• Dom. Set 8th, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Dialogo di un palco e di Piazza Menconi

DiPietro Marchini

Set 8, 2023

Aiuto mi stanno smontando! Dopo oltre un mese di spettacoli e baldorie mi ritroverò in un angusto magazzino invaso dalla polvere, dai topi e, quel che è peggio, dimenticato da tutti. Non sarò più accecato dallo splendore del sole durante la calura estiva, né potrò più osservare il diadema di stelle che brilla lontano nel firmamento… pazienza. Però devo riconoscere di aver avuto notevole successo, è vero anche che chi abita nelle adiacenze non ha molto gradito il fracasso. E vabbè, si sa che i bastian contrari son sempre presenti. Alcuni sostengono che l’orario previsto di chiusura degli eventi erano le 23,30, ma si è spesso superata la mezzanotte, vabbè.  Altri dicono che si è andati molto oltre i limiti previsti dalla legge per quanto riguarda i decibel, e che nessuno controlla e ognuno fa come gli pare: e vabbè. Ho anche ascoltato con attenzione frasi del tipo “la musica è come la poesia, se la urli perde tutto il suo magico valore e la sua espressività”: e vabbè. Ma ora è tutto finito finalmente potrete godervi il silenzio e la tranquillità, mi dispiace soltanto per la Piazza che dovrà rinunciare alle follie estive, luci psichedeliche, fumogeni e tanto altro ancora.

Caro Palco, non ti preoccupare per me, sono abituata ai lunghi mesi invernali quando di gente e soprattutto di bambini, nelle giornate fredde e piovose, non se ne vede nemmeno l’ombra. Sono abituata anche ai maltrattamenti che negli ultimi anni ho dovuto subire, ma che ho già avuto modo di esprimere in un mio recente pensiero. Se per follie estive ti riferisci a coloro che usano la musica per fare fracasso, beh ti posso assicurare che la questione non mi lascia indifferente, sappi comunque che al frastuono preferisco gli schiamazzi dei bambini e il rumore dei loro pattini a rotelle. Ciao caro palco ci rivedremo la prossima estate, con la speranza che tu sia usato con migliore sentimento e più civiltà e io sia maggiormente presentabile, non solo per quanto riguarda la pavimentazione, ma anche la “Colonna del sole” dello scultore Mohamed Sazesh e soprattutto le due pinete adiacenti che versano in uno stato di completo degrado.

C’è un proverbio che dice “Chi vive sperando muore …….” e anche se il tempo passa e non si muove nulla, che dobbiamo fare? Non ci resta che sognare.