foto di Pietro Marchini
Un tempo ero Hotel Mediterraneo, cinema Vittoria, casa dei portuali, giardino pubblico, ora sono soltanto un EX in attesa di soluzioni future. Mi giunge notizia di un grosso dibattito fra amministrazione comunale e cittadini circa il mio futuro: chi la vuol cotta, chi la vuol cruda… speriamo bene, non dico per me, ma per la comunità intera. Intanto sono felice della scelta di utilizzare questo spazio a tutto vantaggio della collettività e quindi non dovrei lamentarmi: cinquemila metri quadrati di spazio in centro a Marina non sono pochi, anzi sarebbero una manna, se non ci fosse quella pesante cementificazione che mi copre tutto. Ma qualcuno pensa di aver fatto una cosa giusta a costruire un parcheggio per auto sotto il livello del mare? Considerando le recenti alluvioni e quelle che purtroppo verranno, basta guardarsi in giro. Senza andare lontano pensiamo alla sola Versilia. Purtroppo, siamo ancora nell’era del dominio dei mezzi meccanici sull’uomo: le piazze e i marciapiedi sono invasi dalle macchine e i pedoni devono stare all’erta, non solo quando attraversano sulle strisce la strada, ma anche su percorsi costruiti appositamente per loro. Ma le associazioni ambientaliste, soprattutto quelle che, giustamente, propongono di smontare i ravaneti a monte per ripulire le montagne dalle terre e dalla marmettola, rendendo il suolo di nuovo assorbente com’era un tempo, dove sono? Perché si ostinano nella difesa di tutto il cemento che mi ricopre? Metterci sopra uno strato di terra, al di là dell’aspetto estetico non cambia nulla, il mio manto in cemento non consentirà l’assorbimento delle acque piovane. Soltanto la distruzione di questo insensato parcheggio e il riempimento con la terra, sarà in grado di restituire l’assorbimento delle acque così com’era un tempo, a vantaggio di tutti i residenti. Sono troppi gli anni che ho trascorso nella solitudine e nel rimpianto di quello che fui. Desidero ardentemente di rivedere persone sul mio territorio, bambini vocianti che giocano e adulti che riempiono le sale di lettura o gli spazi per le associazioni. Forse anche un cinema, che bello.
Intanto, anche per ingannare il tempo, io mi godo il canto delle rane e, in attesa di non essere più EX, ma qualcosa di buono per il futuro, invio a tutti un caloroso abbraccio e un arrivederci, spero, in tempi migliori. Vostro EX.