Dopo il “Delitto di via dell’Acquedotto” e “Il delitto di Viale Eugenio Chiesa”, la collana “Massa insanguinata”, curata da Franco Frediani, presenta il terzo numero dedicato a “Il delitto di Via Dante”. Sono le ore 7 della mattina del 19 settembre 1960, una giornata che segnerà terribilmente il destino di due persone. La via Dante, una delle principali della città, a quell’ora semi deserta, sta per diventare teatro di un tragico fatto di sangue. Un uomo, dall’aspetto distinto e ad alcuni noto, vi si aggira, sostando dapprima in un bar e poi in un negozio di alimentari e nessuno poteva immaginare quello che da lì a poco sarebbe successo. L’uomo, di nome Luigi Surropaco, è un messinese, originario di Pace del Mela, che da oltre sei anni vive a Massa, dove, in località Quercioli, ha impiantato un modesto laboratorio di marmi. Come ogni mattina, il dottor Guido Lazzoni, noto e stimato commercialista della città, parcheggia la sua auto Fiat 600 dinanzi al portone di ingresso al suo studio di via Dante n°6. Surropaco lo sta aspettando da più di un’ora. Un breve scambio di parole e nell’aria echeggiano mortali colpi d’arma da fuoco. Poi un grido che si spegne in un rantolo e il dottor Lazzoni cade a terra in una pozza di sangue. Immediatamente soccorso e trasportato all’Ospedale vi arriverà cadavere. I funerali, svolti due giorni dopo il tragico episodio, saranno seguiti da una folla commossa e riverente, composta da autorità e semplici cittadini che seguiranno la salma sino al cimitero di Mirteto dove verrà tumulata. Quanto all’uccisore, il messinese Luigi Surropaco, immediatamente arrestato e reo confesso, verrà tradotto alle carceri di Massa in attesa del processo che avrà luogo nell’aprile del 1961.
Il volume, con la cronaca del processo così come narrata dai quotidiani dell’epoca, Il Tirreno e La Nazione, è in vendita da Libri in Armonia, Mondo Operaio e nelle edicole al Teatro Guglielmi, Tribunale, Poggioletto, Rinchiostra e Marina di Massa.