di Elias El Boudlali classe IV E Liceo Scientifico Marconi Carrara
La violenza sulle donne è un atroce crimine che non ha alcuna giustificazione, un abuso da condannare in modo decisivo. È una scelta volontaria di qualcuno che decide di esercitare la forza su un’altra persona, solo per ottenere il controllo o la soddisfazione di un desiderio e penso che, nella normalità, nessuno abbia il diritto di violare la dignità o la sicurezza di un’altra persona. Nella mia vita ho sempre sentito parlare di questo fenomeno come di un’atrocità, dato che mia madre aveva dato vita molti anni fa a un centro contro la violenza e gli abusivi sulle donne e in seguito, documentandomi, ho capito che le vittime soffrono di traumi a lungo termine, con gravi effetti sulla loro salute mentale e fisica, tutto questo per colpa di un uomo che di “uomo” ha davvero poco, forse nulla. L’origine della violenza sulle donne sta nella mentalità diffusa nella società stessa, dove le donne sono spesso oggetto di giudizi e valutazioni basate su criteri discriminatori. Questa società, a parer mio, deve imparare a respingere i pregiudizi e a celebrare la dignità di ogni singola persona. La violenza sulle donne deve essere considerata come un crimine che danneggia non solo la vittima, ma anche la società intera e quindi punita come tale. Purtroppo, stiamo sentendo parlare sempre di omicidi su ragazze giovani da parte di padri, ex fidanzati o semplici sconosciuti. Spesso questi assassini mettono fine alla loro vita prima di essere catturati, lasciando due tipi di ingiustizie a parer mio: la via troppo facile e poco “dolorosa” per loro, evitando il carcere e volando via come codardi e l’altra ingiustizia è che, per il loro egoismo, lasciano famiglie senza figlie, madri o persone care, uccidendo così anche dei genitori o figli che vedono le loro figlie o madri andarsene ingiustamente. In conclusione, la violenza sulle donne deve essere condannata senza se e senza ma. Questo è il mio parere personale e io, Elias El Boudlali, nel mio piccolo cercherò sempre di far riflettere la mia scuola essendo rappresentante di istituto. Il tema è stato discusso con la dottoressa Raffaella Ragaglini nell’ultima assemblea di istituto, dove tutti hanno condiviso quella idea, prendendo parte a un’azione concreta per far crescere una cultura non violenta.