Si terrà a Firenze e a Calenzano il convegno pastorale 2023 dedicato alla figura di Don Milani uomo, prete, operaio, insegnante. Due giorni intensi di dibattiti, ricordi e testimonianze che sapranno delineare questa figura molto discussa, esemplare per la sua volontà di cambiare le cose intorno a sé e di promuovere la cura per l’altro, forte di quello che fu il suo motto: “I care”, “Ho a cuore, ci tengo”.
Lorenzo Milani nacque cento anni fa, nel 1923, a Firenze, da una famiglia colta e molto in vista. Dopo i primi venti anni della sua vita passati tra gli agi, le vacanze a Cortina, i soggiorni nella villa di Montespertoli e in quella a Castiglioncello, arrivò per lui la fede, con la scoperta del Vangelo. Passò così dall’essere Lorenzo Milani, ragazzo dell’alta borgesia, a Don Lorenzo Milani. Innamorandosi di Gesù, rinacque una seconda volta e come sacerdote fu sempre alla ricerca di una purezza e di una povertà quasi francescane. Nella scuola serale che aveva fondato, Don Milani usava perfino staccare il crocefisso dalla parete per non impedire ai socialisti o agli atei di avvicinarsi alla sua scuola popolare. Fu un prete scomodo, accusato dalle gerarchie ecclesiastiche di confondere le idee politiche degli studenti. Milani andò avanti per la sua strada avvicinandosi alle idee di La Pira e non nascose la sua simpatia per i sindacalisti. I suoi discorsi vennero presi per comunisti, quando invece lui riproponeva il messaggio evangelico autentico. Fu visto come eretico. La diffusione del suo libro “Esperienze pastorali” fu vietata dal Sant’Uffizio e lui esiliato a Barbiana, un posto sperduto nelle montagne del Mugello dove iniziò a far scuola ai figli dei contadini, dando così il via a un’ esperienza destinata a lasciare un segno indelebile in tante menti. Tra i suoi scritti, frutto di un lavoro a più mani con i suoi studenti, rimangono indimenticabili “Lettera a una professoressa” e “L’obbedienza non è più una virtù” in cui difendeva i giovani obiettori di coscienza accusati dai cappellani militari di essere vigliacchi.
Al convegno interverranno non solo studiosi internazionali e rappresentanti della chiesa di oggi, ma anche ospiti che hanno dialogato in persona con il priore di Barbiana. Lo scopo è quello di approfondire la conoscenza su Don Milani da differenti punti di vista, partendo da un lavoro di contestualizzazione all’interno del periodo storico e religioso in cui è vissuto, fino ad arrivare ad analizzare futuri sbocchi di ricerca grazie ai materiali degli archivi storici. Il suo “Esperienze pastorali” verrà analizzato e a concludere il convegno sarà il Cardinale Giuseppe Betori. Tre le sedi del convegno: per il capoluogo toscano, il Seminario Maggiore sul Lungarno Soderini e la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale in Piazza Tasso, per Calenzano, invece, gli incontri si svolgeranno a San Donato dove Don Milani visse e dove organizzò la sua scuola serale per giovani e operai affinché “sapessero dominare la parola” e districarsi nella vita. Al convegno è possibile partecipare solo previa iscrizione.
Programma e Iscrizioni su:
https://donmilanicentenario.it/convegno-pastorale-novembre-2023/