prima parte
Parte col botto la terza di campionato con la prima sconfitta del Napoli. Sui variegati spalti dei tifosi di Diari Toscani si esulta, il lazialissimo Pierluigi Califano, invece, ci scrive dall’iperuranio.
Napoli – Lazio 1-2
di Pierluigi Califano
Si affrontano allo Stadio Maradona le squadre allenate dal sergente Garcia e da Sarri nel ruolo di Don Diego della Vega, che poi lo sapevano tutti che era Zorro. Il Napoli parte forte indossando maglie nere in contrasto con le maglie bianche della Lazio, una serata elegante. La Lazio si difende bene, la squadra è corta e finalmente il centrocampo supporta la difesa, avendo lasciato il gorilla Lilla in panchina. Durante lo sterile assedio del Napoli, si accende la luce di Luis Alberto, conosciuto anche come Lupo Alberto. Il giocatore con un geniale colpo di tacco porta in vantaggio la Lazio. Il Napoli reagisce immediatamente e con un tiro dal limite deviato da 42 giocatori e da uno che passava fuori dallo stadio, pareggia. La partita diventa equilibrata, con una lieve supremazia del Napoli. Dopo l’intervallo la squadra guidata da Zorro gioca meglio e una trama di gioco, con un velo di Lupo Alberto, porta al goal il giapponese Kamada, che sembra il nome di un divano di Poltrone e Sofà. Il Napoli reagisce e la Lazio in contropiede segna ancora due volte. Mentre il primo goal era forse da annullare, sul secondo restano dei dubbi. La Lazio si difende grazie anche al suo nuovo giocatore Guendouzi che è pettinato come Tomas Milian nel ruolo del Monnezza. Finisce la partita dopo 180 minuti di recupero, giusto perché l’arbitro aveva una colazione con un amico la domenica mattina. Vince la Lazio e si rilancia in classifica, il Napoli è mancato di precisione negli ultimi 20 metri e noi laziali godiamo come ricci (chissà perché si dice così).