La Consolida è una pianta erbacea perenne, facile da vedere e raccogliere, specialmente in primavera, quando i suoi fiori a forma di campana, di colore giallo tenue e rivolti all’ ingiù, fanno capolino tra la vegetazione dei fossi, dei prati e dei boschi. Dal terreno spuntano per prime le foglie, verde scuro con nervature, poi le infiorescenze. La Consolida è una pianta spontanea che, un tempo, era molto utilizzata in medicina. Sin dai tempi di Galeno le si attribuivano proprietà astringenti e antinfiammatorie, e sopratutto un’azione rilevante nella cura delle fratture ossee: il nome Symphytum deriva dal greco “symphuò” = “io unisco” e si riferisce alle proprietà curative delle lesioni cutanee ed ossee da parte della radice a tubero, che, ridotta in poltiglia, veniva avvolta intorno alla zona fratturata, in modo che, seccandosi, potesse svolgere le funzioni di un gesso. La stessa azione poteva essere realizzata con tele imbevute in un decotto sempre fatto con la radice della consolida e poi avvolte intorno alla parte lesionata. Sia la radice che le foglie della Consolida sono utili per le loro proprietà astringenti, vulnerarie, emollienti, cicatrizzanti, antisettiche, antinfiammatorie e bechiche. Sono impiegate con successo nella cura di ferite, piaghe da decubito, varici, ulcere, emorroidi, ragadi, e sotto forma di collutorio nel trattamento di affezioni del cavo orale (afte, infiammazioni della lingua e del palato, gengiviti e mal di gola). Tra i diversi principi attivi contenuti nella consolida troviamo l’ allantoina, cicatrizzante e rigenerante cellulare, soprattutto in caso di fratture ossee o affezioni dermatologiche di varia natura (scottature, acne, psoriasi, foruncoli, screpolature, ecc.). Nella medicina popolare è consigliata per uso esterno, si sconsiglia l’uso interno sotto forma di decotto e tisana, applicata direttamente sulla parte lesa, in caso di contusioni, slogature, fratture, artrite, dolori muscolari, crampi, ferite, abrasioni e punture d’insetti
In cucina le foglie più tenere, dopo essere lessate assieme agli altri erbi, si possono mangiare condite con olio extravergine d’oliva, oppure ripassate in padella o ancora impiegate nella preparazione di risotti, zuppe e minestre primaverili.
Bisogna fare attenzione, però, perché la Consolida potrebbe risultare leggermente tossica , soprattutto se poco cotta.
Una curiosità: in passato le garze contenenti la pasta dei suoi rizomi, erano portate sui campi di battaglia per curare le ferite e le fratture dei soldati in guerra, proprio a mo’ di ingessatura rudimentale.