foto di Pietro Marchini
Mi presento, sono una palla colorata da mettere sull’albero di Natale. Le strenne natalizie del territorio di Carrara mi hanno delegata per raccontarvi un po’ della mia storia e delle mie tradizioni, ma più ancora di quella riferita a tutte le Luci di Natale. Le luci, intendo quelle elettriche, che usiamo per decorare e rendere più bello il Natale, risalgono al 1880, quando Thomas Edison, sì, proprio l’inventore dell’elettricità, decorò con lampadine le finestre dei suoi laboratori di Menlo Park in California. A quel tempo c’era ancora tanta diffidenza nell’uso di questa innovazione scientifica, per cui si tendeva ad addobbare gli alberi con le candele che, manco a dirlo, procuravano non pochi incendi. Tuttavia, il primo vero albero di Natale decorato con lampadine elettriche rosse e blu risale al 1882, per opera di Edward Hibberd Johnson in una casa di Manhattan a New York. Si racconta che Edward morì proprio a causa di una scossa elettrica. Dovete sapere che a quell’epoca le luci di Natale non erano alla portata di tutti, avevano un costo di circa 2000 dollari.
A questo punto è doveroso ricordare che il primo addobbo natalizio con luci di candele, si dice sia stato allestito a Talli in Estonia nel 1441. Attualmente vi consiglio di addobbare gli alberi con lampadine a led, in quanto sono più durature e consumano molta meno energia, e di questi tempi capite bene l’importanza. Ma al di là della corrente elettrica o delle candele, è fin dal XVI secolo, anche con il contributo di artisti della statura di Michelangelo, insieme a letterati e famosi architetti, che il fatto diventò usanza. A questo proposito, una leggenda narra che un uomo famoso vagando in un bosco la notte di Natale, si accorse che i rami e le foglie innevate, rischiarate dai raggi della luna, spargevano nell’ambiente una luminosità splendente e affascinante, gli venne allora l’idea di riprodurre nelle città e nei paesi questo spettacolo, utilizzando la luce artificiale.
Tuttavia, la luce che noi emettiamo dovrebbe suscitare forti emozioni e riportarvi un po’ anche alla vostra infanzia, fase che precede la cosiddetta maturità, ma che a ben considerare inquinamento, povertà e guerre, mi riesce difficile comprendere. Vorrei anche rammentare che le nostre luci sono nate con l’intento di mettere tutti d’accordo almeno in un periodo dell’anno di intensa religiosità. Se finora non ci siamo riuscite, continuiamo a vivere nella speranza di rischiarare un po’ la mente confusa di questo genere umano.
Con affetto e tanta luce: la palla di piazza Menconi di Marina di Carrara