TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO ultima parte
Udinese Fiorentina 0 -2
di Gianni Ammavuta
L’Udinese gioca, la Fiorentina vince.
Questo, in sintesi, è quello che ci lascia la partita vista oggi ad Udine. Una gara dalla bruttezza disarmante, da parte della Viola, che tira cinque volte e segna due belle reti, mentre i bianconeri martellano la porta avversaria con un numero enorme di conclusioni fuori e dentro lo specchio, ma l’unico risultato che ottengono è far ringalluzzire nonno Terracciano, che dopo ogni intervento aveva lo sguardo di un pensionato miracolato dal Viagra, facendolo assurgere a protagonista della gara, insieme a Ranieri e al giovane Kayode. Una menzione a parte merita invece Quarta, centrale difensivo, già a segno domenica scorsa di testa, che su imbeccata di fino da parte di Buonaventura, controlla in corsa il pallone, come fosse un attaccante, s’invola verso il portiere friulano, e lo secca con un interno destro ad incrociare, che s’insacca a fil di palo. I friulani sovrastano la Fiorentina su tutti i fronti e ne denunciano una pochezza tecnica davvero sconfortante, con rarissimi momenti di calcio di livello. Ma è nella presa di coscienza della propria inferiorità e nel porre la tenzone sul piano del sacrificio e della lotta su ogni pallone, che si deve cercare l’unico motivo di conforto in cotanto grigiore. Ottenendo molto di più di quello che meritasse, la Fiorentina vince da grande squadra, come si diceva un tempo, punendo i demeriti dell’avversario. Ma io, che probabilmente non sono un vero tifoso, in quanto non ho chiamato nessuna delle mie figlie Irina, continuerò a chiamarlo solo e soltanto culo.
Lecce Genoa 1-0
di Marco Germelli
Lecce è la capitale del barocco italiano…il barocco: stile della ricchezza, dell’eccesso, della maestosità pomposa. Il suo nome deriva dal termine ispanico/portoghese che identifica la perla di forma irregolare: un movimento che celebra l’esaltazione dei moti fisici e spirituali oltre ogni norma di classica contenutezza, l’ampollosità, il desiderio di meravigliare con spettacolose, illusive scenografie ed invenzioni stravaganti ed inattese.
Ecco.
E se vogliamo cercarli nei campi, tali orpelli baroccheggianti, li troviamo in una squadra, quella di casa, che gioca in maniera sopraffina, colleziona occasioni ed alla fine concretizza quella che serve per garantirsi i tre punti e la miglior partenza in Serie A della propria storia.
Dall’altra parte c’è chi si limita a subire tutto questo, e basta. E c’è pure un cartellino rosso a sfavore. Dopo aver messo paura, nella precedente uscita, nientemen che ai campioni in carica, si torna sulla terra. Decisamente, il Barocco logora chi non ce l’ha.