Risale al 1822 l’assunzione di San Francesco a patrono della città di Massa e, almeno agli inizi, era un titolo condiviso con San Pietro Apostolo, che diversi secoli, in precedenza, era stato venerato dai massesi come unico patrono della città. La figura e le gesta del santo di Assisi erano, ovviamente, molto conosciute sin dai suoi contemporanei, cioè dal tredicesimo secolo, e moltissimi erano, in tutta Italia, basiliche, chiese e conventi dedicati a lui.
A Massa la devozione a San Francesco aveva portato, nel 1433, duecento anni dopo la morte del santo, alla fondazione di un convento di francescani, annesso al quale era stata costruita una chiesa a lui dedicata. Già allora, tuttavia, il culto ben più radicato tra i massesi era quello di San Pietro apostolo. La chiesa più importante della città era la Pieve di Bagnara, che sorgeva in quella che oggi è piazza Aranci e che era stata fondata nell’anno Mille. San Pietro era sentito come patrono di Massa ancor prima del 1629, quando la pieve che portava il suo nome venne insignita del titolo di collegiata con un abate mitrato e un capitolo di canonici e l’apostolo divenisse a tutti gli effetti patrono di Massa. Ma il destino del primo duomo di Massa, nonostante la sua storia e il suo valore artistico e simbolico, non resistette all’ansia modernatrice di Elisa Bonaparte Baciocchi, che, per dare a palazzo Ducale, sua residenza in qualità di principessa di Massa e Carrara, una piazza di proporzioni adeguate ai progetti urbanistici dell’epoca, non esitò, nel 1807, a far abbattere l’antichissima chiesa di San Pietro. Ai massesi non restava che la chiesa di San Francesco, che, in effetti, nel corso dei secoli, aveva avuto continue migliorie ed ampliamenti, specialmente nel corso del seicento, per opera del cardinale Alderano Cybo-Malaspina. Fu dunque la chiesa di San Francesco a rilevare il titolo di collegiata e, forse, per non tradire un culto particolarmente sentito dalla popolazione, ad aggiungere accanto al nome del santo degli ultimi, quello dell’apostolo di Gesù. Nel 1822 venne costituita la diocesi di Massa Ducale: Elisa era stata deposta da sette anni e sul trono di Massa era tornata Maria Beatrice d’Este, la figlia di Maria Teresa, l’ultima dei Cybo Malaspina a governare in terra apuana. La chiesa di San Francesco divenne una cattedrale, ma, per quanto il culto del santo d’Assisi fosse andato sempre più consolidandosi, all’interno della chiesa più importante della città, gli altari principali rimasero per decenni dedicati a simboli come il Sacro Cuore e il miracoloso Crocefisso, già oggetto di grande venerazione nell’antica pieve di San Pietro. La celebrazione di San Francesco, patrono di Massa cominciò a consolidarsi solo dopo la creazione della diocesi Massa Carrara e Pontremoli, la Massensis Apuana, che avvenne nel 1988.
San Francesco divenne patrono della nuova diocesi insieme alla Beata Vergine Maria Assunta e, a Massa, il 4 ottobre, giorno dedicato alla commemorazione del santo – morto in realtà il 3 ottobre 1226 – diventò giornata di festa cittadina, sempre più importante e sentita con l’andare degli anni. Oggi, per celebrare l’ultimo patrono di Massa, si tengono una fiera e diverse iniziative culturali, accanto a celebrazioni religiose che, negli ultimi anni hanno avuto come celebranti esponenti del Gotha del clero come il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato del Vaticano e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.