Ne ha parlato ovunque, in tutte le date del suo Ci vuole un fiore tour in giro per l’Italia; ha fatto bellissime incursioni musicali a sorpresa nel mercato cittadino per annunciare l’evento; ha fatto dirette social per far vedere il luogo in cui si terrà il concerto e, soprattutto, la bellezza della terra in cui è nato e cresciuto e a cui è legato profondamente. E adesso, che è partito il count down per sabato 9 settembre, la data del concerto unico e speciale nella sua città, nel giorno del suo compleanno, Francesco Gabbani sente salire sempre di più l’emozione per un evento che lui, in primis, ha fortemente voluto, tanto da accettare i esibirsi senza ricevere alcun compenso. È una macchina organizzativa enorme quella necessaria a realizzare un concerto delle proporzioni di quello che Gabbani ha voluto per Carrara, un infinito percorso burocratico e tecnico ad ostacoli che, finalmente, adesso vede il traguardo e comincia già a raccogliere qualche risultato. Ne hanno parlato lo stesso Francesco Gabbani e il manager del concerto, Andrea Vittori, in una conferenza stampa online che si è tenuta mercoledì 5 settembre. “Abbiamo esteso la capienza massima dell’impianto di CarraraFiere, dove si terrà il concerto, a 11 mila spettatori, dai novemila previsti inizialmente – ha spiegato Vittori – Al momento sono stati venduti ottomila biglietti, ma sappiamo che ci sarà un grosso delle vendite proprio negli ultimissimi giorni prima del concerto. Abbiamo fatto moltissime modifiche allo spazio destinato all’evento per renderlo assolutamente a norma, inoltre abbiamo creato un’ampia area destinati ai disabili che ci ha permesso di concedere un numero molto alto di accrediti. Ovviamente ci auguriamo di arrivare al sold out, ma già adesso siamo soddisfatti del risultato ottenuto”.
Francesco Gabbani ha raccontato la grande emozione che rappresenta per lui il concerto del 9 settembre: “È una grande attesa, quasi una sorta di veglia continua. Ho finito da poco il tour, che è stato strepitoso ed emozionante, e anche se sono ormai abituato a salire su un palco per cantare, mi sembra che a Carrara sarà una nuova prima volta. È un’esperienza che anch’io sono desideroso di testare. Ne avevo avuto un assaggio nel 2016, ma, in quel momento, la mia carriera era all’inizio. Il concerto del 9 settembre mi appare quasi come un nuovo inizio, una specie di Natale in termini emotivi”. Il cantautore carrarese ha poi spiegato che è freneticamente impegnato in prove con la band e che l’obiettivo è quello di mettere in primo piano la musica e le canzoni che hanno costituito il suo percorso artistico fino ad oggi.
“Non so cosa aspettarmi ma mi aspetto qualcosa di molto bello – ha continuato Gabbani – Difficile trovare parole giuste per spiegare una tale densità emotiva. Mi piacerebbe molto che il pubblico capisse che il costo del biglietto va solo a coprire i costi dello show che sono molto alti perché abbiamo voluto dare il meglio alla città. So che ci sono state polemiche su questo argomento e vorrei che fossero chiarite. Da mesi parlo di questo evento, nel quale, in primo luogo, c’è Carrara. Il mio approccio al concerto è assolutamente puro e mi dispiacerebbe se venisse distorto. Per questo voglio sottolineare che il costo dei biglietti servirà a coprire le spese e che probabilmente andremo in perdita, ma l’evento ha una grande rilevanza per la città
Andrea Vittori è entrato nel merito della polemicamente, tipicamente carrarina,sul bonus di 22 mila euro concesso dal comune all’evento ed ha ribadito: “È più facile fare un concerto al Forum di Assago che a Carrara, perché qui non ci sono struttrure adatte già organizzate. L’evento che abbiamo creato ha un costo di 300 mila euro: è ridicolo pensare che Gabbani si metterebbe in tasca i 22 mila euro erogati dal comune, perché lui non avrà neppure il cachet. Nell’organizzare questo concerto abbiamo dovuto superare davvero tantissime difficoltà, quindi non so se potrà essere il primo di una serie che si ripeterà annualmente, però me lo auguro”.
Vittori ha confermato che buona parte del pubblico arriverà da fuori Carrara. Il grosso verrà dal resto della Toscana, ma sono stati comprati biglietti anche dall’America, dal Brasile e da varie parti d’Europa. L’obiettivo di attirare persone nella zona di Carrara è stato assolutamente centrato e la conferma viene anche dal numero delle prenotazioni negli hotel per il giorno del concerto.
Sull’ipotesi, sottoposta da Gabbani da Diari Toscani, di un futuro e annuale “Gabbani and friends”, l’artista ha risposto: “ In effetti è già un Gabbani & friends perché di amici ce ne saranno di sicuro. Sarà l’occasione per far venire al concerto persone a me molto care che, per varie ragioni, non hanno mai potuto vedermi esibire su un palco e questo sarà ancor più emozionante. Comunque mi piacerebbe che si potesse realizzare il format del &Friends, soprattutto mi piacerebbe creare una continuità, ma adesso facciamoci questo concerto! Il sottotitolo dell’evento è “Finalmente a casa” e per me significa ritornare da dove sono partito e dove ho iniziato il mio cammino artistico che è stato ispirato dalla mia città. Per questo farò canzoni che normalmente non faccio ma che rappresentano il mio percorso. Lascerò lo spazio alla musica e alle emozioni: mi piacerebbe cantare insieme il più possibile!”.
Nel pomeriggio di sabato 9 settembre, come ha spiegato Andrea Vittori, Francesco Gabbani incontrerà i supporter del suo fan club. Per il concerto ci saranno due tipi di biglietto: il parterre con posti in piedi, un’area più piccola sottopalco e una tribuna in cui ci saranno posti a sedere. All’interno dei padiglioni di CarraraFiere ci saranno 12 stand dedicati alla ristorazione che l’organizzazione e Gabbani stesso, hanno voluto per dare spazio ai commercianti locali. Sulla possibile presenza di ospiti del mondo della canzone, Gabbani ha glissato dicendo di non voler spoilerare, infine ha concluso con la sua solita simpatia carrarina ricordando a tutti che, dovendo il concerto iniziare tassativamente alle 21,30 per via della diretta televisiva, per essere certi di arrivare in tempo sarà meglio essere lì “ala ot’ manc un quart”.