La vita di Ivo Livi da Monsummano Terme, sembra un film dentro un altro film. Nacque il 13 ottobre del 1921 nel paese che oggi è in provincia di Pistoia, da genitori attivisti socialisti, che in quel periodo non avevano molti ammiratori da parte del fascismo. La famiglia Livi fu costretta a emigrare in Francia, a Marsiglia. Ivo crebbe e la passione per il canto, lo fece salire sul palco nel 1939 nel teatro Alcazar. Ivo interpretò un brano scritto da Charles Humel. Per la serie: non si vive di sola arte, iniziò a lavorare come metalmeccanico negli Chantiers de Provence. La guerra con il suo carico di disperazione mise Parigi sotto assedio. Per sfuggire, un impresario parigino emigrò con la famiglia a Marsiglia, dove notò il giovane Ivo che si esibiva. Gli procurò il primo contratto con il quale si sarebbe esibito in tutto il sud della Francia. Nel 1942 partecipò al film Prière aux ètoiles girato a Marsiglia, in quanto ormai Parigi era assediata dai nazisti. Nel 1944 Ivo Livi si trasferì nella capitale francese e decise di cambiare il suo nome, forse per disconoscere in parte la sua terra natia che l’aveva in qualche modo rinnegato. La scelta del nome d’arte ricadde in qualche modo sulle sue origini toscane. Francesizzò la frase con la quale sua madre lo richiamava in casa: “Ivo, monta!”, ossia Ivo, sali. Il nostro Yves Montand ebbe la sorte dalla sua parte, quando si ritrovò a sostituire la spalla di Edith Piaf che si esibiva al Moulin Rouge. La cantante fu entusiasta del giovane toscano e lo volle accanto nei suoi spettacoli. I due iniziarono un sodalizio e una relazione sentimentale che consentì a Yves Montand di farsi conoscere. La Piaf interruppe la relazione nel 1946 e Yves Montand cadde in piedi, conobbe Marcel Carnè e Jacques Prévert, che gli affidarono il ruolo protagonista nel film: Mentre Parigi dorme. Nella pellicola c’era una canzone con testo Prévert e musica di Joseph Kosma che divenne un successo internazionale, Les feuilles mortes. Nel 1949, durante una tournée in Costa Azzurra conobbe Simone Signoret, anche lei attrice. La donna era sposata con un regista e rinunciò al matrimonio per sposare Yves Montand nel 1951. Ormai affermato Yves Montand interpretò il ruolo di Mario nel film, Vite vendute di Henri-Georges Clouzot e tornò in Italia per recitare in Uomini e lupi di Giuseppe De Santis e in la Grande strada azzurra di Gillo Pontecorvo. Nel 1960 Yves Montand sbarcò in America per interpretare una commedia al fianco di Marilyn Monroe. Il film si chiamava: Facciamo l’amore, era diretta da George Cukor. Yves e Marilyn presero alla lettera il titolo del film ed ebbero una relazione che fece scandalo. Nelle vene di Yves Montand scorreva il sangue socialista dei suoi genitori. Negli anni sessanta iniziò il suo impegno politico e parallelamente la partecipazione a film di spessore sociale. Girò con Alain Resnais, La guerra è finita e con Costa-Gavras, Vagone letto per assassini. Il regista greco lo coinvolse nella pellicola: L’orgia del potere che nel 1969 vinse l’Oscar come miglior film straniero. Poi fu la volta di La confessione del 1970 e L’Amerikano, un film in cui Costa-Gavras denunciava le ingerenze degli americani nei vari colpi di Stato negli anni della guerra fredda. Yves Montand interpretò il ruolo di un agente dei servizi segreti americani che viene rapito dai Tupamaros in Uruguay e processato per la partecipazione all’addestramento dei militari di destra nei paesi sudamericani. Negli stessi anni lavorò nel film Crepa padrone, va tutto bene di Jean-Luc Godard, una rilettura del maggio francese dal punto di vista di un giornalista statunitense. La sua attività cinematografica fu composta anche da vari interludi nei quali pubblicò una ventina di album di canzoni che ebbero un notevole successo in Francia e nel mondo. Yves Montand fu diretto da altri grandi registi, tra i quali: Claude Pinoteau, Alain Corneau, Alessandro Blasetti e Claude Berri. Tornò nuovamente a lavorare con Costa-Gavras in Chiaro di donna, in cui erano protagonisti anche Romy Schneider e un giovane Roberto Benigni. Nel 1985 morì Simone Signoret che gli era rimasta accanto per tutta la vita, Yves Montand tornò a lavorare dopo due anni e nel 1987 sposò Carol Amiel che gli diede il suo unico figlio Valentin che nacque nel 1988. La vita di Yves Montand fu un film fino alla fine della sua esistenza. Morì nel 1991 durante le riprese di IP5-L’isola dei pachidermi di Jean-Jacques Beineix. Il copione prevedeva che avrebbe dovuto nuotare in un lago gelato e Montand non si sottrasse dal suo ruolo. Un malore lo uccise a 70 anni mentre era intento a fare quello che amava, recitare per donare quella parte di anima che hanno dentro gli artisti. Yves Montand è stato un cantante, un attore, un toscano che amava Parigi.