganizzato e poco ordinato.
Come nasce la sua passione per la scrittura?
Come per tanti miei colleghi, parte tutto dall’amore per la lettura. Ho sempre visto la lettura come un rifugio, un luogo sicuro, dove emozionarmi, visitare luoghi lontani e fantastici, incontrare personaggi indimenticabili e sentirmi compreso e meno solo. Da questo è nata la mia voglia di restituire un po’ di quello che ho appreso e provare a essere per dei giovani lettori quello che per me sono stati i miei autori preferiti, ovvero una porta aperta alla fantasia.
Ha pubblicato sempre libri per ragazzi oppure anche altre tipologie?
Per ragazzi, dai sei anni fino a 13. Mi trovo a mio agio con questo linguaggio e con questo tipo di immaginario, ne sono un fruitore per primo ed è quello che mi piace leggere. Non credo che sarei capace di scrivere per i “grandi”.
Ha vinto diversi premi letterari se non sbaglio, mi ricorda quali?
Ho ottenuto dei buoni risultati in poco tempo, che mi hanno reso molto orgoglioso e spinto a continuare per migliorarmi. Sono arrivato stato finalista al Premio internazionale Scaramuzza con “Il giovane Achille” nel 2020 e con lo stesso libro ho conquistato il secondo posto al Premio Letterario San Domenichino nel 2022. Nello stesso anno sono arrivato tra i cinque finalisti del premio “Scrittori si Diventa” di Salani Editore.
Se dovesse consigliare uno studente che decidesse di darsi alla scrittura, che cosa gli direbbe?
Di leggere tanto, scrivere tanto e crederci fino in fondo. La scrittura è una materia in continua evoluzione e si perfeziona con la pratica, come qualsiasi arte, quindi per padroneggiarla al meglio sono necessari passione e impegno, non è un dono del cielo per pochi eletti e io ne sono la prova. Però l’importante è pensare di poterci riuscire, anche andando contro la razionalità, se è necessario. Il percorso è impervio, a volte può scoraggiare, ma il viaggio regalerà soddisfazioni ed emozioni inimmaginabili. Di questo ne sono certo.
Che cosa ama leggere?
Mi piace leggere un po’ di tutto, sono sempre aperto a consigli e stimoli, anche se ho un genere preferito, che è quello fantastico. Mi piacciono il fantasy, l’horror e in generale tutto quello che stimola la fantasia e l’immaginazione.
Il suo ultimo progetto sta avendo un grande successo, vorrebbe parlarcene brevemente?
Si tratta di un fantasy per ragazzi dai 13 anni in su: ci ho lavorato molto e ho avuto la fortuna, anche grazie alla mia agenzia la NILA, di essere accettato da una grande casa editrice: la Solferino Libri. Il romanzo parla di quattro ragazzi della provincia toscana che si ritrovano in un mondo fantastico, chiamato Elmoni, dove vengono riconosciuti come gli eroi delle leggende: gli Unici. È un romanzo che parla di ricerca di sé al di là delle categorie che una società frettolosa e superficiale vuole assegnarci.
Seguire le proprie passioni è la carta vincente?
Io sono un fan delle passioni, che rappresentano una costante nella mia vita. Alcune bruciano con la velocità di un fuoco nella paglia, altre sono più durature come le fiamme di un camino in un lungo inverno. Seguire le proprie passioni rende la vita migliore, soddisfacente, ricca di attese progetti e sfide, non ci fa mai riposare, ma solo immaginare un obiettivo dietro l’altro. La vita senza passioni non me la saprei nemmeno immaginare.