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Diari Toscani

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L’ultima Messa di Don Raffaello in Duomo: folla di fedeli commossi

DiVinicia Tesconi

Set 24, 2023

Applausi e lacrime hanno riempito il Duomo di Carrara nel corso della Messa di domenica 24 settembre: l’ultima celebrazione officiata da don Raffaello Piagentini, in quella che è stata la sua parrocchia per 37 anni. Una cerimonia interrotta più volte dagli applausi di parrocchiani e semplici estimatori dell’amatissimo  prete garfagnino, diventato, poi, intrinsecamente carrarino, e che ha visto occhi lucidi di commozione e gratitudine su tutti i volti, che erano, veramente tanti: il Duomo era invaso di fedeli come nelle migliori occasioni liturgiche. Una partecipazione assolutamente prevista perché la comunità cattolica carrarese non ha mai fatto mistero del suo stretto legame con il parroco del Duomo.

Figura di immenso spessore umano e culturale, Don Raffaello, seppe, sin da subito entrare in sintonia con la non facile società carrarese, ombrosa e tendenzialmente malcontenta, anche se, in fondo, poi, accogliente e generosa. Alla carica di Monsignore parroco del Duomo di Sant’Andrea in Carrara, Don Raffaello  arrivò nel 1986, ma la città la conosceva già, essendo stato, fin dalla metà degli anni ’70, insegnante di italiano all’istituto tecnico Domenico Zaccagna.

La parlata toscana – mai persa nei lunghi anni di vita a Carrara – e la capacità di stimolare  la riflessione nei fedeli con prediche che non temevano i temi scomodi e profondi, all’inizio, gli fecero affibbiare il soprannome di Don Benigni, ma molto presto è diventato per tutti solo Don Raffaello, “il Don”, il parroco che era sempre, davvero, vicino a tutti quelli che avevano bisogno di aiuto. Uomo di grandissima cultura, dalla memoria prodigiosa capace di citazioni in greco e in latino – le sue materie – a getto continuo, di grandissima apertura mentale e di un raro e  insolito, per l’ambiente ecclesiastico, coraggio che lo ha visto schierarsi senza paura contro ogni mancanza di verità e di ragionevolezza, Don Raffaello, nella sua ultima Messa in Duomo non ha nascosto un po’ di emozione: la voce appena incrinata, il capo, più volte, appoggiato sull’altare, ma è stato sempre lui, quello che tutti hanno amato in tutti questi anni. Ha spiegato il passo del Vangelo, la parabola degli operai nella vigna, ricordando l’importanza di rispettare la persona, prima di ogni altra cosa, nel mondo del lavoro, ha salutato e ringraziato tutti, dai coristi, ai catechisti, alle fedelissime del rosario prima della Messa, a tutti, ma proprio tutti i fedeli che sono passati dentro la sua chiesa e li ha invitati a accogliere bene il suo successore. Poi, alla fine della Messa si è fermato ad abbracciare, quasi singolarmente, le molte persone venute apposta per salutarlo: un parola, una battuta  per tutti, come sempre.

Alla celebrazione ha partecipato un drappello di Cavalieri Templari Cattolici d’Italia che hanno scortato la processione d’entrata e di uscita del parroco. Tra i presenti, l’ex assessore alla cultura del comune di Carrara Giovanna Bernardini che ha voluto ricordare la grande collaborazione con il comune e l’importante contributo alla cultura cittadina dato da Don Raffaello.