• Ven. Nov 22nd, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Nuove forme di turismo: il turismo delle radici

DiFederico Morelli

Set 8, 2023

prima parte

Il turismo di ritorno, chiamato anche turismo delle radici, è una forma di turismo che più  delle altre ha a che fare quasi esclusivamente con il turista, perchè gli permette di  conoscere e di scoprire qualcosa che gli appartiene, che fa parte della sua storia e della  sua cultura, che è la memoria delle sue radici. Questa forma di turismo è chiamata anche  turismo genealogico, in quanto si riferisce, principalmente, ai discendenti di emigrati, che,  durante le ferie, tornano a visitare e a vivere i luoghi dei loro antenati. Bisogna, tuttavia,  precisare  che il turismo di ritorno non si può considerare una forma di turismo a se stante, ma è una  parte integrante del turismo culturale, perchè il turista genealogico o di ritorno, è  interessato non solo a conoscere la storia dei propri ascendenti, visitando i luoghi dove hanno  vissuto e lavorato, ma anche  a scoprire nuove forme di cultura, tradizioni legate  all’artigianato e all’enogastronomia di quei luoghi. 

Migranti italiani ad inizio ‘900

Tipologie di turismo di ritorno 

Possiamo evidenziare due tipologie di turismo di ritorno. La prima è legata agli emigrati di prima  generazione che vivono nei paesi limitrofi e che ritornano nel paese di origine ogni anno.  In questo caso, si parla di un turista abitudinario, che durante le ferie torna nel proprio  paese per far visita ad amici e parenti e riscopre quelle abitudini e stili di vita che ha  lasciato quando è emigrato. La seconda tipologia riguarda i discendenti di seconda e terza  generazione, quindi figli e nipoti di persone emigrate nei paesi oltreoceano. Questa  tipologia di turisti, a differenza della prima, compiono un vero e proprio viaggio di scoperta  delle proprie origini, quindi non tornano ogni anno e con la stessa frequenza dei  precedenti e non conoscono il proprio paese di origine, se non solo attraverso i racconti  di genitori e nonni che hanno stimolato la loro curiosità nel visitare questi paesi. 

Esistono casi internazionali di successo per il turismo di ritorno come The Gathering Ireland (2013). L’Irlanda, nei cinque anni prima del 2013,  registrò un forte calo turistico, perciò il Ministero dei Trasporti e del Turismo, decise di organizzare il progetto  “The Gathering Ireland”, ossia una serie di iniziative, attività, itinerari ed eventi di ogni  genere per tutto l’arco del 2013, rivolto agli irlandesi che vivevano nel resto del mondo e a  tutti i discendenti di seconda e terza generazione. Questo progetto voleva promuovere la  storia e la cultura dell’Irlanda così da attrarre nuovi flussi turistici e puntava a permettere, ai  turisti di ritorno, di conoscere e riscoprire le proprie origini. Questa iniziativa ebbe un  enorme successo e fece rilanciare il settore turistico del paese, tanto da essere  considerata pioniera del turismo delle radici insieme a quella scozzese chiamata “Homecoming  Scotland”, progetto che ebbe due edizioni: la prima nel 2009 e la seconda nel 2014.  Anche in questa occasione la Scozia riuscì a rilanciare il settore turistico, inoltre nella  seconda edizione riuscì anche a sviluppare un fitto calendario di eventi andando così a rafforzare l’industria turistica di questo settore e a coinvolgere e mobilitare buona parte  della comunità scozzese e anche molte aziende nell’organizzazione di tale edizione. 

Non ci sono, tuttavia,  solo casi di successo, nel turismo di ritorno, come quelli appena citati: c’è stato anche un caso di  insuccesso, il fallimentare progetto delle Roots travels. Nei primi anni 2000 l’UNESCO, insieme ad alcuni tour operator americani, con lo scopo di  promuovere il turismo delle radici in Africa, rivolto agli afroamericani, realizzarono le “Roots  travels”, di cui uno degli esempi più famosi è stato quello delle rotte degli schiavi in Benin. Un progetto  ambizioso, che aveva alte aspettative in termini di ricadute turistiche, ma che, in realtà, si è rivelato essere un totale fallimento.